Citazioni sulla 8 Ore di Suzuka.

8 Ore di Suzuka (2009)
  • Ero terrorizzato dalla sconfitta, ma non solo per motivi d'orgoglio: avevo paura che poi quelli della HRC mi chiedessero di tornare l'anno seguente.
  • La dimensione nella quale entri, alla Otto Ore, è surreale. [...] Si corre in due, ma si guida per quattro ore. Sono quattro gran premi in uno [...] Arrivi al box, lasci la moto al tuo compagno che ti sta aspettando sulla pit-lane: lui parte, tu vieni preso in consegna da uno staff del team che ti denuda, togliendoti tuta, guanti, casco, stivali. Nudo, ti portano nel retrobox, dove ci sono delle piccole piscine piene di enormi blocchi di ghiaccio, pensi che i giapponesi vogliano ucciderti provocandoti un collasso, invece poi scopri che quello shock ti aiuta a riprenderti; e la cosa buffa è che a metà del tuo turno di guida ti sogni quella piscina come fosse un miraggio nel deserto.
  • La partenza è molto suggestiva. Del tutto inusuale per chi corre nel Mondiale. Tu sei a piedi di fronte alla tua moto; un addetto te la tiene ferma. Devi restare immobile, dentro un piccolo cerchio segnato sull'asfalto. I motori sono spenti: sono ottanta moto in fila, spente. E fanno impressione. Non senti niente, fino a quando la gente sulla tribuna non inizia a scandire il conto alla rovescia [...]. Quando arriva lo "zero" corri verso la tua moto, accendi il motore usando il pulsante che aziona l'avviamento elettrico, poi parti.
  • Non volevo fare l'ultima ora, che si corre di notte. La Otto Ore infatti inizia alle undici di mattina e si conclude alle sette di sera: in Giappone fa buio sempre alle sei, anche in estate. L'ultima mezz'ora si corre di notte. E per me era troppo pericoloso.

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