Angelique Rockas

attrice, produttrice e attivista

Angelique Rockas (1951 – vivente), attrice e attivista sudafricana.

Primo piano di Angelique Rockas in Medea

Citazioni di Angelique Rockas

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Ho chiamato la mia compagnia “The Internationalist” perché ci sono molti attori che non sono inglesi e che subiscono pregiudizi perché provengono da altri Paesi. Non credo negli accenti o nel colore della pelle. La mia compagnia ha una forte etica di giustizia sociale. Cerco di inserire attori di quante più nazionalità possibili.
I called my company "The Internationalist" because there are a lot of actors who are not English and are being prejudiced against, because they come from other countries. I don`t believe in accents or skin colour. My company has a very strong ethic of social justice to it . I try to incorporate actors from as many nationalities as possible.[1]
  • Sono arrivata al college con due passioni: l'interesse per una politica di giustizia fondata sulla teologia cristiana e la recitazione, come “rivelazione dei tesori dell'anima umana” e non come forma di esibizionismo. La mia ricerca di giustizia è nata dal dolore che ho provato nel vedere il ridicolo che suscitava mio fratello deforme. Ho preso coscienza del male che è il pregiudizio, una forma di ingiustizia. Il mio impulso a rimediare a questo pregiudizio assunse una dimensione più sociale durante i miei anni di convitto al St Dominic's Convent, dove la grande Barbara Hogan si diplomò un anno dopo di me, anche se la conobbi solo a Wits.
I arrived at as an undergraduate with two driving passions: a consuming interest for a politics of justice grounded in a Christian theology and acting, as a ‘revelation of the treasures of the human soul’ not as a form of exhibitionism. My search for justice grew out of the pain I experienced when I saw the ridicule my malformed brother elicited. I became aware of the evil that is prejudice, a form of injustice. My urge to redress this prejudice took a more social dimension during my years as a boarder at St Dominic’s Convent, where the great Barbara Hogan matriculated a year later than me though I only got acquainted with her at Wits.[2]
  • Alla fine del corso mi sono resa conto che non c'era posto per me in Sudafrica, perché trovavo difficile operare in una società che considerava il 75% della popolazione inferiore, la mia comunità non mi vedeva di buon occhio come attrice, e le mie convinzioni per una società non razziale ora incorporavano una lotta per l'uguaglianza delle donne, un anatema per la mia comunità greca conservatrice. Non volevo passare la mia vita a scusarmi per quello che ero.
At the end of my course I realized there was no place for me in South Africa because I found it difficult to function in a society that considered 75% of population inferior, that my community frowned on me as an actress, and my beliefs for a non-racial society now incorporated a fight for the equality for women an anathema to my conservative Greek community. I did not want to spend my life apologizing for who I was.[2]

(EN) hellenism.net, settembre 2011.

  • Come attrice decisi che non avrei accettato di essere scritturata in ruoli etnici simbolici al cinema o in televisione, né di recitare parti che ritenevo svilissero la rappresentazione di un personaggio non britannico. Per illustrare questo punto, dopo avermi visto interpretare Tatiana in “Nemici” di Gorky, il noto regista televisivo, e persona molto cortese, Chris Menaul mi offrì il ruolo della principale hostess russa in una serie televisiva della BBC di Malcolm Bradbury. Fu colto di sorpresa quando rifiutai la parte perché io non avevo riconoscimenti televisivi. Ho inventato la scusa “che ritenevo la parte volgare”, ma la vera ragione era che Bradbury aveva ritratto le hostess russe in un modo che consideravo banale e avvilente e che implicava un po' di condanna della Russia. Di recente gli ho inviato la vera spiegazione tramite il suo agente".
As an actress I decided to that I was not going to accept being cast in token ethnic roles in film or on TV, nor act any parts that I considered demeaned the portrayal of a non British character. To illustrate this point; after seeing me perform Tatiana in Gorky's "Enemies" the well known TV director, and very nice man, Chris Menaul offered me the role of the main Russian air hostess in a Malcolm Bradbury BBC TV series. He was taken aback when I turned the part down as I didn't have any TV credits. I gave some excuse 'that I thought the part vulgar' but the real reason was that Bradbury had portrayed the Russian air-hostesses in what I considered in a cliched demeaning way and involved a little Russia bashing. I have recently sent him the real explanation via his agent.
  • I miei primi tentativi di creare una compagnia teatrale sono stati quelli di rappresentare Tis Pity She's a Whore di John Ford. Chiesi soldi alla gente per la mia produzione, anche se mi ritrovai a sostenere un'altra causa. Questa produzione non aveva il cast totalmente multirazziale che speravo, tuttavia era composta da attori di altre culture e accenti diversi, e ha ottenuto un livello di qualità di produzione molto alto e recensioni entusiaste.
My first tentative efforts in creating my theatre company was mounting John Ford's "Tis Pity She's a Whore". I asked people for money for my production, even as I found myself canvassing for another cause. This production was not the totally multi-racial cast that I had hoped for, but did consist of actors from other cultures and differing accents, and also achieved a very high level of production value and rave reviews.
  • Io stessa ho sperimentato le turbolente profondità esistenziali della lingua greca. È stato durante una rappresentazione di Medea di Tzeni Karezi al teatro Erode Attico di Atene, quando la donna implorava l'insensibile Giasone di avere pietà di lei e usava la parola “splachniasou”. “Pietà” è una parola troppo debole per descrivere la profondità emotiva e psicologica che ‘splachniasou’ esprime. La “splachna” è la parte del corpo in cui una donna porta i suoi figli non ancora nati, la radice stessa dell'esistenza ontologica. Quanto si può andare in profondità!"
I myself have experienced the volcanic existential depths of the Greek language. It was during a performance of Medea by Tzeni Karezi at the Herod Atticus theatre in Athens, when she was pleading to the callous Jason to take pity on her and she used the word ' splachniasou'. "Pity" is too weak a word to describe the emotional and psychological depths ' splachniasou' expresses. 'Splachna 'is the part of the body where a woman carries her unborn children - the very root of ontological existence. How deep can you get!
  • [Sul lavoro al Theatro Technis e sul recitare] Non è stato quindi sorprendente che, quando sono arrivata a Londra, abbia lavorato per una compagnia teatrale marxista greco-cipriota. Theatro Technis a nord di Londra, dove venivano affrontati i temi del pregiudizio nei confronti degli immigrati, dei poveri, degli analfabeti e, più in particolare, l'esplorazione del crimine di guerra che costituiva l'invasione illegale di CIPRO da parte dell'esercito turco, di cui gli Stati Uniti (in particolare il diabolico Kissinger) e il Regno Unito non si preoccupavano affatto, poiché il presidente di Cipro era l'arcivescovo ortodosso Makarios che aveva la reputazione di essere un po' un rosso. Questa era una compagnia teatrale che si occupava di teatro politico nella sua forma più pura! Mi sono trovata a interpretare una contadina greco-cipriota cacciata dalla sua terra nella parte nord di Cipro e a esprimere il suo dolore per la perdita della sua casa davanti a un pubblico che invludeva anche rifugiati che avevano subito la stessa sorte ma erano riusciti a fuggire a Londra. Le lacrime scorrevano spontaneamente. È sempre in questo teatro che ho affrontato il monte Everest della recitazione: Medea (opera teatrale) di Euripide, che ho interpretato con ottime recensioni e che è stata la performance che mi ha fatto conoscere a Londra come attrice. L'intera rappresentazione è stata interpretata politicamente.
So it was not surprising that when I came to London I worked for a Marxist Greek Cypriot theatre company Theatro Technis in North London, where the issues of prejudice against immigrants, the poor, the illiterate were dramatised, and more urgently the exploration of the war crime that constituted the illegal invasion by the Turkish military of CYPRUS, and for which the USA ( especially the diabolical Kissinger ) and the UK had little concern, as the president of Cyprus was the Orthodox Archbishop Makarios, who had the reputation of being a bit of a red. This was a theatre company that practiced political theatre in its purest form! I found myself performing a Greek Cypriot peasant woman driven from her land in the North of Cyprus and expressing her grief at the loss of her home in front of an audience that included refugees who had suffered the same fate but had managed to escape to London. The tears just flowed naturally. It was also at this theatre that I tackled the Mount Everest of acting parts - MEDEA by Euripides, and which I performed to great reviews and was the performance that put me on the London map as an actress. The whole play was interpreted politically.
  • Anche molti giornalisti e presentatori televisivi greci sembrano condividere questo “intellettualismo progressista” che porta i greci a doversi scusare per essere ortodossi - che mucchio di sciocchezze! Il Prof. Yiannaras, con il quale ho avuto una corrispondenza, continua poi con la storia spaventosa della “prevista, inevitabile e auspicabile latinizzazione del nostro alfabeto greco” citata da una fonte anonima nwl periodico Samizdat. Chiariamo subito che sia la Grecia sia i Paesi balcanici che hanno un alfabeto cirillico dovrebbero opporsi strenuamente alla latinizzazione.
Many of the Greek journalists and TV presenters also seem to share this 'progressive intellectualism' which leads Greeks to having to apologize for being Orthodox- What a load of rubbish! Prof Yiannaras with whom I have corresponded then continues with the frightening story about 'the predicted and inevitable and desirable Latinization of our Greek alphabet' quoted by an anonymous source in a periodical Samizdat . Let's get this straight - both Greece as well as the Balkan countries that have Kyrilic alphabets should fiercely resist Latinization.
  1. (EN) Citato in Lucette Kovatzis, Ta Nea, 2 giugno 1983.
  2. a b (EN) Citato in Angelique Rockas: Bold Theatre Pioneer, The South African, 8 agosto 2011.

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