Avancinio Avancini
Avancinio Avancini (1866 – 1939), scrittore e giornalista italiano.
Il ratto di Sabina
modificaAi Frani si conosceva già da tutti che Giovan Bello era venuto da Zeno dei Martinetti a domandargli la figlia in isposa.
La passione di G. C.
modificaIl buon Lindo alle tre ore, giunto dall'aver combinato un suo negozio, salì di fretta in camera propria.
Storia di Matteo Vento
modificaQuando Matteo Vento ebbe terminato, già tramontava il sole. Una striscia sanguigna imporporava le cime sui monti dirimpetto e gli operai guardandola esclamavano: rosso di sera bel tempo si spera.
Una vittima
modificaI due fratelli, ciechi di rabbia, dichiararono un'altra volta che non se ne volevano impicciare.
Storiella invernale
modificaMartino s'era messo a letto la sera del Natale. Fu assalito da una specie di stordimento mentre, curvato al fuoco, discorreva con la sua vecchierella, agitando i tizzoni che si volevano spegnere e sospirando tratto tratto come chi presente una sventura.
Giustizia per tutti
modificaPaolino ritornava trafelato dal suo viaggio. Andò sùbito a sedersi in un canto del focolare e divorò la zuppa che Maddalena gli aveva apparecchiato.
Maometto
modificaMaometto, col suo bell'elmo lucente in capo, si arrampicò traverso i pini folti e scuri, da cui esalava acuto odore di resina. Un leggiero soffio di vento faceva dondolar quelle braccia protese in giro e tratto tratto fischiava in alto con un tono misterioso e beffardo. La Roncaglia era deserta.
L'orologio di papà Gedeone
modificaDovete sapere che l'orologio di papà Gedeone era un orologio svizzero dell'età di cento venti anni circa, acquistato da lui a Dresda e inchiodato su la muraglia della sua bottega da quasi mezzo secolo.
Don Bonomo è senza cena
modificaDopo sei mesi che Bonomo dei Pollinetti era partito pe 'l seminario, già reduce[1] da Bergamo aveva assunto la propria carica di cappellano ad Anona.
Papà Gedeone ha ceduto
modificaRaccontai già altrove che papà Gedeone, per causa del suo orologio a sveglia, ebbe forti dispiaceri col nipote e che poi questi se ne vendicò.
Le redini di Brunelle
modificaQuando Momolo arrivò, Bortolino dal ferro e Marco suo garzone stavano attaccando i fanali al baroccio.
Le nozze
modificaDin don dan...
La contrada era piena di gente: uomini donne , vecchi, bambine, quasi ammonticchiàti gli uni su gli altri. E tutte quelle faccie impazienti erano volte verso una sola parte dove aprivasi il portone della chiesa come un gran buco nero, sormontato dagli affreschi allegorici.
Note
modifica- ↑ Nell'originale: "ruduce".
Bibliografia
modifica- Avancinio Avancini, Novelle lombarde, Casa Editrice della Cronaca Rossa, 1889.
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