Batman: The Killing Joke

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Batman: The Killing Joke, storia a fumetti di Alan Moore e di Brian Bolland pubblicata nel 1988 dalla DC Comics.

Ci sono questi due tizi in un manicomio...

  Citazioni in ordine temporale.

  • Salve. Sono qui per parlare. Ho pensato molto, ultimamente, a te e a me. A quello che ci accadrà, alla fine. Finiremo con l'ucciderci, vero? [1] Forse tu ucciderai me. O forse io ucciderò te. Forse prima. O forse poi. Volevo solo essere certo di aver cercato sinceramente di parlarne e di evitarlo. Almeno una volta. Mi stai ascoltando? Sto parlando di vita e di morte. La mia morte, forse... o forse la tua. Non mi è del tutto chiaro perché il nostro debba essere un rapporto così funesto, ma non voglio che la tua morte mi sporchi le... mani... [2](Batman)
  • Cercavo di capire quello che intende fare. È quasi impossibile. Non lo conosco, Alfred. Dopo tutti questi anni, non lo conosco più di quanto lui conosca me. Come possono due individui odiarsi tanto senza conoscersi? (Batman)
  • Lo odio. Ogni volta che lo mettiamo dentro, penso "ti prego, Signore, tienilo dentro". Poi lui scappa e noi restiamo lì a sperare che stavolta non faccia niente di troppo terrificante. Lo odio. (Commissario Gordon leggendo il giornale che annuncia la fuga di Joker)
  • [Dopo aver sparato a Barbara Gordon, a terra, sanguinante, su un libro di ritagli di giornali] Non si preoccupi, la prego. È un disturbo psicologico comune tra gli ex bibliotecari. È convinta di essere un'edizione da tavolo. Purtroppo le condizioni non sono buone. La copertina è strappata e la costa è danneggiata. [...] Sinceramente, in quelle condizioni difficilmente lascerà gli scaffali. In effetti, il fatto che riesca anche solo a lasciare una sedia appare vieppiù remota. Ma è il solito problema delle edizioni economiche. Dio, queste discussioni letterarie sono così aride. Quando avete finito col nostro amico, sapete dove portarlo. [mentre due scagnozzi stanno picchiando Gordon] E siate delicati! Dopotutto, è lui la nostra stella. (Joker)
  • No! No, non va tutto bene! Stavolta... Stavolta andrà oltre ogni limite... Tu non hai visto. Non hai visto i suoi occhi. (Barbara Gordon rivolta a Batman)
  • Ricordi? Ooh, io non lo farei! I ricordi sono pericolosi. Il passato è un posto talmente ansiogeno. Ma fortuna che è passato! Ah, ah ah! La memoria è così ingannevole. In un attimo, da un luna park di delizie, pregno degli aromi della fanciullezza, del neon lampeggiante della pubertà, di tutto quello zucchero filato sentimentale... ci si ritrova in luoghi in cui non andresti mai... [...] ... luoghi freddi e oscuri, popolati dalle forme velate e ambigue di cose che speravi di aver dimenticato. I ricordi sanno essere infami, repellenti piccoli bruti. Come i bambini, suppongo. Ah, ah. [...] Ma possiamo vivere senza di loro? I ricordi sono ciò su cui si fonda la nostra ragione. Se non riusciamo ad affrontarli, neghiamo la ragione stessa! D'altra parte, perché no? Non siamo legati alla razionalità per contratto! Nessuna clausola di sanità mentale! Perciò, quando ti ritrovi avviato lungo binari difficili, diretto verso luoghi del tuo passato in cui le urla si fanno insopportabili, ricorda che c'è sempre la follia. La follia è l'uscita di sicurezza... Permette di farsi da parte e di richiudere la porta su tutte quelle cose terribili che sono successe. Di rinchiuderle... per sempre. (Joker)
  • Oh, lo so... Sei confuso. Sei spaventato. Chi non lo sarebbe? Ti trovi in una situazione infernale! Ma anche se la vita è un ginepraio e non c'è rosa senza spine, non dimenticare mai che... musica, Sam... Se al mondo trionfa la desolazione e i giornali mostrano disperazione, se c'è solo violenza, dolore e guerra e tutto cospira per dividere... allora c'è una cosa che fa per me che se fai il bravo dirò a te e puoi stare certo che mi farà sorridere... Do di-mattoooo come due grosse, stonate campane... Do di-mattoooo, mangio il tappeto e faccio cose strane... Mister la vita è bella dentro una cella, toglie la tristezza di torno... Buonumore a vita con una stanza imbottita e due iniezioni al giorno! Dai di-mattoooo come un acido sotto pressione o un predicatore in televisione se la razza umana si fa troppo strana, quando le bombe cadono in testa, quando il tuo bimbo diventa blu e tu non ne puoi più, allora sorridi e fai festa! Quando dai di-mattoooo non te ne frega niente... [...] l'uomo è distrat-toooo e l'universo mente...! [...] Se ti senti ferito legatela al dito e se la vita ti fa il mazzo... [...] non diventare sag-gioooo, diventa pazzo! (Joker)
  • Ahh! Eccoli qua! Santo cielo, un vero treno fantasma... All'andata l'amico nel mezzo non dimostrava più di diciassette anni, e i suoi tre amichetti erano giocatori professionisti di basket! Guardatelo ora, povero caro. Quello che non può fare un po' di realtà... Io evito accuratamente ogni contatto. Fa malissimo alle allucinazioni. (Joker)
  • Dio, che noioso! Peggio di una rapa! Portatelo via e rimettetelo in gabbia. Forse diventerà un po' più vispo con la possibilità di ripensare alla sua situazione... di riflettere sulla vita e sulla sua cieca ingiustizia. (Joker)
  • [Dopo essere riemerso dalle acque di scarico] Aaugh. Brucia, prude, la faccia, le mani... Cosa c'era nell'acqua? Mio Dio... Brucia... Devo togliermi questa stupida maschera. Così potrò... vedere... [si guarda il volto su una pozzanghera]
    Ah. Ah ah ah. Ffnk. Ahoo. Ahoo ooh ooh ooh ooh ooh. Ehrrr HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! (Joker)
  • Signore e signori! Lo avete letto sui giornali! E ora fremerete d'orrore osservando con i vostri stessi occhi il più raro e tragico degli scherzi di natura! ...L'uomo medio! [...] Fisicamente trascurabile, possiede peraltro un sistema distorto di valori. Notate l'abnorme rigonfiamento del senso di importanza dell'umanità. La coscienza sociale deforme e l'ottimismo atrofizzato. Non è certamente per i debole di stomaco, vero? Sommamente repellenti sono le sue fragili e inutili nozioni di ordine e sanità mentale. Sottoposte a una pressione eccessiva... esse cedono. Come può vivere, già vi odo domandare? Come può questo povero, patetico esemplare sopravvivere nel mondo spietato e irrazionale di oggi? La triste risposta è "Non molto bene". Posto di fronte alla realtà ineludibile della follia, della casualità e della futilità dell'esistenza umana, uno su otto di essi cede, riducendosi a un bruto vaneggiante! Come biasimarlo? In un mondo psicotico come questo... ogni altra reazione sarebbe una follia! (Joker, riferendosi a Gordon in gabbia)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Batman [dopo aver scoperto che l'uomo in cella non è il Joker]: Dove? Dov'è ?
    Complice di Joker: AAAAAAAA! Mio dio, no...
    Batman: Ti rendi conto? Ti rendi conto di che cosa hai scatenato? Dov'è?
    Complice di Joker: Lasciami!
    Commissario Gordon: Mio dio, ha perso la testa. Apri la porta, presto. Okay, adesso basta! Conosci le leggi sul maltrattamento dei detenuti meglio di me! Se gli torci anche un solo capello...
    Batman [levando la parrucca al complice]: Se è preoccupato per i capelli, commissario, se li può prendere anche tutti. E adesso, razza di feccia piagnucolosa, te lo chiederò gentilmente per l'ultima volta... dov'è?
  • Padrone del Luna Park: Ah! È qua! Ha avuto modo di ispezionare la proprietà e di decidere se è quello che cercava?
    Joker: Be', è vistosa, orribile e i vagabondi l'hanno usata come cesso. Le giostre sono in un tale sfacelo da essere pericolose, e potrebbero mutilare o uccidere bambini inncenti.
    Padrone del Luna Park: Oh, quindi non le piace.
    Joker [voltandosi]: Non mi piace? Ne vado pazzo.
  • Jeannie: Be'? Com'è andata? Il numero è piaciuto?
    Jack Napier[3]: Be' ecco... Hanno detto che forse mi chiameranno. Non so. Mi sono innervosito e ho sbagliato una battuta.
    Jeannie: Oh.
    Jack Napier: Cosa vuol dire "Oh"?
    Jeannie: Io... Non volevo dire niente...
    Jack Napier: Sì, invece. Il modo in cui l'hai detto: "Oh". Così!
    Jeannie: Cristo, ho solo detto...
    Jack Napier: Hai detto "Oh". "Oh, quindi non hai trovato un lavoro?", o anche "Oh, quindi come gli daremo da mangiare al bambino?". Pensi che io non sia preoccupato? Tu pensi... Pensi che non me ne curi, che per me tutto sia una barzelletta o... Gesù, devo andare, devo andare e uscire sul palco e nessuno ride, e tu pensi, tu pensi che io... [mettendosi a piangere sulle ginocchia di Jeannie] Oh Dio. Dio, mi dispiace...
    Jeannie: Oh tesoro...
    Jack Napier: Non voglio che ricada su di te. Tu... Soffri già abbastanza per avere sposato un perdente.
    Jeannie: Tesoro, non è...
    Jack Napier: È vero. Non riesco a mantenerti. Oh, Jeannie, che cosa faremo?
    Jeannie: Andrà tutto bene. Il piccolo non arriverà prima di altri tre mesi e credo che Mrs. Burkiss potrà aspettare un altro po' per l'affitto. È dispiacuta per me.
    Jack Napier: Mi odia. Ogni volta che scendo le scale esce e mi guarda male. Questa casa puzza di piscio di gatto e di vecchi. Devo portarti via di qui prima che nasca il bambino... Voglio solo abbastanza soldi per sistemarci in un quartiere decente. Sulla strada ci sono ragazze che li guadagnano in un fine settimana. Senza dover raccontare neanche una barzelletta.
    Jeannie: Ah ah ah ah! Non preoccuparti, tesoro. Non per queste cose. Ti amo sempre, sai? Lavoro o non lavoro, sei bravo a letto... E sai come farmi ridere!
  • Barbara Gordon: Papà, vuoi per una volta lasciare il lavoro in ufficio e rilassarti? Ti ho fatto una cioccolata.
    Commissario Gordon: Grazie, tesoro. Giusto il tempo di incollare l'ultimo ritaglio.
    Barbara Gordon: Sai, ho trovato quell'album di Catwoman che mancava. Era finito nel guardaroba. Un giorno dovrai lasciarmi usare un vero sistema di archiviazione, come quello che avevamo in biblioteca.
    Commissario Gordon: Mmm.
    Barbara Gordon: Urrgh. Hai usato troppa colla! Fuoriesce da sotto il ritaglio. Ti sporcherai i pantaloni...
    Commissario Gordon: Barbara, sei più pignola di tua mad... È la porta?
    Barbara Gordon: Sì Sarà Colleen. Stasera abbiamo lezione di yoga. Andiamo papà... C'è gente! Metti via l'album.
    Commissario Gordon [guardando la pagina del primo incontro tra Batman e Joker]: Ehi, guarda questo. La prima volta che si sono incontrati. Che anno era?
    Barbara Gordon: Be', ricordo che da piccola mi descrivevi la faccia bianca e i capelli verdi, era spaventoso.
    Commissario Gordon: Credevo ti interessasse...
    Barbara Gordon: Be', sì, ho avuto incubi interessanti. [apre la porta e Joker le spara]
  • Joker: È un vero peccato che si perda il debutto di suo padre, Miss Gordon. Purtroppo la nostra struttura non è stata pensata per i disabili. Ma non si preoccupi... scatterò un paio di foto perché si ricordi di lei. [inizia a spogliare Barbara]
    Barbara Gordon: P-per... perché... perché... fai questo... ?
    Joker: Per dimostrare una tesi. Al crimine!
  • Comissario Gordon: Per favore... ditemi cosa ci faccio qui...
    Joker: Che cosa? Quello che qualsiasi uomo sano di mente farebbe nella tua spaventosa situazione. Stai impazzendo.
  • Batman: Jim? Jim... stai... stai bene?
    Commissario Gordon: Oh Dio... Ahuhuhuhuhuh. Oh Dioooooo...
    Batman: Va tutto bene. Lasciati andare.
    Commissario Gordon: Ha... Ha fotografato Barbara. Mi ha mostrato le f-fotografie. Ha cercato di farmi impazzire.
    Batman: Ascolta, la polizia sarà qui tra poco... resterò con te fino al loro arrivo.
    Commissario Gordon: No! No, sto bene! Devi inseguirlo! Lo voglio dietro le sbarre... e ce lo voglio secondo la legge!
    Batman: Farò il possibile.
    Commissario Gordon:[mentre Batmam sta entrando nel House of Fun] Secondo la legge, mi senti? Deve vedere! Deve vedere che i nostri metodi funzionano!
  • Joker: Ah! Vedo che hai ricevuto i biglietti omaggio che ti ho mandato. Sono contento. Desideravo tanto che venissi qui. Vedi, non è importante anche se mi catturi e mi rimandi nel manicomio... ho fatto impazzire Gordon. Ho dimostrato la mia tesi. Ho dimostrato che non c'è differenza tra me e chiunque altro! Basta una giornata storta per trasformare il migliore degli uomini in un folle. Ecco quanto dista il mondo da me. Una giornata storta. Anche tu hai avuto una giornata storta, dico bene? Ne sono certo. Lo capisco. Hai avuto una giornata storta e tutto è cambiato. Altrimenti perché ti vestiresti come un topo volante? Una giornata storta che ti ha reso pazzo quanto tutti gli altri... Solo che tu non lo ammetti! Continui a fingere che la vita abbia senso, che ci sia una ragione per tutto questo lottare! Dio, mi fai vomitare. Voglio dire, che ti è successo? Cosa ti ha reso quello che sei? La fidanzata uccisa dai banditi? Un fratello sfregiato da un rapinatore? Qualcosa del genere, scommetto qualcosa del genere... Qualcosa del genere è successo a me, sai. Io... non sono certo di cosa sia stato. A volte lo ricordo in un modo, a volte in un altro... Se proprio devo avere un passato, preferisco avere più opzioni possibili! Ah, ah, ah! Ma la mia tesi è... che sono impazzito. Quando ho visto quale terribile, amara barzelletta sia il mondo, sono diventato matto come un cavallo! Lo ammetto! Perché tu no? Voglio dire, non sei stupido! Devi capire la realtà della situazione. Lo sai quante volte siamo andati vicino alla terza guerra mondiale per colpa di uno stormo di anatre su un monitor? Lo sai cosa ha scatenato l'ultima Guerra Mondiale? Una polemica su quanti pali del telegrafo la Germania doveva ai suoi creditori di guerra! Pali del telegrafo! Ah ah ah ah! È tutto una barzelletta! Tutto ciò che chiunque abbia mai avuto a cuore o per cui abbia lottato... è tutto una colossale, demenziale battuta! Perché non ne vedi il lato comico? Perché non ridi?
    Batman [sfondando uno degli specchi accanto al Joker]: Perché l'ho già sentita... [afferra il Joker per il collo] ... e neanche la prima volta era divertente. [Joker urla spaventato e viene scaraventato in una stanza] Per inciso, prima di venire qui ho parlato col commissario Gordon. Sta bene. Nonostante tutti i tuoi giochetti malati e perversi, sta bene. Non è mai stato meglio. Forse le persone normali non cedono sempre. [calpesta la mano del Joker, perché questo intendeva iniettargli il suo gas velenoso] Forse, quando ci troviamo nei guai non è detto che dobbiamo strisciare sotto un sasso... Forse sei sempre stato solo tu.

[Joker spara a Batman, ma dalla sua pistola esce solo una bandiera con scritto "Click Click Click"]
Joker: Maledizione... È scarica! Be'? Cosa aspetti? Ho sparato a una ragazza indifesa. Ho terrorizzato un vecchio. Perché non me le suoni come si deve e non raccogli l'applauso a scena aperta dal loggione?
Batman: Perché lo farò secondo la legge... e perché non voglio. Lo capisci? Non voglio farti del male. Non voglio che nessuno dei due uccida l'altro... Ma entrambi stiamo esaurendo le alternative... ed entrambi lo sappiamo. Forse tutto ruota attorno a stanotte. Forse è la nostra ultima possibilità di sistemare questa faccenda una volta per tutte. Se non la cogliamo, resteremo bloccati su una rotta suicida. Entrambi. Fino alla morte. Non è necessario che finisca così. Non so che cosa abbia distrutto la tua vita, ma... chi lo sa? Forse ci sono passato anche io. Forse posso aiutarti. Potremmo lavorare insieme. Potrei riabilitarti. Non è necessario che tu affronti nuovamente la follia. Non è necessario che tu sia solo. Non è necessario che ci uccidiamo. Che cosa rispondi?
Joker [lo guarda per un attimo, forse convinto dalle sue parole, per poi scuotere scettico la testa] No. Mi dispiace, ma... No. È tardi per questo. Troppo tardi. Ah ah ah, sai, è buffo... Questa situazione. Mi ricorda una barzelletta... Ci sono questi due tizi in un manicomio ... e una notte, una notte decidono che sono stanchi di vivere in un manicomio. Decidono che cercheranno di fuggire! Così, salgono sul tetto e, dall'altra parte, vedono i palazzi della città distendersi alla luce della luna... verso la libertà. Il primo salta sul tetto vicino senza alcun problema. Ma il suo amico, il suo amico non osa compiere il balzo. Perché... perché ha paura di cadere. Allora il primo ha un'idea... e dice "Ehi! Ho preso la torcia elettrica con me! Illuminerò lo spazio tra i due edifici. Così mi raggiungerai camminando sul raggio di luce!". M-ma il secondo scuote la testa. E d-dice... Dice "Co-cosa credi!? Che sia pazzo? Quando sarò a metà strada la spegnerai!"
AH AH AH AH AH! AH AH AH AH AH AH AAAH... FNFFF Oh, perdonami... AH AH AH AH AH!
Batman [rimane in silenzio con aria seria per qualche momento, per poi sorridere divertito]: Eh.
Joker: EEH EEH EEH EEH EEH EEH EEH!
Batman: EEH EEH EEH EEH EEH EEH EEH! [i due acerrimi nemici scoppiano a ridere senza freno, mentre da lontano si vedono le luci della polizia per portare via il pazzo criminale]

  1. Questa frase viene ripetuta anche nell'ultima parte, dove Batman incontra il vero Joker, ma con una diversa punteggiatura: "Salve. Sono qui per parlare. Ho pensato molto, ultimamente... A te ... E a me. A quello che ci accadrà, alla fine. Finiremo con l'ucciderci, vero?".
  2. A questo punto Batman si ferma, perché si accorge che il "Joker" con cui stava parlando è un sosia coperto di cerone.
  3. Il nome dell'uomo che divenne Joker non è mai rivelato nel fumetto. Per semplificare la lettura sarà chiamato come la sua controparte nel film di Burton

Bibliografia

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  • Alan Moore e Brian Bolland, The Killing Joke, traduzione di Andrea Plazzi, I classici del fumetto di Repubblica n. 24, 2003.

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