Alessandro Valignano
gesuita italiano
Alessandro Valignano o Valignani, (1539 – 1606), gesuita italiano.
Citazioni di Alessandro Valignano
modifica- Sono tanto padroni delle loro passioni che, sebbene le sentano nell'interno, non le danno a vedere al di fuori. L'ira e la collera tengono sì soggette, che fanno le meraviglie vedendo alcuno adirato...... Anzi pur covando nel cuore crudelissima nimicizia, ostentano scambievolmente allegro sembiante...[1]
- Non raccontano i loro guai come sogliono fare i nostri europei; mercechè tengono per principio che, visitando alcuno, non se gli deve dire cosa che possa affliggerlo. Quindi non si vengono mai a parlare de' loro travagli, ma colla professione che fanno di saper soffrire ogni molestia e di ostentare coraggio nell'avversità, si tengono chiuse in petto, come meglio possono, le loro pene e, incontrandosi con altri, dànno sempre a vedere animo grande e viso allegro. Delle proprie tribolazioni o si tacciono interamente o le accennano alla sfuggita ridendovi sopra, non più che se non le sentissero o non se ne facessero conto.[1]
- Per leggeri motivi uccidono chi è loro soggetto e non istimano maggior male tagliare per mezzo un uomo che un cane; di guisa che molti incontrandosi con qualche povero derelitto lo tagliano per mezzo, sol per provare il filo delle loro catane. [2]
Note
modifica- ↑ a b Dalle relazioni alla casa madre di Roma; citato in Pacifico Arcangeli, Letteratura e Crestomazia giapponese, Milano, Cisalpino, Istituto Editoriale Universitario, 1990 (ristampa anastatica autorizzata dall'editore Ulrico Hoepli), p. 131. ISBN 8820506505
- ↑ Citato da Fosco Maraini Ore giapponesi. Corbaccio editore p. 153 ISBN 978-88-7972-207-0
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