Alessandro Bustini

pianista, compositore, direttore d'orchestra e insegnante italiano (1876-1970)

Alessandro Bustini (1876 – 1970), direttore d'orchestra, compositore e pianista italiano.

Alessandro Bustini

La sinfonia in Italia modifica

  • Seguendo lo sviluppo storico della sinfonia da Brahms a Schumann, da Schumann a Schubert e a Beethoven, e da questo a Mozart e a Haydn, noi arriviamo a un tipo che è molto simile alla sonata. La sonata infatti è il germe da cui si sviluppano tutte le forme che furono definite col nome di musica da camera; il trio, il quartetto, il quintetto, il concerto, la sinfonia... tra le quali forme tutte c'è una differenza quantitativa e non qualitativa. (p. 12)
  • Noi troviamo ben presto la sonata costretta in un tipo fisso; ma la forma convenzionale che essa prende è fenomeno puramente accidentale; infatti già nei più antichi esempi, troviamo alterazioni di questa forma. Ciò che invece è proprio sostanziale nella sonata, e costituisce il suo carattere è la indipendenza assoluta da qualsiasi testo. Le attitudini a comporre una sonata sono dunque le attitudini a scegliere dei temi e a svolgerli indipendentemente da qualunque falsa riga o diretta suggestione poetica. (pp. 12-13)
  • Primo, nella luminosa pleiade formata dalla grande scuola violinistica italiana, ci si presenta il Torelli, che non a torto fu definito il creatore del concerto. Egli infatti portò questa forma di arte, e specialmente il concerto grosso cui tanta deve la musica sinfonica, ad altezze mai prima raggiunte. (pp. 25-26)
  • [...] al Sammartini è riserbato un posto d'onore nella storia della musica non già per le qualità sue di operista o di compositore sacro, ma per aver egli per primo abbozzato la traccia della sinfonia moderna. (p. 32)
  • Se, egli [Amintore Galli][1] dice, le affinità fra Sammartini e Haydn si vogliono trovare nella festevolezza delle idee musicali, nella loro estensione, nei processi ritmici così estrosi, nell'alito ispiratore delle idee, nella forbitezza della disposizione delle parti, nella colorita concatenazione degli accordi, varia, ingegnosa, nell'ampio sviluppo dei tempi, nell'importanza degli episodi, nel gusto dei particolari, nel complesso dell'incessante movimento strumentale, in tal caso i punti di contatto sono non solo pochi ma appena avvertibili, lievissimo, fragile è il filo che unisce il maestro italiano al tedesco; ma, se le affinità si vogliono trovare nella condotta generale del tempo, nelle basi tonali capitali su cui questo si muove – alle quali corrispondono le idee madri del tempo stesso – se si vogliono trovare nel lirismo della melodia sovraneggiante la composizione, nelle figurazioni di tali motivi, nella serena chiarezza del tutto, nella logica condotta dei tempi in certi artifici di proposte e di risposte di motivi, sembra che fra i due un'analogia esista senza alcun dubbio. (pp. 34-35)
  • Nei lavori del Sammartini il linguaggio melodico è quello formatosi nella seconda metà del secolo XVII e sui primordi del successivo per opera dei creatori dello stile strumentale: stile nuovo per la sveltezza e la scorrevolezza dei disegni ritmici tersi e vivaci, per il sapore dell'armonia arricchita degli accordi più amplificati, per il rilievo pieno e caratteristico dei motivi e il variarsi delle figurazioni nello svolgimento della melodia, mai schiava, ma sempre signora della composizione intera. (p. 35)

Citazioni su Alessandro Bustini modifica

  • Che l'opera artistica di un giovane presenti il carattere della giovanilità fisica, non è oggi in Italia sì frequente da non potersene rallegrare; ma non è neppure sì raro da doverne fare le meraviglie. La Sinfonia in Sol minore del Bustini, con cui l'Accademia di Santa Cecilia ha chiuso i suoi concerti, tanto si distingue però dalla generale produzione odierna, da giustificare pienamente il grido di lieta meraviglia, ch'essa ha provocato nel pubblico[2] e nella critica: si distingue per un senso di giovanilità spirituale, che non potrebbe essere più significante. Epperò, senza che tutti, forse, si sieno resi conto della ragione per cui l'imberbe musicista ha prodotto una impressione sì pronta, sì forte, sì generale, è riuscito per tutti tanto evidente quanto istintivo, ch'egli era inspirato, scrivendo, da una coscienza nuova, esprimentesi ed affermantesi con piena fiducia in sé stessa. (Primo Levi)

Note modifica

  1. Amintore Galli (1845 – 1919), musicologo, giornalista e compositore italiano.
  2. Nel testo "publico".

Bibliografia modifica