Barry Sharpless

chimico e accademico statunitense (1941-)

Barry Sharpless (1941 – vivente) chimico e accademico statunitense.  

Barry Sharpless nel 2018
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la chimica (2001)
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la chimica (2022)

«La chimica "verde" del terzo millennio è come i Lego, così realizziamo buoni farmaci»

Intervista di Giuliano Aluffi, repubblica.it, 2019; ripubblicata il 5 ottobre 2022.

  • [Professor Sharpless, cos'è la "chimica a scatto"?] È un approccio che si basa sull'uso di reazioni chimiche tra composti così carichi di energia da essere "caricati a molla", ovvero pronti a reagire tra loro senza troppo sforzo. Queste reazioni hanno un'alta resa, avvengono o in assenza di solventi o usando solventi benigni come l'acqua, e non richiedono grandi sforzi, come una cottura intensiva: così si riduce il rischio di generare scarti indesiderati e magari inquinanti. In questo senso è una chimica "verde". Ma più in generale la "click chemistry" è un sistema per fare in modo che le cose accadano... con poca chimica!
  • [E a cosa serve?] Se pensiamo ai farmaci, è un modo veloce per produrli. È una specie di scorciatoia: la click chemistry ti permette di ottenere farmaci e materiali migliori, senza lavorare duro. Oggi abbiamo troppi prodotti chimicamente complicati sul mercato. Che sono anche, in molti casi, troppo costosi. Le case farmaceutiche non si accontentano più di produrre buoni farmaci, vogliono produrre dei "blockbuster". Così il trend è sviluppare farmaci molto costosi che bisogna assumere per tutta la vita, come quelli per il metabolismo, per il diabete e i disturbi cardiaci. Col rischio che chi soffre di altre malattie sia ignorato dalla nuova ricerca.
  • [E in che modo la "click chemistry" può essere una soluzione?] Nel caso dei farmaci il traguardo futuro è di avere 500 o 1000 "mattoncini", vale a dire composti chimici in bottiglia accessibili a chiunque. Chi ha una malattia potrà mescolare in modo opportuno queste bottigliette in un contenitore, aggiungendo acqua, e ottenere un farmaco che funziona. Stiamo per pubblicare uno studio su Nature che è un passo in questa direzione, perché spiega come realizzare grandi "librerie" di questi "mattoncini chimici". Con "Calibr", uno spinoff dello Scripps Institute, per esempio, abbiamo sviluppato un nuovo antitubercolotico. E oggi lavoriamo insieme alla Cina, che sulla chimica ha un grande futuro perché sta investendo tantissimo nella ricerca.
  • [Quanto sono importanti i finanziamenti alla ricerca?] Glielo spiego con un aneddoto. Nei miei primi due anni come ricercatore al MIT, ero così focalizzato sulle mie ricerche che trascurai di fare domanda per ottenere i fondi del National Institutes of Health per finanziarmi. Un giorno il direttore del dipartimento di chimica del MIT mi convocò e mi disse: "Caro Barry, so che nel tuo tempo libero ami la pesca e le immersioni" mi disse. "Bene: qui vicino, al largo della costa di Nantucket, c'è il relitto del transatlantico Andrea Doria. O ti immergi per recuperare il suo tesoro, oppure quest'anno ti decidi a fare domanda per i fondi.

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