Antifane

commediografo greco antico della Commedia di mezzo

Antifane (388 a.C. circa – 311 a.C. circa), commediografo greco antico.

  • Di semplici offerte si allietano gli dèi. | Ed ecco la prova. Quando si offrono loro | ecatombi, sulle oblazioni tutte, infine, | anche l'incenso si pone, | quasi che le altre, abbondanti offerte già fatte | non fossero per loro che vana spesa, | mentre proprio questo minuscolo omaggio è gradito agli dèi.[1]
  • Fortunati i tragici che hanno già tutta la storia pronta, noi comici dobbiamo inventare tutto![2]
  • Poiché, in primo luogo, [Filosseno di Citera] usò le novelle e neologismi un po' ovunque. E come graziosa è la sua lirica, temperata da varietà di colori! Egli fu un dio tra gli uomini, conoscitore della vera poesia.[3]
  1. Dalla Iniziata, fr. 162 Kassel-Austin; citato in Porfirio, De abstinentia, traduzione di Roberto Pomelli, in Aristotele, frammenti stoici, Plutarco, Porfirio, L'anima degli animali, Einaudi, 2015, pp. 340-341. ISBN 978-88-06-21101-1
  2. Da Poiesis, fr. 189 K.-A.
  3. Fr. 643 d; citato in Francesco Carubia, Autori classici greci in Sicilia, Boemi, 1996.

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