Anna Maria Gambineri

annunciatrice televisiva italiana

Anna Maria Gambineri (1936 – 2017), annunciatrice e conduttrice televisiva italiana.

Anna Maria Gambineri con Corrado nel 1965

Citazioni di Anna Maria Gambineri modifica

  • [Sulle sue gaffe in Rai] Canzonissima, devo presentare Modugno. Salgo sul palco e annuncio: "Ora Modugno canterà Viecchio Friak". Silenzio. Ricevo uno spintone da dietro le quinte: "Ridillo giusto!". Ma quella volta... Arrivo all'ultimo momento per annunciare le trasmissioni tv e prendo i primi fogli che trovo sulla scrivania. Leggo tutto in diretta, ma alla fine mi accorgo che sono i programmi della settimana precedente. Senza perdere la calma, concludo spiegando: "Quello che ho detto non è esatto. I programmi giusti li potete trovare sul Radio Corriere Tv".[1]
  • [Su Roberta Giusti] Grande personaggio. Era l'unica capace di rompere l'atmosfera. Quando la Orsomando arrivava e non salutava, lei si girava: "Nicoletta, non ci vedi?". Era una grande conquistatrice, aveva un flirt dietro l'altro. Una volta rispondo al suo telefono. "Pronto?". "Sei tu?". "No, sono Anna Maria. Chi parla?". "Sono Alberto Sordi". Resto senza parole. "Forse ha sbagliato, noi siamo le annunciatrici Rai". "Appunto, c'è Robertina?".
  • [Su Nicoletta Orsomando] Io e lei litigavamo sempre, poi ci giravamo verso la telecamera e sorridevamo per gli annunci.[1]
  • [Su Marina Morgan] Ipersensibile, memoria incredibile, precisa nel lavoro. Molto, troppo emotiva. Una volta è venuta a lavorare facendosi portare da un'ambulanza![1]
  • [Sul figlio] Quando mi sono separata, nel '77, mio marito se l'è portato via, all'estero. Si sono messe di mezzo anche persone della mia famiglia che non perdonerò mai. Non l'ho potuto vedere né sentire per otto anni. Sono caduta in depressione, ho sofferto come una bestia. E ho speso la liquidazione per avere informazioni su dove fosse. Giacomo è l'unico grande amore della mia vita.[1]

Note modifica

  1. a b c d Dall'intervista di Alberto Dell'Orto «In tv sorridevo agli italiani, a casa piangevo per mio figlio», liberoquotidiano.it, 15 gennaio 2012.

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