Antonio Gnoli

giornalista italiano (1949-)

Antonio Gnoli, giornalista e saggista italiano.

Citazioni di Antonio Gnoli modifica

  • Cara Milena, lei è una straordinaria attrice che da sola avrebbe potuto arricchire un pezzo di storia del cinema e del teatro italiano. E se ciò non è accaduto è per l'insipienza e la pigrizia di tutti coloro, tra i registi importanti e no, che l'hanno usata senza accorgersi del dono prezioso che avevano tra le mani.[1]
  • Di solito si considera la fantascienza un esercizio letterario di intrattenimento che annovera scrittori di qualità avventurosa. Si tratta di signori non esenti da qualche stranezza, ma infinitamente più intriganti dei cosiddetti narratori seri.[2]
  • Dice che sono quasi dieci anni che non va più in televisione e che non rilascia interviste. Ha orrore della mediocrità e del conformismo. Il silenzio non lo ha arrugginito. Cavalca gli argomenti più diversi con la solita maestria oratoria. È perentorio e poco incline al dubbio. Ma è anche il miglior talento narrativo degli ultimi trent'anni. È chiaro che un'affermazione del genere Busi la considererebbe un insulto. Ma è un fatto che romanzi come Seminario sulla gioventù, Vendita galline Km 2, Vita standard di un venditore provvisorio di collant, sono un pezzo importante di storia letteraria.[3]
  • La sostanza che riveste i romanzi di Dick è fatta del più imperturbabile tra i deliri: la schizofrenia.[4]
  • [Su Roberto Capucci] Nel potere della moda, nello sguardo esteriore che la veste e la sveste, si rivela la drammaticità del tempo che passa. Essa è lì, apparentemente eterna a gloriarsi delle sue forme, ma un attimo dopo è già . Per questo i grandi stilisti la guardano con sospetto, la temono come la peggiore delle sciagure, ma al tempo stesso sanno di non poterne fare a meno. Vado a trovare Roberto Capucci con questa idea vagamente terroristica per coglierne l'effetto prodotto sulla sua straordinaria carriera sartoriale. Ho di fronte un uomo minuto, aggraziato, nei modi quasi femminei, e risoluto nelle parole che suonano chiare e definitive.[5]
  • [Su Il libro rosso, di Carl Gustav Jung] Uno stupefacente diaro intimo, testo alchemico di straordinaria bellezza. L'opera, rimasta a lungo segreta, esce ora in Italia.[6]

Note modifica

  1. Citato in Milena Vukotic: "Io, protagonista non protagonista tra Buñuel e la signora Fantozzi", Repubblica.it, 17 agosto 2014.
  2. Postfazione a Cronache del dopobomba di Philip K. Dick, Fanucci 2007, p. 264.
  3. Da Aldo Busi "perché sono innamorato di Carla Bruni", Repubblica.it, 12 gennaio 2010.
  4. Postfazione a Cronache del dopobomba di Philip K. Dick, Fanucci 2007, p. 268.
  5. Da Roberto Capucci: "Nella mia vita ho voluto vestire i sogni, oggi però siamo circondati da stracci", Repubblica.it, 16 ottobre 2016.
  6. Da Jung, il Libro Rosso, La Repubblica, 7 novembre 2010.