Arte mesopotamica

arte sviluppatasi in Mesopotamia dal IV al I millennio avanti Cristo

Citazioni sull'arte mesopotamica.

  • Come l'arte egiziana dal Nilo cosi l'arte dei popoli della Mesopotamia fu determinata alle origini dall'Eufrate e dal Tigri. Il duplice fiume imponeva agli abitanti condizioni e regole di vita ed esercitava un'influenza essenziale anche sul materiale e sulla forma degli edifici. Nella bassa pianura si dovette ricorrere per la costruzione ai mattoni crudi e quindi si ebbero mura di argilla anziché mura di pietra. Solo per la rivestitura esterna delle mura, per fontane ed altre costruzioni idrauliche vennero in uso già per tempo mattoni cotti. (Anton Springer)
La ziqqurat di Ur, nella Bassa Mesopotamia, parzialmente ricostruita
  • L'arte che, nei primordi della civiltà di quei due paesi [l'Egitto e la Mesopotamia], aveva toccato un grado rimarchevole di libertà e di esattezza nella rappresentazione del vero, e che aveva prese le mosse da un'acuta osservazione della natura, fu soffocata, nel suo sviluppo, dall'influenza jeratica, così che ha finito per perdere ogni genialità, e decadde nella monotona espressione di forme prestabilite e di imagini simboliche. L'artista, in Egitto e in Mesopotamia, scomparve; non rimase che l'artefice il quale rigorosamente seguiva i dettami di un formolario sacerdotale. Quale differenza con lo sviluppo dello spirito ellenico! (Gaetano Negri)
  • L'ultima delle scoperte fatte in Mesopotamia, e certo fra le più importanti, è quella di una vetusta ed ignorata città, trovata dal francese De Sarzec sotto la collina chiamata dagli Arabi, Teli Loh, nell'estremità meridionale della regione. Interessantissime, sopratutto, sono le scolture, fra cui alcune grandi statue del re Gudea, le quali rivelano, in Mesopotamia, circa trenta secoli prima di Cristo, un'arte non del tutto indegna di competere con quella che, appunto in quei tempi, fioriva sulle sponde del Nilo. (Gaetano Negri)
  • Le opere architettoniche [mesopotamiche] si innalzavano a terrazze; delle torri a gradini (zikkurrat) furono adoperate in impianti sacrali. Il materiale disadorno e in parte non resistente alle intemperie traeva al sistema del rivestimento delle pareti. Le pareti all'interno erano spalmate di gesso o di asfalto o erano ricoperte di lastre di pietra o erano adorne di mosaici, più tardi di mattoni colorati. (Anton Springer)

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