Walter White

personaggio della serie televisiva ''Breaking Bad''

Walter White

Immagine Bryan Cranston (7598828512).jpg.
Universo Breaking Bad
Alter ego Heisenberg
Autore Vince Gilligan
Interprete

Walter Hartwell White, protagonista di Breaking Bad.

Citazioni di Walter White modifica

  Citazioni in ordine temporale.

Prima stagione modifica

  • Io mi chiamo Walter Hartwell White. Abito al 308 di Negra Arroyo Lane, Albuquerque, New Mexico, 87104. A tutte le forze dell'ordine, questa non è una confessione. Sto solo parlando alla mia famiglia. Skyler, sei l'amore della mia vita. Spero che tu lo sappia. Walter Junior, tu sei il mio ometto. Ci sono... Ci saranno delle c-cose... delle cose che verrete a sapere su di me nei prossimi giorni. Volevo solo farvi sapere, ecco, che non importa quello che sembra. Avevo solo voi nel mio cuore. Addio.
  • La chimica è, tecnicamente... la chimica è lo studio delle sostanze, ma io preferisco vederla come lo studio dei cambiamenti. Ad esempio, pensate a questo: elettroni, loro cambiano i loro livelli di energia; molecole... le molecole cambiano i loro legami; elementi... si combinano e cambiano in composti. Be', questa... questa è la vita, giusto? Cioè è solo... è la costante, è il ciclo: creazione e dissoluzione, poi di nuovo creazione poi ancora dissoluzione, è crescita poi decadimento, poi trasformazione! Ed è affascinante, davvero!
  • Non hai niente, sei al punto di partenza. Ma tu sei nel giro, e io conosco la chimica. Stavo pensando che io e te potremmo diventare soci. (a Jesse Pinkman)
  • Mi sono svegliato.
  • Il fosforo rosso in presenza di umidità e accelerato dal calore sviluppa fosfuro di idrogeno: gas fosfina. Una bella boccata e... puff!
  • [Facendo lezione] Il termine "chirale" deriva dalla parola greca "mano". Il concetto è quello che...come la vostra mano sinistra e la vostra mano destra sono immagini speculari l'una dell'altra, sono identiche pur essendo opposte, bene...allo stesso modo anche i composti organici possono esistere come immagini speculari l'uno dell'altro fino a livello molecolare. Ma seppur due composti appaiono uguali non sempre si comportano in egual modo. Per esempio...ehm...per esempio...ch-chiedo scusa...per esempio, uhm, il talidomide, cioè...cioè l'isomero destrorso del composto talidomide è un buon farmaco, assai efficace. È prescritto alle donne incinte contro la nausea da gravidanza, ma commettendo l'errore di prescrivere alla stessa donna incinta l'isomero sinistrorso del composto talidomide, be', suo figlio verrà al mondo con orribili malformazioni. Ed è precisamente quello che è accaduto negli anni '50.[1] Perciò chirale, chiralità...cioè immagini speculari. Chiaro? Attivo, inattivo...buono, cattivo...
  • Che cosa mi stavi chiedendo, scusami? Ah sì: perché ti ho mandato a cercare quello stupido coso di plastica... perché l'acido idrofluorico non attacca la plastica, mentre invece dissolve metalli, pietra, vetro, ceramica. Era questa la ragione.
  • L'anima...è sempre questione di chimica.
  • Io pranzavo spesso in quel locale perché era vicino al mio laboratorio, infatti ci andavo in bicicletta. Nel momento in cui la notai, non ebbi dubbi: cominciai ad andare soltanto quando sapevo che c'era lei di turno. Se c'era poca gente si appoggiava al bancone e faceva i cruciverba, ma...ma cercava di non farsi vedere, faceva finta di lavorare. Quando mi accorsi di questo fatto anch'io cominciai a fare i cruciverba mentre mangiavo il panino col formaggio. E così, ogni giorno a pranzo facevamo le parole crociate del New York Times. Fra noi c'erano tre metri di distanza. E...finalmente un giorno vidi che mi stava guardando, allora cominciai a dire «Mi scusi, ehm...quattordici orizzontale, sette lettere, inizia con "F". Le posso chiedere che cos'ha scritto lei?» E fu così che iniziammo a parlare. Io...io ero una vera frana coi cruciverba. Non credo di averne mai finito uno. Tua madre invece era bravissima.
  • Quello che voglio io...ciò che desidero...di cui ho bisogno..è poter scegliere. [...] Pensandoci mi sembra di non aver mai fatto davvero di testa mia. Delle scelte intendo. È come se tutta la mia vita non avessi mai avuto il diritto di poter decidere quello che volevo fare. Adesso ho una nuova sfida: il cancro. E tutto ciò che mi resta da fare è scegliere come affrontarla. [...] Quei dottori parlano di "sopravvivere" un anno o due come se fosse l'unica cosa che conta. Ma a che mi serve sopravvivere se sono troppo stanco per lavorare, per godermi un pranzo, per fare l'amore? Per il tempo che mi resterà da vivere io ho deciso di starmene a casa mia. Voglio dormire nel mio letto. Non voglio ingoiare trenta o quaranta pillole al giorno e perdere tutti i capelli senza avere nemmeno la forza di alzarmi, talmente nauseato da non riuscire nemmeno a muovere la testa e tu...lì a farmi da infermiera. No...mi sentirei...mi sentirei come...come un vegetale tenuto in vita artificialmente, una larva...fermo ad aspettare la morte. No, no. Conservereste di me solo quel ricordo, solo la parte peggiore.
  • Il laboratorio è il mio regno.
  • Le reazioni chimiche sono trasformazioni che avvengono su due livelli: materiale ed energetico. Quando abbiamo una reazione graduale il cambiamento di livello energetico è lieve, al punto che possiamo anche non accorgerci che c'è una reazione in corso, come ad esempio quando la ruggine comincia a formarsi sul fondo di un'auto... Ma quando una reazione avviene in fretta accade che sostanze di per sé innocue interagiscono in modo tale da generare enormi scariche di energia... [...] Le esplosioni sono la conseguenza di reazioni chimiche che hanno svolgimento quasi istantaneo. Quelli che hanno reazioni più rapide sono proprio gli esplosivi, e il fulminato di mercurio è per l'appunto un esplosivo. Tanto più in fretta avviene la reazione, tanto più violenta sarà l'esplosione.
  • Tuco: Come ti chiami?
    Walter: Heisenberg.
    Tuco: Heisenberg. Piacere. Accomodati Heisenberg.
  • [Dopo aver innescato un'esplosione nella base di Tuco] Fulminato di mercurio. Le meraviglie della chimica.
  • Non useremo la pseudoefedrina, faremo il fenilacetone con uno scaldaprovette, poi useremo l'amminazione riduttiva per ottenere i due chili di metanfetamina promessi.

Seconda stagione modifica

  • Voglio trasformare questi semi in ricina [...] la ricina è un veleno potentissimo, letale anche in piccole dosi, ed è molto difficile da rilevare durante l'autopsia. [...] Alla fine degli anni '70 la ricina fu utilizzata dal KGB per assassinare un giornalista bulgaro. Modificarono la punta di un ombrello e gli iniettarono una piccolissima dose nella gamba. Stiamo parlando di un volume poco più grande della capocchia di uno spillo.
  • Dottore, mia moglie è incinta di sette mesi di un bambino che non abbiamo voluto, mio figlio di quindici anni ha una paresi cerebrale, io sono decisamente troppo qualificato per insegnare chimica in un liceo, quando riesco a lavorare guadagno 43.700$ l'anno, ho visto tutti i miei colleghi e i miei amici superarmi in tutto, in ogni modo possibile, ed entro diciotto mesi sarò morto... e lei mi chiede perché sono scappato?
  • [Nudo, con indosso solo cappello e occhiali] Senti cara, io pensavo di andare un attimo al supermercato. A te seve qualcosa? Che so, una coca? Delle patatine? Che dici?
  • Monoalcheni, diolefini, sistemi trienici, polienici sono termini che possono fare venire un gran mal di testa. Però quando sarete presi dallo scoraggiamento – e succederà! – dovrete ricordare che c'è un elemento: il carbonio. Il carbonio è l'elemento fondamentale, non ci sarebbe vita se non ci fosse il carbonio in nessun luogo, in nessun luogo dell'universo. Tutto ciò che vive, ha vissuto o vivrà è a base di carbonio. [...] A me piace pensare... mi piace pensare che il diamante e la donna che lo porta al dito sono composti dalla stessa sostanza. Poi c'è il diamante sintetico. [...] Il dottor Hall ha ideato il primo procedimento riproducibile per la fabbricazione di diamanti sinettici. Lo ha ideato negli anni '50. Al giorno d'oggi si usano diamanti sintetici nella perforazione di pozzi petroliferi, in elettronica...hanno un mercato di miliardi di dollari. A quell'epoca Hall lavorava per la General Electric che con la sua invenzione ha realizzato guadagni incalcolabili. Sapete come la General Electric ha ricompensato Hall? Mh? Con un buono del tesoro da dieci dollari. [...] Hanno ricompensato il dottor Hall con un buono del tesoro stampato su carta composta da carbonio per quello che ha ottenuto dal...carbonio.
  • Gretchen Schwartz: Vediamo se ho capito bene. Noi ci siamo offerti di pagare tutte le tue cure senza alcuna condizione ed è un'offerta tra l'altro ancora valida che tu hai rifiutato per orgoglio o per altre ragioni e poi racconti a tua moglie che in realtà le paghiamo noi le tue cure? Ci hai coinvolti nelle tue squallide bugie e nostra insaputa e contro la nostra volontà! E ora te ne stai seduto tranquillo e vuoi convincermi che la cosa non mi riguarda?!
    Walter: Già. Sì, il concetto è più o meno questo.
    Gretchen Schwartz: Non ti riconosco più. Davvero Walt, che ti è successo? Ora sembri un'altra persona.
    Walter: Ma tu cosa vuoi saperne di come sono io, Gretchen? Che tipo di persona ti aspettavi che fossi esattamente? Quello che viene a implorare la tua carità? Così tu puoi sventolare il tuo libretto d'assegni come fosse una bacchetta magica che col suo tocco può farmi dimenticare il fatto che tu e Elliott mi avete tagliato fuori!?
    Gretchen Schwartz: Come puoi dire una cosa del genere?
    Walter: Con il frutto delle mie faticose ricerche voi state guadagnando milioni di dollari!
  • I legami chimici sono quelli che formano la materia. I legami sono ciò che tengono insieme il mondo fisico, inclusi noi.
  • Ho passato tutta la vita ad avere paura, paura di disgrazie terribili che potevano accadere oppure no, per cinquant'anni ho vissuto nella paura, ritrovandomi sempre sveglio alle tre del mattino. Ma ora è diverso, da quando mi hanno diagnosticato il cancro ho iniziato a dormire bene. [...] Mi sono reso conto che è la paura la peggiore delle disgrazie; è la paura il vero nemico, perciò alzati va ad affrontare la vita reale e se il mondo è un bastardo allora colpiscilo con tutta la forza che hai.
  • Walter: Io me lo merito. Merito tutto questo...
    Jesse: Smettila subito! Ricorda che quello che hai fatto l'hai fatto per la tua famiglia! Giusto?
    Walter: Non sono riuscito a fare altro che deluderli, farli preoccupare e mentire. Accidenti, quante bugie! Non so nemmeno io quante ne ho dette! Non me lo ricordo più!
  • È molto strano... quando ho saputo la diagnosi, cancro, mi sono chiesto: insomma, perché proprio a me? Poi l'altro giorno, quando ho avuto la buona notizia, mi sono...mi sono chiesto la stessa cosa.
  • È mio figlio! La mia bottiglia! La mia casa!
  • Restate fuori dal mio territorio.
  • Walter: Skyler, questa è carità!
    Skyler: Perché lo dici come se fosse...una parolaccia?
  • Walt: È una cosa assurda! Ho così tanti contanti che li conto pesandoli sulla bilancia del mio bagno. Però non posso spenderli! Non ne posso parlare con la mia famiglia! Tutti loro pensano che io sia a tanto così da essere sul lastrico! È assurdo!
  • Io li ho guadagnati quei soldi! Sono miei! E adesso mio figlio ha creato un sito web, salvatewalterwhite.com, invitando a fare donazioni anonime! Hai idea di come questo possa farmi sentire? [...] Elemosina virtuale. Ecco che cos'è. Scuotere una tazza di latta davanti al mondo intero.

Terza stagione modifica

  • [...] Bisogna continuare a vivere. Andare avanti. Anche noi dovremmo superare e continuare a vivere perché non possiamo fare altro. Dobbiamo sopravvivere.
  • Ho fatto delle cose orribili, ma le ho fatte per una buona ragione. L'ho fatte per noi. Quelli sono per il college di Walter Junior e per Hollie, quando sarà grande. L'assicurazione sanitaria per te e per i ragazzi, per la fisioterapia di Junior e il sostegno scolastico. Sono i soldi per la spesa, la benzina, per le feste di compleanno e di laurea. Skyler, quel denaro è per il tetto che hai sulla testa, per il mutuo che non potrai pagare con il salario di contabile part time quando me ne sarò andato. Ti prego. Ti prego. Quei soldi io non li ho rubati. Non appartengono a nessun altro. Li ho guadagnati. Le cose che ho fatto per guadagnarli...quello...quello che ho dovuto affrontare sono io che ci devo convivere. Skyler, tutto quello che ho fatto...tutti i sacrifici che ho fatto per questa famiglia...tutto questo sarà stato inutile se non accetti quello che mi sono guadagnato. Ti prego.
  • Lei ritiene che io reclami una sorta di diritto per certi versi anche presuntuoso sulla mia formula, mh? Una sorta di smodato orgoglio, suppongo, che lei crede stia semplicemente prendendo il sopravvento su di me annebbiando il mio giudizio? [...] Mi limito a rispettare la chimica. Perché la chimica dev'essere rispettata.
  • Mi nomini una sola cosa al mondo che non sia negoziabile.
  • Nel viaggio per venire all'ospedale abbiamo trovato solo semafori verdi, tutti i semafori che abbiamo incrociato erano verdi, verdi. Eheh, quando mai capita? Passavamo e bing, bing, scattavano sul verde. Per tutto il tragitto sono riuscito a pensare solo: perché oggi? Perché, perché non ho la possibilità di passare qualche minuto in più con la mia famiglia. Non ho mai desiderato tanto trovare un bell'ingorgo. Almeno sarei rimasto coi miei cari... un altro po'. Comunque sono sopravvissuto a quest'ospedale, e sono molto meno forte di tuo marito.
  • Walt: C'è stato un momento perfetto e mi è passato accanto. Già, avrei dovuto averne abbastanza, arrendermi. Era questo il punto. Tutto questo non avrebbe più senso se non avessi voglia di vivere. Ma dovevo mollare prima che lei lo scoprisse, Skyler. Doveva succedere prima.
    Jesse: Momento perfetto? Per cosa? Per morire? Perché stai parlando di morte?
    Walt: Sto dicendo che ho vissuto troppo a lungo. Uno vuole che sentano la sua mancanza. È così. Vuoi che il ricordo che hanno di te sia...Non so...ma lei si rifiuta. Proprio non vuole capire. Per quanto bene io cerchi di spiegarglielo, in questi giorni è così...Io-io credo che esista una sorta di combinazione di parole...devono esistere alcune parole che messe in un ordine specifico possano spiegare tutto. Ma con lei non...io proprio non le ho proprio trovate queste parole.
    Jesse: Signor White, perché non ti siedi?
    Walt: Eh? Sai, magari prima della finta amnesia temporanea. Ma prima dell'amnesia non avevo abbastanza denaro, quindi no, non allora. E poi in quel momento mia figlia non era ancora nata. Doveva essere dopo la nascita di Hollie.
    Jesse: Signor White...
    Walt: Di sicuro prima dell'operazione. Sì, prima. Oh, cazzo. Quel maledetto secondo cellulare! Mi chiedo come sia stato possibile. Ah, forse era quello il momento giusto: la notte in cui è morta Jane. Io ero...ero a casa e ci occorrevano dei pannolini e ho detto "vado io", ma ovviamente era una scusa. È stata la sera...la sera che ti ho portato i soldi, ti ricordi?
    Jesse: Sì, me lo ricordo.
    Walt: E poi mi sono fermato in un bar. Era strano, non lo faccio mai. Andare in un bar da solo. Così sono entrato, mi sono seduto e...Non te l'ho mai detto.
    Jesse: Che eri andato in un bar?
    Walt: Io...mi sono seduto e quell'uomo, uno sconosciuto, si mette a conversare con me. Era un perfetto sconosciuto, ma invece viene fuori che è il padre di Jane, Donald Margolis.
    Jesse: Di che cosa stai parlando?
    Walt: Ah, certo, allora non lo sapevo. Non era altro che un tizio in un bar. Io l'ho capito soltanto dopo l'incidente, quando è finito su tutti i giornali.
    Jesse: Il padre di Jane?
    Walt: Ma tu pensa alle probabilità. Una volta ho provato a calcolarle: erano astronomiche! Pensa alle probabilità! Io che entro, mi siedo, quella notte, in quel bar, proprio vicino a quell'uomo!
    Jesse: Di che avete parlato?
    Walt: Ehm...dell'acqua su Marte...della famiglia...
    Jesse: In che senso della famiglia?
    Walt: Gli ho detto che avevo una figlia e lui mi ha detto che ne aveva una anche lui. E ha detto che non bisogna mai abbandonare la famiglia. E io non l'ho fatto. Ho seguito il suo consiglio. D'altronde l'universo è casuale. Non è inevitabile. È puro caos. Particelle subatomiche in una collisione continua e senza scopo. È questo che ci insegna la scienza. Ma che ci dice questo? Che cosa ci dice quando la stessa notte in cui la figlia di quell'uomo muore, proprio io sto bevendo un bicchiere con lui, mh? Come può essere casuale?
  • Ero a casa a guardare la tv. Mi pare un documentario sull'habitat degli elefanti. Skyler e Hollie erano in un altra stanza, le sentivo dal baby monitor, lei cantava una ninna nanna. Oh, se solo fossi vissuto fino a quel momento...Non un secondo di più...sarebbe stato perfetto...
  • Gus: Mmm, mi stupisce sempre il modo in cui i sensi scatenano la memoria. Questo stufato è semplicemente un amalgama di ingredienti: presi separatamente questi ingredienti non mi dicono nulla, non hanno alcun significato. Ma, con questa precisa combinazione l'odore di questo cibo istantaneamente mi fa tornare alla mente l'infanzia. Com'è possibile?
    Walter: Praticamente tutto questo avviene nell'ippocampo, dove si formano le connessioni neurali. I nostri sensi permettono ai neuroni di esprimere segnali che ritornano esattamente agli stessi punti del cervello precedentemente utilizzati, cioè dove si conserva la memoria. È una cosa chiamata memoria relazionale.

Quarta stagione modifica

  • Davvero? Allora dimmi per favore. L'idrogenazione catalitica è protica o aprotica? Non me lo ricordo più! E se la riduzione non è stereospecifica come fa il nostro prodotto a essere enantiomericamente puro? Insomma, 1 fenile, 1 idrossido, 2 di metilaminpropano, contenenti ovviamente centri chirali al carbonio 1 e 2 della catena di propano? Quindi la riduzione a metanfetamina elimina quali dei centri chirali? Perché l'ho dimenticato. Avanti, aiutami professore!
  • [Brindando con lo Champagne Cuvée Pol Roger Sir Winston Churchill dopo aver comprato l'autolavaggio per riciclare il denaro] Alle auto pulite e ai soldi puliti.
  • Il manganese ha uno stato di ossidazione che va da -3 a +7, il che gli da una gamma cromatica che va dal viola, al verde, al blu. Al massimo della sua stabilità, cioè a +2, diventa rosa.
  • Segreteria telefonica: Qui parla la famiglia White. Lasciate un messaggio.
    Walt: Ehm...ciao. Sono io. Ehm, io...volevo solo dirti che io stavo pensando a te e...e ai ragazzi e...e che ti amo.
  • Con chi stai parlando adesso? Chi pensi di avere davanti, mh? Lo sai quanto guadagno in un anno? Anche se te lo dicessi, non ci crederesti. Sai che succederebbe se di punto in bianco non andassi pià al lavoro? Che un'impresa che ha un giro d'affari di una multinazionale chiuderebbe, sparirebbe! Non esisterebbe più senza di me! No, è chiaro, è evidente che non sai con chi stai parlando. Ti comunico che non mi stanno minacciando, Skyler. Sono io la minaccia. Se sparassero a chi apre quella porta morirei io? No. A me non possono sparare.
I am not in danger, Skyler. I am the danger. A guy opens his door and gets shot and you think that of me? No. I am the one who knocks!
  • Bogdan Wolynetz: [Dando le chiavi dell'autolavaggio a Walter] Chi avrebbe mai supposto che un giorno avrei dato queste chiavi a lei. [Va verso una banconota da un dollaro incorniciata] Il primo dollaro che ho incassato...
    Walt: Bogdan. Così com'è.
    [Porge la mano. Bogdan gli da il dollaro incorniciato. Walter rompe il vetro della cornice, estrae la banconota e la usa per comprare una bibita al distributore automatico.]
  • I problemi non sono dovuti a malattie ma a mie precise scelte. A scelte fatte solamente da me. E sono scelte che rifarei.
  • La lingua migliore: il dinero.
  • Mai cedere il controllo. La diriga lei la sua vita. [...] Ah, al diavolo il cancro. Io convivo con il cancro da quasi un anno. È come una condanna a morte, secondo la maggior parte della gente. Ma, tutto sommato, fin dalla nascita abbiamo una condanna a morte. Quindi a intervalli regolari vengo qui a fare i miei controlli, sapendo bene che una di queste volte, magari anche oggi, mi daranno brutte notizie. Ma finché non accade, la mia vita la dirigo io. Non ne cedo il controllo.
  • Jesse: Più o meno sommando, come dice la matematica o l'algerba...sommando un pezzo di merda "+" a un pezzo di merda "-" otteniamo 0 pezzi di merda.
    Walt: Te la do io un'equazione! Hank inchioda Gus = Hank inchioda noi!
  • Be', tanto che vuoi che cambi? Siamo già condannati comunque.
  • Walt: Mio padre è morto quando avevo sei anni. Lo sapevi, vero?
    Walter "Flynn" Jr.: Sì.
    Walt: Mh. Aveva il morbo di Huntington. È...Distrugge parti del cervello, perdi il controllo dei muscoli, porta alla demenza. È una malattia davvero brutta. Ed è genetica. Mia madre era terrorizzata che io potessi averla, quindi mi fecero tanti esami quand'ero bambino, ma risultai negativo. Mio padre si ammalò gravemente quando avevo quattro o cinque anni. Passò parecchio tempo in ospedale e...mia madre mi raccontava tantissime cose su mio padre. Parlava di lui continuamente. Conoscevo la sua personalità, come trattava le persone. Sapevo addirittura come gli piacevano le bistecche: cottura media. Come te. Io sapevo molte cose di lui, avevo molte informazioni perché la gente voleva raccontarmi queste cose. Loro dipingevano il ritratto di mio padre per me e io ho sempre finto che fosse il mio stesso modo di vederlo, di portarlo con me. Ma era una bugia. La verità è che io ho un solo reale lucido ricordo di mio padre. Dev'essere stato poco prima che morisse. Mia madre mi portava in ospdedale per fargli visita e ricordo l'odore di quel posto. Bleah, i prodotti chimici! Era come se avessero usato insieme tutti i prodotti detergenti trovati nel raggio di almeno cinquanta miglia. Come se dovessero coprire l'odore della gente malata. Ah, c'era un fetore di disinfettante e candeggina che riusciva a impregnare i polmoni. Ad ogni modo lì, sdraiato sul letto, c'era mio padre. Lui era in stato confusionale e mia madre, ricordo, che mi prese sulle gambe. Era seduta sul letto vicino a lui così riuscii a vederlo bene, capisci? Ma a essere sincero mi spaventava. Lui mi guardava dritto negli occhi. Ma non sono sicuro che sapesse chi fossi. E...e tua nonna, lei parlava cercando di essere cordiale, come sempre, ma l'unica cosa che riesco a ricordarmi è il suo respiro. Se tu sapessi quel...quel rumore insistente, come se qualcuno agitasse una bomboletta spray vuota. Non c'era più niente dentro di lui. Comunque, quello purtroppo è l'unico vero ricordo che ho di mio padre. Io non voglio che tu pensi a me nello stato in cui ero ieri sera. Io non voglio che quello sia il ricordo che avrai di me quando non ci sarò più.
    Walter "Flynn" Jr.: R-ricordarti in quel modo n-non sarebbe così male. Sarebbe brutto ricordarti come sei stato...come sei stato per tutto quest'anno. Almeno ieri sera eri...e-eri te stesso. Capisci?
  • Skyler, è da un anno ormai che vivo sotto minaccia di morte per questo ho dovuto fare delle scelte. Ascolta, sono io che devo pagare le conseguenze di quelle scelte, nessun altro. E quelle conseguenze sono imminenti. Non si può più prorogare l'inevitabile.
  • Segreteria di Walter White. Dopo il segnale dite il vostro nome, numero e motivo della chiamata. Grazie. (Segreteria telefonica)
  • Ho aspettato tutto il giorno che Gus mi inviasse uno dei suoi uomini per uccidermi...e sei tu Jesse. Chi conosci che non si fa scrupoli ad usare i bambini? Jesse, chi conosci che abbia acconsentito all'omicidio di bambini, mh? Gus! È stato...è sempre stato dieci passi avanti a me, ogni volta e adesso l'unica cosa che gli serviva per sbarazzarsi di me era il tuo consenso e cavolo, adesso ce l'ha. Ce l'ha! Non solo, ma ti ha manipolato perché fossi tu a premere il grilletto per lui!
  • Ho vinto io.

Quinta stagione modifica

  • Walt: Così tu hai pensato bene di elargire seicentoventiduemila dollari che appartenevano a me a un uomo che è stato a letto con mia moglie.
    Saul: È una mia assistita. Come te. Dirai che la cosa può creare strane situazioni? Assolutamente sì. Ma stando così le cose la mia etica professionale mi obbliga...
    Walt: "Etica"? Scusami, avrò capito male, ma mi è sembrato di aver sentito pronunciare la parola "etica". In che senso? Tu non sei Perry Mason. Tu sei un avvocatuccio da due soldi. E lavori per me.
    Saul: Sì, ma Perry Mason non ha mai avuto clienti che pretendevano che facesse per loro... [Mostra la sigaretta avvelenata] cose del genere, è chiaro? Io sto rischiando grosso per te! [...] Ma mi lamento io? No! No! Io continuo a proteggerti in qualunque caso. Non mi tiro indietro io! Ma perché non mi hai detto che il ragazzino sarebbe finito in ospedale?! Sai una c...Prendi questa sigaretta e alza i tacchi! Io e te abbiamo chiuso! [Walt si avvicina minaccioso] Che cosa vuoi? Andiamo...Ehi...Ehi...
    Walt: Avremo chiuso quando io dirò che avremo chiuso.
  • Walt: Ehi. So che è successo a Ted.
    Skyler: Non aprirà bocca.
    Walt: [La abbraccia] Ti perdono.
  • [A Jesse] Quello che è successo è andato a finire bene, capito? Io non cambierei una virgola. Tu ed io che lavoriamo insieme, che ci proteggiamo. È questo che ci ha salvati.
  • Saul: Posso...posso dire una cosa? Se vincessi alla lotteria dieci milioni di dollari il giorno successivo che cosa non faresti? Non compreresti un altro biglietto della lotteria, giusto? Penseresti a quanto sei stato fortunato e ti godresti il resto della tua vita. Cosa che secondo me, con il dovuto rispetto, dovreste pensare di fare voi.
    Walt: Che lotteria avrei vinto esattamente?
    Saul: Eheh. Be', tu sei vivo. Secondo me questa è già una bella fortuna.
    Walt: Sono vivo. E sono al verde. Calcolando i soldi che devo a Jesse ho un buco di circa quarantamila dollari. Ti sembra un momento accettabile per fermarsi, eh? C'è oro nelle strade che aspetta solamente di essere trovato e preso. Ma io dovrei lasciar perdere e anche Jesse, immagino?
  • Quando quello che faccio è per una buona causa non dobbiamo preoccuparci. Per me niente è più importante della mia famiglia.
  • Quando c'è un'infestazione di termiti, di blatte, di pulci, si fa intervenire una ditta di disinfestazioni. Arrivano i tecnici, i proprietari lasciano la casa, che viene sigillata e poi bombardata di veleno. La lasciano sotto i teloni per giorni ed è normale, nessuno ci fa caso, com'è normale che emetta strani odori. Qualcuno si incuriosisce? No. Qualcuno prova a entrarci? Scherziaziamo. Ed è lì che cucineremo. [...] Piazzati i teloni entriamo, cuciniamo la partita, bombardiamo col veleno e dopo ce ne andiamo.
  • I segreti creano barriere tra le persone.
  • [Guardando Scarface con il figlio] Oh, mio Dio, guarda: sono morti. Muoiono tutti in questo film.
  • La vita è bella, Skyler.
  • Walt: Posso garantire che Gus Fring è morto, e la minaccia era lui. Era lui il pericolo.
    Skyler: Credevo fossi tu il pericolo.
  • Abbiamo appena cominciato. Niente fermerà questo treno. Niente.
  • Voglio farti vedere una cosa. Vedi questo orologio? È un regalo di compleanno. Ebbene, chi mi ha fatto questo regalo mi voleva morto anche lui. Non molto tempo fa mi ha puntato una pistola in mezzo agli occhi, proprio qui, e ha minacciato di uccidermi. Ma ha cambiato idea sul mio conto, Skyler. E lo farai anche tu.
  • La fiducia funziona se è a due sensi.
  • La metilamina acquosa ha una base di acqua, però pesa leggermente meno dell'acqua. Perciò noi rimuoveremo 1000 galloni di metilamina dal vagone cisterna, ma la rimpiazzeremo con circa 9/10 di quel volume in acqua, il che vuol dire 900,24 galloni.
  • Adesso finalmente siamo indipendenti, finalmente abbiamo tutto ciò che ci serve e nessuno a cui rendere conto se non a noi stessi. E nel giro di un anno, un anno e mezzo, quando avremo cucinato questa metilammina e guadagnato i nostri soldi ne avremo di tempo per gli esami di coscienza.
  • Hai sentito parlare di una compagnia chiamata Grey Matter? [...] L'ho cofondata ai tempi della specializzazione con un paio di amici. Per la precisione l'ho chiamata io così. All'ora era solo una cosa dilettantesca. Avevamo un paio di brevetti in corso di registrazione, ma niente di sconvolgente. Eravamo consapevoli però del suo potenziale. Sì, avremmo conquistato il mondo. Questo pensavamo. Poi questa...Be', successe qualcosa fra noi tre e, non scendero in particolari, ma per motivi personali decisi di lasciare al compagnia e vendetti la mia quota ai due soci. Accettai una buonuscita di ben cinquemila dollari. Ah, be', a quel tempo si trattava di un sacco di soldi. Indovina quanto vale adesso la compagnia? [...] Miliardi. Mi spiego? 2,16 miliardi fino a venerdì scorso. Controllo tutte le settimane. E io ho venduto la mia quota, il mio potenziale, per soli cinquemila dollari. Ho venduto il futuro dei miei figli per qualche mese d'affitto. [...] Jesse, ricordo che mi hai chiesto se il nostro scopo fosse produrre metanfetamina o fare soldi. Nessuno dei due. Costruire un impero è il mio scopo.
  • Mi ha costretto a sbattere i miei figli fuori di casa. Mi ha detto che sta contando i giorni perché non vede l'ora che mi ritorni il cancro. Mia moglie sta aspettando che io muoia. Il nostro business è tutto ciò che mi rimane. È tutto ciò che ho. E voi volete portarmelo via.
  • Walter: Quindi siete una squadretta delle medie contro i New York Yankees. La vostra è solo una mediocre sottomarca di generica cola, invece la mia è Coca Cola vera!
    Distributore di Phoenix: D'accordo. Ok, quindi se ti facciamo fuori adesso e ti lasciamo qui, la Coca Cola sparisce dal mercato, giusto? Che te ne pare? Restiamo noi.
    Walter: Davvero tu vorresti vivere in un mondo senza Coca Cola? Il mio socio dice che a seguito del nostro successo siete passati a una ricetta a base di fenilacetone. State colorando la vostra metanfetamina perché somigli alla mia. Avete già scopiazzato il mio famoso prodotto come più non potevate, ma ora potreste essere direttamente voi a venderlo.
    Distributore di Phoenix: Stammi a sentire. Non rinunceremo al nostro accordo solo per diventare i tuoi galoppini. E per cosa poi? Per dare a dei tossici uno sballo migliore?
    Walter: Uno sballo migliore, significa clienti che pagano di più. Maggiore è la purezza, maggiore è il rendimento. Parliamo di un profitto di 130 milioni di dollari, che non sarà gettato all'aria da qualche vostro cuoco da quattro soldi. Ora ascoltami tu: hai il più grande cuoco di metanfetamina, anzi, i due più grandi cuochi di metanfetamina d'America e grazie alla nostra competenza guadagnerete più da quel 35% di quanto non guadagnereste da soli.
    Distributore di Phoenix: Questo lo dici tu. Come mai siamo così fortunati? Perché vuoi noi?
    Walter: Mike ha deciso di ritirarsi dalla nostra società, quindi ora la sua quota associativa è disponibile. Se gestirete il suo ramo, la distribuzione. E se darete a lui cinque dei quindici milioni di dollari che avete portato qui oggi. Consideratela una provvigione per averci messi in contatto. Abbiamo 40 once di prodotto pronti alla consegna, pronte a partire. E voi lo siete?
    Distributore di Phoenix: Chi cazzo sei?
    Walter: Andiamo, tutti voi sapete bene chi sono. Di' il mio nome.
    Distributore di Phoenix: Cosa? Io non ne ho la più pallida idea, non lo so chi sei.
    Walter: Sì invece. Sono il cuoco. Io sono l'uomo che ha ucciso Gus Fring.
    Distributore di Phoenix: Stronzate! L'ha fatto fuori il cartello.
    Walter: Ne sei sicuro?
    [scena con sguardi che confermano che l'omicidio di Gus Fring è commesso da Walter]
    Walter: Molto bene. E adesso di' il mio nome.
    Distributore di Phoenix: Sei Heisenberg.
    Walter: Hai maledettamente ragione.
  • Essere i migliori sul mercato è una qualità molto rara, non si può gettare all'aria una cosa del genere.
  • Se per caso credi che esista l'inferno, sinceramente non so cosa pensi tu, siamo già sulla strada buona per andarci, giusto? Ma finché non sarò lì non tirerò i remi in barca.
  • Jesse: Io ho chiuso. Va bene? Perciò dammi i miei soldi così tu e io avremo chiuso.
    Walt: D'accordo. Perché? Perché vuoi questi soldi?
    Jesse: Perché sono i miei. È la mia parte quella.
    Walt: E non sono sporchi di sangue? Sei uno così puro e con tanta sensibilità d'animo. No, no, no, no, non devi toccare quel denaro sporco. Io ti impedirò di toccarlo, Jesse. No, tu lo vuoi e lo vuoi quanto lo voglio io e non è affatto sbagliato volere il denaro. Dico bene? Allora resta e lavora insieme a me. Ti assicuro che guadagnerai dieci volte più di quello che hai ora.
    Jesse: Come ti pare, amico. Se non mi vuoi pagare non mi interessa.
    Walt: Sì, invece.
    Jesse: È tutto tuo. Chiaro? Ma io ho chiuso. [Se ne va]
    Walt: No, invece! Tu non hai chiuso! Tu non te ne andrai! Perché se te ne vai da qui non avrai proprio niente! Mi hai capito, Jesse? Niente! Jesse!
  • Walt: È buffo, io ho visto un Bounder ieri mattina.
    Jesse: Un Bounder?
    Walt: Sì, era il nostro camper. Un Bounder.
    Jesse: Oh. E ne hai visto uno uguale?
    Walt: Sì. Be', insomma, avrà avuto un paio d'anni in meno. Un modello anni '80. Era sicuramente messo meglio del nostro catorcio. E anche verniciato meglio e non aveva fori di proiettile.
    Jesse: Già, quell'affare era un incubo.
    Walt: Sì. Era primitivo.
    Jesse: Ogni volta che passavo col rosso pregavo che non mi lasciasse per strada.
    Walt: Già. Poi tutto d'un tratto faceva quel suono stridulo e strano che spuntava dal nulla. Sembravano gatti impazziti!
    Jesse: Era la cinghia dello sterzo. Ecco cos'era. Io ho sempre usato un sistema, una strategia: quella di non far scendere i giri.
    Walt: Ricordi quella volta che siamo rimastio senza benzina?
    Jesse: Oh, l'indicatore. Segnava sempre mezzo pieno.
    Walt: Ti sei fatto tre miglia con una tanica mentre io aspettavo lì e pregavo che non arrivassero i poliziotti oppure qualche buon samaritano.
    Jesse: I soldi li avevamo. Perché dovevamo avere il camper più schifoso dell'universo?
    Walt: Per inerzia?
    Jesse: Già. Sì. Inerzia.
  • [A Skyler] Ehi... Ho chiuso. Ho chiuso.
  • Hank: [Dopo averlo aggredito] Sei stato tu!
    Walt: Hank... Hank...
    Hank: Sei stato tu! Fin dall'inizio, sempre tu! Figlio di puttana! Hai fatto un incidente per allontanarmi dalla lavanderia!
    Walt: Calmati.
    Hank: E chi mi ha chiamato per dirmi che Marie era in ospedale? Non era Pinkman. Tu avevi il mio numero. Hai ucciso dieci testimoni per salvarti il culo!
    Walt: Hank, ascoltami...
    Hank: Hai messo una bomba in una casa di riposo! Heisenberg! Heiseinberg! Maledetto bastardo doppiogiochista!
    Walt: Hank, io non so come ti vengono in mente certe cose.
    Hank: Giuro sulla mia testa che ti farò crepare in galera.
    Walt: Cerca di calmarti, per favore. Queste accuse infondate potrebbero distruggere la nostra famiglia!
    Hank: Non te ne frega un cazzo della famiglia!
    Walt: Hank, mi è tornato il cancro.
    Hank: Bene, allora ti auguro di marcire.
    Walt: Mi dispiace che tu la pensi... Io voglio davvero distruggere questo male. Sto rifacendo la chemio, sto lottando con tutte le mie forze. Ma la verità è che tra sei mesi tu non avrai più nessuno a cui fare un processo. Anche se tu in qualche modo riuscissi a convincere qualcuno che io sono stato capace di fare certe cose, sappiamo bene entrambi che io non metterei mai piede in una cella. Sono un uomo che sta morendo, lavoro in un autolavaggio e giuro su Nostro Signore ti sto dicendo la verità. Perché denunciarmi?
    Hank: Di' a Skyler di portare qui i ragazzi, poi ne riparliamo.
    Walt: Questo non succederà mai.
    Hank: Io non so chi sei... non so nemmeno con chi sto parlando.
    Walter: In questo caso, se non sai nemmeno io chi sono... Allora penso che faresti meglio a stare molto attento a ciò che fai.
  • Mi chiamo Walter Hartwell White. Risiedo al 308 di Negra Arroyo Lane, Albuquerque, New Mexico, 87104. Questa è la mia confessione. Se state guardando questo video forse sono già morto, ucciso da mio cognato, Hank Schrader. Hank era nell'ultimo anno ha costruito un impero sulla metanfetamina servendosi di me come chimico. Poco dopo il mio cinquantesimo compleanno mi chiese di avvalermi delle mie conoscenze di chimica per cucinare metanfetamina che lui avrebbe smerciato servendosi della rete di contatti che ha con il suo lavoro nella DEA. Io ne fui sorpreso, non capivo, avevo sempre considerato Hank un uomo di sani principi, inoltre ero atterrito, mi era stato diagnosticato un cancro che minacciava di gettare nella miseria la mia famiglia. Ero particolarmente vulnerabile in quel periodo, lui ne era consapevole e seppe approfittarne. Hank in seguito a una retata mi dimostrò quanto fosse facile fare soldi anche con minime quantità di droga. Io ero debole, non volevo che la mia famiglia finisse sul lastrico, così accettai. Hank aveva un socio, un faccendiere, un certo Gustavo Fring. Hank mi mise al servizio di questo individuo come uno schiavo, quando tentai di andare via Fring minacciò la mia famiglia, non sapevo che fare. Dopo qualche tempo Hank e Fring ebbero un contrasto e le cose precipitarono. Fring riuscì a organizzare una sorta di attentato contro Hank che fallì procurandogli però delle gravi ferite. Toccò a me pagargli le spese mediche che ammontano a poco più di 177 mila dollari. Quando si ristabilì Hank era deciso a vendicarsi, con l'aiuto di un uomo, un certo Hector Salamanca, pianificò l'omicidio di Fring. La bomba che utilizzò la fabbricai io stesso. È chiaro che non potevo rifiutarmi. Mi trovo spesso a pensare al suicidio, ma sono un vigliacco. Volevo andare alla polizia ma avevo paura: Hank intanto è salito al vertice della DEA di Albuquerque. Per tenermi in riga, mi ha tolto i figli, per tre mesi li ha tenuti con se. Mia moglie non ha mai saputo niente della mia attività criminosa, era sconvolta quando scoprì quello che avevo fatto. È stato un inferno. Mi detesto per quello che ho combinato alla mia famiglia. Ultimamente ho provato di nuovo a sganciarmi e per tutta risposta lui mi ha fatto questo. [Indica l'occhio nero] Io non ce la faccio più, vivo nella paura che un giorno o l'altro Hank possa uccidermi o peggio: che possa fare del male alla mia famiglia. L'unica soluzione che ho trovato è stata registrare questo video, nella speranza che tutti possano finalmente vedere quest'uomo per quello che è veramente.
  • Walt: Jesse, per favore, permettimi di aiutarti. Non mi piace vederti in questo stato. Forse è ora di cambiare.
    Jesse: Cambiare cosa?
    Walt: Non lo so. Non lo so, forse... Forse è il momento per te di prendere il largo, lasciare la città senza guardarti alle spalle. Saul conosce un tizio, è specializzato nel fornire alla gente una nuova identità. Lui può sistemarti in qualche posto lontano e organizzarti una nuova vita. Sì, lo so, è una soluzione un po' estrema, ma può essere quella che fa per te. Anzi, sono convinto che per te è l'ideale: riparti da zero. Eh, sì. Pensaci bene. Ti cerchi un lavoro. Un lavoro legale, qualcosa che ti piace. Ti trovi una ragazza, metti sù famiglia. Sei ancora così giovane. In fondo che cosa lasci qui? Credimi, se potessi farei a cambio con te. Tutta una vita davanti con la possibilità di ricominciare per bene. In pochi anni tutto questo diventerà niente più che un brutto sogno.
    Jesse: Sei in grado per una volta di non manipolarmi?
    Walt: Ma di che stai parlando?
    Jesse: Potresti smetterla di manipolarmi per almeno una decina di secondi e smetterla di prendermi in giro?
    Walt: Jesse, no, non ti sto manipolando.
    Jesse: Sì. Sì, invece. Piantala con questo falso paternalismo e dimmi la verità. Insomma, tu la metti come se questa idea di partire fosse solo per il mio bene, per rifarmi una vita. Invece è per il tuo bene. Ti fa comodo che me ne vada. Così quel testa di cazzo di tuo cognato non riuscirà ad ingabbiarti. Perché non me lo dici? Dillo che mi stai chiedendo un favore! Dimmi che non ti frega un cazzo di me e che se non accetto, se non accetto mi ammazzerai così come hai ucciso Mike! Cioè, si tratta di questo o sbaglio? È per questo che mi hai fatto venire nel deserto: nel caso io non accettassi. Forza! Dimmi che è necessario per te!
    [Walt lo abbraccia e Jesse piange]
  • Sto morendo, ho di nuovo il cancro, capisci? Così farai del male solamente alla mia famiglia. Hai capito? Io non potrò neanche spenderli quei soldi. Non sono per me. Non vivrò abbastanza per servirmene. Appartengono ai miei figli.
  • [A Jesse] Io ho visto morire Jane. Ero là e l'ho vista morire. L'ho vista andare in overdose e strozzarsi fino a spegnersi. Avrei potuto salvarla, ma non l'ho fatto.
  • Ma che diavolo vi è preso a tutti e due?! Noi siamo una famiglia! Siamo una famiglia...
  • Walt: [Durante una telefonata monitorata dalla polizia] È solo colpa tua! Questo è il risultato della tua mancanza di rispetto! Te l'avevo detto, Skyler. Ti sto avvertendo da un anno intero. Se mi ostacoli ci saranno delle conseguenze! Mi sembrava di essere stato chiaro, no?
    Skyler: Tu ti sei preso mia figlia!
    Walt: Perché dovevi imparare!
    Skyler: Devi riportarmela subito!
    Walt: Forse ora mi ascolterai! Forse ora userai quella tua dannata testa! Lo sai? Tu non hai mai creduto in me! Non mi sei mai stata grata per tutto quello che ho fatto per questa famiglia! "Oh, no! Walt, Walt, devi smetterla! Questa cosa deve finire, è immorale! È illegale! Qualcuno potrebbe farsi male!" Ti sei sempre lagnata e lamentata per come guadagno i soldi! Mi deprimi mentre io mi do da fare! E ora...ora tu vai a racontare a mio figlio tutto quello che faccio dopo che ti ho detto, ripetuto, di tenere chiusa quella tua dannata bocca! Tu sei solo una stupida puttana! Come hai osato?!
    Skyler: Mi dispiace.
    Walt: Tu...tu non hai il diritto di discutere niente di quello che faccio io! E poi tu che accidenti ne sai di quello che faccio? Niente! Ho fatto tutto io! Io! Da solo! Con nessun altro!
    Skyler: [Si rende conto che Walter la sta scagionando da ogni possibile accusa e decide di stare al gioco] Hai ragione. Hai ragione.
    Walt: Ricorda queste parole, Skyler: Stai alle regole o anche tu farai la fine che ha fatto Hank.
    Skyler: Walt, dimmi che cosa è successo. Dov'è Hank? Ti prego, dobbiamo saperlo adesso.
    Walt: [Sta per scoppiare a piangere, ma riesce a controllarsi e a mantenere il suo tono minaccioso] Non lo rivedrete mai più, Hank. Lui mi ha ostacolato! Pensaci bene, Skyler. Famiglia o no, tu questo devi accettarlo.
    Skyler: Walt, voglio solo riavere Hollie. Ti pergo Walt. Torna subito a casa.
    Walt: Non posso. Ho ancora delle cose da fare. [Distrugge il telefono]
  • Walt: Non puoi restare ancora?
    Ed l'estrattore: Ecco...mi aspetta un viaggio molto lungo.
    Walt: Solo due ore. Se resti ti darò altri diecimila dollari. Ti prego.
    Ed l'estrattore: Diecimila. Un'ora.
  • Impiegato: DEA, ufficio distrettuale di Albuquerque. Mi dica pure.
    Walt: Salve. Io vorrei parlare con l'agente che si occupa delle indagini su Walter White.
    Impiegato: Chi è al telefono?
    Walt: Walter White.
  • [Elliott gli punta addosso una posata] Elliott, se intendi metterla su questo piano ti servirà un coltello più grande.
  • Walt: Lì ci sono nove milioni e settecentoventimila dollari.
    Gretchen Schwartz: Questi soldi da dove vengono e perché li hai portati qui da noi?
    Walt: Li ho guadagnati e voi li dovrete dare ai miei figli.
    Gretchen Schwartz: Cosa? Perché?!
    Elliott Schwartz: Walt, io non credo...
    Walt: Quando mio figlio compirà diciotto anni, ovvero fra dieci mesi e due giorni da oggi, voi gli darete questi soldi sotto forma di fondo fiduciario irrevocabile. Gli direte inoltre che gli serviranno per fare quellio che vuole, ma con la speranza che li usi per la sua istruzione all'università e per il benessere della sua famiglia.
    Elliott Schwartz: W-Walt, i-io non so se riusciamo a seguirti, perché, ehm... voglio dire, perché nello specifico dovremmo...
    Gretchen Schwartz: Se hai deciso di dare ai tuoi figli i soldi della droga allora fallo da solo!
    Walt: Mia moglie e mio figlio mi odiano. Non li prenderebbero mai. E anche se fosse, il governo federale glieli toglierebbe. Ma da due ricchi benefattori conosciuti per le loro azioni caritatevoli, che firmano come se niente fosse un assegno di ventotto milioni di dollari per le vittime dell'abuso di metanfetamina, be', credo proprio che quei soldi sarebbero ben accetti.
    Gretchen Schwartz: Ma non avrebbe senso che venissero da noi.
    Walt: Lo avrebbe eccome. I miei figli sono vittime innocenti del loro "mostruoso" padre, un uomo che una volta voi conoscevate molto bene. Chiamatelo "nobile gesto" o "rigurgito di coscienza", chiamatelo come volete, ma fatelo. E voi non dovrete spendere un centesimo dei vostri soldi. Se ci saranno da pagare tasse o parcelle di avvocati li prenderete da qui. Userete i miei soldi, mai i vostri.
    Elliott Schwartz: D'accordo, Walt. Questo mi sembra alquanto ragionevole. Quindi adesso cosa succede?
    Walt: Solo una stretta di mano e poi me ne vado. [Si danno una stretta di mano] Posso fidarmi che facciate quanto vi ho chiesto?
    Elliott Schwartz: Sì, assolutamente puoi fidarti.
    [Walt fa per andarsene, si volta verso la finestra per poi fare un cenno con la mano. Su Elliott e Gretchen appaiono i puntini rossi dei laser, i cui raggi provengono dall'esterno.]
    Walt: Fermi. Non muovetevi. Non muovete un solo muscolo. Non vorrei che pensassero che state cercando di fuggire. Respirate. Sapete, fino ad oggi pomeriggio avevo duecentomila dollari in più che mi sarebbe piaciuto lasciare su questo tavolo, invece ho deciso di darli ai due migliori killer ad Ovest del Mississipi. Ora, qualunque cosa mi succeda domani... loro saranno ancora là, a controllarvi. E se per qualsiasi ragione i miei figli non dovessero ricevere quei soldi, inizierà una specie di conto alla rovescia. Così un giorno o l'altro, dopo una settimana o un anno, mentre passeggerete a Santa Fe, a Manhattan o a Praga o dovunque sia, parlando delle quotazioni delle vostre innumerevoli azioni, senza preoccupazioni al mondo, ecco che all'improvviso vi accorgerete di un rumore di passi dietro di voi, e prima ancora che voi possiate girarvi... BAM! L'oscurità. Su con la vita, bellissima gente. Finalmente potete fare la cosa giusta.
  • Skyler: Dai, parla. Perché sei venuto qui?
    Walt: È finita. E sentivo il bisogno di un vero addio.
  • Walter: Skyler, tutto quello che ho fatto, tu devi capire ...
    Skyler: Se ti sento dire per l'ennesima che hai fatto tutto questo per la nostra famiglia...
    Walter: L'ho fatto per me. Mi piaceva farlo. Ed ero molto bravo. E... mi sono sentito... mi sono sentito vivo.
  • [Walt posa la pistola per terra e la sposta in modo tale che Jesse possa prenderla]
    Walt: Fallo. So che lo vuoi.
    Jesse: Dì la verità! Dì che sei tu che vuoi che lo faccia! Non succederà niente se prima non lo sento dire da te!
    Walt: Io lo voglio.
    Jesse: [Lascia cadere la pistola a terra] Allora dovrai farlo da solo.
  • Walt: Sono Walt. Come ti senti? Un po' come sotto un treno? Come se avessi l'influenza? Dev'essere la ricina che ti ho dato. L'ho infilata nella bustina di Stevia che metti sempre nella tua camomilla.
    Lydia: Oh, mio Dio...
    Walt: [Ultime parole] Be'... addio, Lydia.

Citazioni su Walter White modifica

  • C'è un Walter White in ogni persona nel mondo, siamo tutti in grado di fare quello che ha fatto lui. Con le stesse circostanze, chiunque si potrebbe sentire minacciato abbastanza fino a quando qualcosa, come la diagnosi terminale nel caso di Walt, lo libera e gli fa dire: "Fanculo! Faccio una cosa coraggiosa nella mia vita, lo faccio per me, la mia famiglia. E poi muoio". Naturalmente, un piano "semplice" va sempre storto. (Bryan Cranston)
  • Non ho mai visto niente di simile! [...] La tua interpretazione di Walter White è stata la migliore che io abbia mai visto. (Anthony Hopkins)

Da altri personaggi di Breaking Bad modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Walt, il tuo cervello ha le dimensioni del Wisconsin, ma non lo useremo contro di te! Ma hai il cuore al posto giusto, amico. Hai il cuore al posto giusto. Ti vogliamo bene, Walt. Davvero. (Hank Schrader)
  • Tu sei il maestro della metanfetamina! Ogni tossico da qui a Timbuctù vorrà provarla! (Jesse Pinkman)
  • – È una brava persona, vero?
    – Altroché. Lo chieda a chiunque. Le diranno che è un grande padre, un grande insegnante, nessuno conosce la chimica meglio di lui. È un padre paziente, è sempre disponibile, lui è gentile con tutti, non fa mai cose contrarie alla legge. E mi ha insegnato a comportarmi come lui.
    – Tuo padre è il tuo eroe?
    – Ah, sì, vero, signora. Assolutamente. Mio padre è il mio eroe.
  • A W.W. La mia stella, il mio perfetto silenzio. (Gale Boetticher)
  • [Heisenberg è] lo chef delle metanfetamine. Da cinque stelle Michelin, candele e tovaglie bianche. Forse non dovrei dire una cosa simile... ma quel tipo era un genio. Non ho altre parole per descriverlo. Voglio dire, se avesse usato quel cervello per qualcosa di buono, non lo so... chissà cosa avrebbe potuto fare. Sicuramente avrebbe potuto aiutare l'umanità. Quanti geni ci sono nel mondo veramente? Se avesse imboccato la direzione giusta... chissà... (Hank Schrader)
  • Qualcuno deve proteggere questa famiglia dall'uomo che protegge questa famiglia. (Skyler White)
  • – Non credi che potresti almeno dire "Ciao! Come va?"
    – Come va?
    – Bene. E a te? Be', non hai altro da dire? Non provi neanche una...una parvenza d-di sollievo nel vedere che sono ancora vivo, mh?
    – Sì, sono sollevata. E ho anche paura.
    – Paura? Di che cosa?
    – Di te.
  • Tu porti guai. Mi dispiace che il ragazzo non se ne accorga. Io invece sì. Tu sei una bomba a tempo. Tic-tic-tic-tic. E non ho intenzione di starti vicino quando farai il botto. (Mike)
  • Guarda Walt che l'aver ucciso Jesse James... non fa di te Jesse James. (Mike)
  • All'altro mio W.W. preferito. È un onore lavorare con te. Con affetto, G.B. (Dedica da parte di Gale Boetticher nel libro di poesie Foglie d'erba di Walt Whitman)
To my other favorite W.W. It's an honour working with you. Fondly, G.B.
  • Il signor White è il diavolo. Chiaro? Lui è più intelligente di voi, è più fortunato di voi. Qualunque...qualunque cosa voi pensiate possa accadere, vi giuro che sarà l'esatto contrario di quanto poi accadrà veramente! (Jesse Pinkman)
  • Io non posso certo parlare di questo Heisenberg di cui si sta discutendo, ma qualunque cosa sia diventato quell'uomo dolce, gentile e brillante che ho avuto modo di conoscere tanto tempo fa ora non c'è più. (Gretchen Schwartz)

Note modifica

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