Bruno Raschi (1923 – 1983), giornalista sportivo italiano.

Citazioni di Bruno Raschi modifica

  • Anquetil era trasparente, come quelle figure di giovani santi che si osservano nelle vetrate a colori delle chiese.[1]
  • Misteriosamente, per una virtù magica di gesti, di movimenti, Anquetil riusciva a conferire alla bicicletta le virtù dell'aria.[1]

Citazioni su Bruno Raschi modifica

  • Era un mito. In Gazzetta lo chiamavano il Divino. Era unico, il fascino fatto persona. Ricordo ancora il titolo, bellissimo, che fece Maurizio Mosca quando Raschi morì: "Addio Bruno, com'era bello leggerti e sentirti parlare". Centratissimo: perché affascinava quando scriveva così quando parlava. A cena, quando prendeva la parola lui, non si sentiva volare una mosca, era rispettato da tutti. [...] [«Tra tante grandi firme, è stato davvero il migliore?»] La mia classifica personale, per il ciclismo, è questa: primo Raschi, secondo Brera, terzo Mura. Poi, Brera e Mura hanno scritto cose meravigliose di calcio e di tante altre cose. Ma nel ciclismo Bruno è stato il numero uno. (Beppe Conti)
  • Nell'aula di una scuola elementare, nell'ufficio di un municipio, nella sala da pranzo di un albergo, alla scrivania in redazione. Davanti, la sua Olivetti Lettera 32, tenuta insieme con gli elastici. Si accendeva la sigaretta, americana: e tirava, come se l'inizio del pezzo fosse lì, in quello sbriciolamento di foglie di tabacco che lui mandava in fumo. Poi attaccava. Ezio Graziani, l'autista della Gazzetta che lo portava in giro, e al Giro, non la chiamava macchina per scrivere, ma «pianola». Perché Bruno Raschi non batteva ma componeva, non pigiava ma accarezzava, non scriveva ma suonava. (Marco Pastonesi)
  • Raschi, con quella voce da attore, calda e suadente. Raschi, con quella giacca e cravatta, anche sotto un sole così. Raschi, che dava del lei a tutti, corridori e giornalisti. Raschi, 30 Giri d'Italia e 18 Tour, quasi 24 anni di Gazzetta, da una parte la vita in redazione, da redattore a caporedattore fino a vicedirettore, dall'altra la strada, i tornanti, le fontane, cioè le storie, le avventure e la letteratura. (Marco Pastonesi)

Note modifica

  1. a b Citato in Claudio Gregori, Il Bici-Calendario.

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