Bruno Luverà

giornalista italiano

Bruno Luverà (1960 – vivente), giornalista italiano.

Citazioni di Bruno Luverà

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  • Sono proprio i dispositivi digitali la causa numero uno di questa regressione della memoria. Non stampiamo più le foto, non giriamo più i filmini con la telecamera, ci siamo liberati anche delle diapositive. Usiamo solo il cellulare. Il telefonino immagazzina migliaia di scatti che durano lo spazio di un respiro. [...] e lassù, sulla nuvola che non c'è [l'iCloud], muoiono tritate dalla grande centrifuga digitale. Quante ne abbiamo che non guardiamo mai, trentamila, quarantamila? Nemmeno lo sappiamo. È l'oblio della memoria.[1]
  • Una graphic novel è anche pagine scritte, letteratura a fumetti. Un omaggio romantico e convinto alla carta: la carta dei libri, la carta dei quadri, la carta dei giornali, la carta delle fotografie, dei disegni, degli schizzi... Poi c'è il piacere del libro. Ogni libro è sempre una scoperta. Crea la catena della memoria, mentre oggi lo Zeitgeist, lo Spirito del tempo, spinge nell'esatto contrario, e cioè alla cancellazione dei ricordi. [...] Quando un concetto non riusciva a spiegarlo bene con la parola, Kafka lo integrava con il disegno. Se coniughi segno e parola, vai più in profondità. La storia a fumetti diventa una sorta di flusso di coscienza, in cui tiri fuori una parte di te, ma anche parte del mondo che stai vivendo. E ne lasci traccia. Può farlo ognuno di noi: anche un "non disegnatore" di professione come me.[1]
  1. a b Dall'intervista di Luca Fregona, "RAUS", fumetto sporco sulle tracce di Magris e Langer, altoadige.it, 10 dicembre 2022.

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