Emanuele Tesauro

drammaturgo, retore e letterato italiano

Emanuele Tesauro (1592 – 1675), drammaturgo, retore e letterato italiano.

Frontespizio del Cannocchiale aristotelico di Emanuele Tesauro, edizione 1670

Citazioni di Emanuele Tesauro modifica

  • La Metafora tutti [gli obietti] a stretta li rinzeppa in un vocabulo: e quasi in miraculoso modo gli ti fà travedere l'uno dentro all'altro. Onde maggiore è il tuo diletto: nella maniera, che più curiosa e piacevol cosa è mirar molti obietti per un istraforo di perspettiva, che se gli originali medesimi successivamente ti venisser passando dinanzi agli occhi. (da Il cannocchiale aristotelico, p. 276)

La filosofia morale modifica

  • Non è persona così priva di merito, che non abbia buona opinion di sé stessa [...]. (libro XI, cap. III; p. 250)
  • [...] ciò, che si presume, facilmente si crede [...].[1] (libro XI, cap. III; p. 250)
  • Ma l'adulatore è come l'ombra, la qual non ti ama, e pur ti segue, e fa tutti gl'atti, che tu sai fare.[2] (libro XI, cap. V; p. 254)
  • Egli [l'adulatore] è come il Polpo, che secondo il tempo cresce, ò scema; e secondo il luogo cangia colore: siche i pesciolini e le farfalle, non discernendo il Polpo dallo scoglio, fidatamente si appressano, e restan colti.[3] (libro XI, cap. V; p. 255)
  • Le facezie dunque sono i più dolci condimenti della civil conversazione, nel passeggio, ne' circoli, nelle veglie, ne' giuochi, e ne' conviti.[4] (libro XIII, cap. I; p. 305)
  • Le passioni non sono virtù, ma impeti naturali; perché non si acquistano con atti liberi, ma precedono l'uman discorso; non perfezionano l'animo, ma perturbano il cuore, ed alterano il sembiante.[5] (libro XIV, cap. I; p. 338)

La politica di Esopo frigio modifica

  • Ciascuno pregia le cose conforme alla propria inclinazione. (p. 44)

Aforismi politici fondati sopra le favolette di Esopo frigio modifica

  • La soverchia clemenza fomenta li delitti. (p. 31)
  • Fede violata non rimane impunita. (p. 32)
  • Di un vero nimico giamai non ti fidare. (p. 32)
  • Promesse forzate non vaglion nulla. (p. 32)
  • Non potendosi a forza ottenere una piazza, porgendo denari, facilmente si ottiene. (p. 40)
  • Nimici potenti non si deono leggiermente offendere; ma esterminare o non toccare. (p. 98)

Note modifica

  1. Cfr. Salvator Rosa, Il teatro della politica: sentenziosi afforismi della prudenza, 488: «Ciò che si presume, facilmente si crede.»
  2. Cfr. Salvator Rosa, Il teatro della politica: sentenziosi afforismi della prudenza, 486: «L'adulatore è come l'ombra la quale non ti ama e pur ti segue.»
  3. Cfr. Salvator Rosa, Il teatro della politica: sentenziosi afforismi della prudenza, 490: «L'adulatore è come il polpo, che secondo il tempo cresce o scema, e secondo il luoco cangia colore: siché i pesciolini, non discernendo il polpo dallo scoglio, fidatamente si appressano e restan colti.»
  4. Cfr. Salvator Rosa, Il teatro della politica: sentenziosi afforismi della prudenza, 96: «Le facezie sono il più dolce condimento delle civili conversazioni poiché egli è antico proverbio: "Anco agli dii piace il giocoso".»
  5. Cfr. Salvator Rosa, Il teatro della politica: sentenziosi afforismi della prudenza, 162: «Le passioni non sono virtù, ma impeti naturali, perché non si acquistano con atti liberi, ma precedono l'umano discorso; non perfezzionano l'animo, ma perturbano il cuore, e alterano il sembiante.»

Bibliografia modifica

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