Adriano Colocci

politico, fotografo e giornalista italiano (1855-1941)

Adriano Colocci (1855 – 1941), politico, fotografo e giornalista italiano.

Gli Zingari

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Non esiste problema istorico, che abbia più occupato le menti degli eruditi di quel che non abbia fatto la questione, che riflette l'origine degli Zingari.
Il profondo silenzio degli antichi sull'organamento primitivo di questo popolo, sulle vicende e le cause di una diuturna dispersione, nella quale esso perdura mercé una specie di fatale maledizione, offre maraviglioso campo alle fantasie del romanziere, ma forma in pari tempo la desolazione dello storico e dell'etnologo.
La critica moderna e i fecondi risultati della filologia comparata non hanno potuto nemmeno oggi dare un responso sicuro su questo difficoltoso problema; ond'è che da tre secoli in qua le più disparate e spesso le più assurde opinioni furono emesse sulle origini degli Zingari.

Citazioni

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  • Sarebbe un'indagine interessante il ricercare l'influenza, che ebbero gli Zingari nel recare le false scienze in Occidente e nel perfezionarle. – Difatti la Cabala, l'Astrologia, l'Alchimia, la Chiromanzia, la Cartomanzia, la Necromanzia e la Magìa ebbero ad inspiratori e ad apostoli due popoli: gli Arabi e gli Zingari.
    Gli Arabi colle ricerche di Alcabrizio, Albumazar, Alkindo, Abú l'Faradi, Al Hazeu, e i due famosi codici del Zohar (Luce) e del Lepher iecireh (libro della Creazione), fornirono il materiale teorico, la parte dottrinaria, diremmo quasi classica, alle ricerche di Raimondo Lullo, di Guido Bonatti, di Cesare d'Heisterbach e de' primi alchimisti e strologhi dal XIIº al XIVº secolo.
    Gli Zingari invece, valentissimi pratici delle false scienze, possono dirsi i volgarizzatori, gli sperimentalisti, gli applicatori di quelle aberrate dottrine, che dopo la loro comparsa crebbero a tanto incremento. (cap. III, pp. 69-70)
  • L'Occidente vide in quell'epoca [principio del XV secolo] una minaccia in queste potenti associazioni di malfattori, che avevano ad ispiratori, istigatori e maestri gli Zingari. – Contro gli Zingari adunque, per ragion religiosa e per ragion sociale, si scatenò lo sdegno universale.
    Presto infatti la superstizione popolare fa rivivere contro essi gli antichi pregiudizj nudriti contro gli ebrei. Sono accusati di rapire i fanciulli per mangiarseli e di avvelenare le acque delle cisterne. La Chiesa se ne immischia; e li dichiara eretici e rinnegati e scomunicato chi li accostasse. Proibito il dar loro cibo o ricetto. I magistrati debbono porgere il braccio secolare per eseguire i bandi dell'autorità religiosa. – Le forche si rizzano. La persecuzione incomincia in tutta Europa. (cap. III, pp. 69-70)
  • Per molto tempo si è creduto che gli Zingari non possedessero una lingua propriamente detta; e l'arcana veste del loro parlare fu ritenuta un frasario convenzionale, un gergo furbesco adoperato per non farsi intendere dai profani, alla foggia della lingua zerga d'Italia, della langue verte francese, del cant e dello slang inglesi e del rothwelsch tedesco. (cap. VII, pp. 235)
  • Le ballerine zingare sono famose danzatrici. – In Ispagna ballano lo zarandeo e lo zarongo. Si vedono in tutti i balli popolari (baile de Condil) del sobborgo di Triana a Siviglia. Il dimenar del corpo (meneo) è l'essenza di queste danze; anzi, quando una ballerina spicca nel meneo, si suol dire la frase pittoresca: tiene mucho miel en las caderas. (Ha molto miele nei fianchi). (cap. IX, p. 311)

Bibliografia

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