Barbara von Krüdener
nobile, mistica e scrittrice tedesca
Barbara Juliane Freifrau von Krüdener, spesso chiamata Madame de Krüdener (1764 - 1824), mistica, teologa e scrittrice tedesca del Baltico.
Citazioni su Barbara von Krüdener
modifica- A chi immagini viva innanzi a sé quella piccola e pallida scandinava e abbia presenti alla memoria gli scritti e gli atti suoi, s'alternano nell'animo sentimenti diversi, anzi opposti: ora si è tratti ad inchinarla con austero rispetto, ora si stenta a frenare per convenienza uno scoppio di risa; a volte pare pietosa necessità vegliarla come un'inferma, a volte vien voglia di buttarle le braccia al collo e baciati i capelli biondo-cenere quali non ha che Valeria[1], rifugiarsi con lei nelle gelate solitudini della sua Livonia[2]. (Ferdinando Martini)
- La Santa Alleanza non fu se non l'espressione dei sentimenti dell'Imperatore Alessandro; e sbocciò scaldata dall'alito del Bergasse[3] e della signora di Krüdener. (Klemens von Metternich)
- Ho riletto Valérie: e il libro mi ha tratto a fantasticare un po' sul suo autore, su quell'adorabile madame De Krüdener. La pàle baronne[4] mi distrae da due giorni da ogni occupazione; sono innamorato della sua penna, della sua danza, delle sue preghiere, e del suo famoso scialle di mussolina. Mi vien voglia di mettermi in ginocchioni come Benjamin Constant o come lo Czar Alessandro, per dir con lei le devozioni, aspettando «les inspirations supérieures.»
- Io la vedo in tutti i momenti più notevoli della sua vita. La vedo quando, sotto il Direttorio, essa apparisce la prima volta nei salons di Parigi, bionda, pallida, fine ed eterea, circonfusa da una nuvola di bianchi veli, e gira attorno i suoi grandi occhi calmi, color verde-mare: bellezza scandinava, illuminata da un pallido raggio di sole polare, calma e fredda come la neve delle sue native Dofrine... Ma ecco Bergasse e Saint-Pierre e Garat che la circondano e la invitano a danzare. Essa cede di buona grazia, chiede il suo scialle di mussolina azzurra, si alza, e comincia la danse tableau. La scandinava è diventata a un tratto una parigina! La vita, l'emozione, traboccano dai suoi gesti, dai suoi sguardi, da ogni suo movimento. Essa si trasforma in cento modi: ora è Niobe impietrita dal dolore, ora è Galatea che fugge inseguita... Alla voluttuosa Odalisca che languidamente invita e resiste, succede la vivace ridente napoletana che balla la tarantella, e batte il terreno a passi rapidi e fitti come la grandine...
- Le armate alleate [dopo la definitiva sconfitta di Napoleone] sono entrate in Parigi. La Santa Alleanza ha anch'essa i suoi poeti, i suoi angioli propiziatori; e la sua Sibilla, la sua Velleda, in Giuliana Krüdener. La casa di lei si trasforma in un tempio; essa vi aduna delle assemblee religiose dove si commentano Swedenborg e Saint-Martin, si prega, si canta, e si profetizza... «Alessandro[5] sarà l'Angelo bianco, il genio dei nuovi tempi!...» E Alessandro non tralascia di far qualche visita al tempio... e alla sacerdotessa.
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