Anna Maria Cerasoli
matematica e scrittrice italiana
Anna Maria Cerasoli, conosciuta anche come Anna Cerasoli (1949 – vivente), scrittrice e divulgatrice scientifica italiana.
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- [Prof.ssa Anna Cerasoli, Lei è autrice del libro Buongiorno matematica: come si fa a fare amare la matematica?] Penso che per farla amare occorra innanzitutto amarla. Ogni insegnamento è vestito delle modalità con cui viene trasmesso: se siamo appassionati trasmettiamo passione. Certo non basta, ma è una condizione necessaria. E non è difficile innamorarsene. Perché si tratta di una materia affascinante, utile e piena di sorprese, un'ottima risorsa per la nostra creatività.
- [Da cosa nasce l'avversione generalizzata per la matematica?] La matematica tratta oggetti astratti che possono essere elaborati o comunicati solo attraverso simboli. Il linguaggio simbolico, purtroppo, accresce la difficoltà di comunicazione. Per ogni nuovo simbolo, infatti, occorrerà comprendere come va scritto, come deve essere letto, come va interpretato, con quale sintassi interferisce con gli altri simboli... E spesso, proprio a causa di ciò, a scuola si finisce per dedicare troppo tempo a esercizi che hanno il solo scopo di allenare alla comprensione di tale linguaggio (penso alle famigerate espressioni), trascurando la parte più interessante della materia, quella della risoluzione di problemi o dell'interpretazione della realtà. È come se a uno studente di violino proponessi soltanto lo spartito, senza mai tradurre quei segni in suoni.
- [Come è possibile trasformare una materia spesso soltanto astratta e simbolica in qualcosa di vivo?] Un primo consiglio agli insegnanti è portare in classe problemi veri, e non finti come quelli che compaiono spesso nei libri di testo. Non devono temere il rischio di incappare in dubbi o in errori: il dubbio dell'insegnante legittima quello, costruttivo, degli allievi; l'errore dell'insegnante sdrammatizza quello degli allievi. Problemi veri come scegliere tra due diverse offerte commerciali oppure saper riconoscere un gioco equo, o comprendere come costruire un codice grazie al quale, e mi riferisco al PNR ferroviario, sostituire il vecchio biglietto con una semplice sequenza di 6 caratteri, risparmiando così la stampa su carta. Fare uso di molti esempi o metafore. Queste ultime sono utilissime in quanto trasferiscono la comprensione di un concetto da un ambito conosciuto ad uno sconosciuto: quando, per scoprire un regalo a sorpresa, sciolgo il fiocco della confezione, svolgo la carta e apro la scatola, sto facendo le operazioni inverse nell'ordine inverso di quelle fatte per nascondere il regalo; né più né meno delle operazioni matematiche inverse che mi portano a risolvere una equazione!
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