Ritorno a Cold Mountain

film del 2003 diretto da Anthony Minghella

Ritorno a Cold Mountain

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Titolo originale

Cold Mountain

Lingua originale inglese
Paese Italia, Stati Uniti d'America
Anno 2003
Genere guerra, western, sentimentale, drammatico
Regia Anthony Minghella
Soggetto Charles Frazier (romanzo)
Sceneggiatura Anthony Minghella
Produttore Sydney Pollack, William Horberg, Tim Bricknell
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Ritorno a Cold Mountain, film statunitense del 2003 con Jude Law e Nicole Kidman, regia di Anthony Minghella.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Ho perso tua madre dopo ventidue mesi di matrimonio... Sono bastati a riempire una vita. (Reverendo Monroe)
  • I miei piedi hanno calpestato tutte le superfici create da Dio, i suoi oceani, le sue paludi, le sue colline, le sue vette, per trovare finalmente un posto per me nella neve pungente da cui vedere, nella foschia azzurrina, un mondo di montagne sovrastanti altre montagne. (W.P. Inman Balis)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Ada Monroe: Hai ricevuto le mie lettere?
    W.P. Inman Balis: Ne ho ricevute tre. Le tenevo sempre... le tenevo nel libro che mi hai dato, il Bartram.
    Ada Monroe: Penso d'avertene scritte almeno centotre. E tu mi hai scritto?
    W.P. Inman Balis: Quando potevo. Se tu... se non le hai mai ricevute posso riassumere.
    Ada Monroe: No, no, no...
    W.P. Inman Balis: Prego perché tu stia bene. Prego di essere nei tuoi pensieri. Sei l'unica cosa che mi impedisce di scivolare in un abisso di oscurità.
    Ada Monroe: E come è stato possibile? Insieme abbiamo avuto soltanto così pochi momenti.
    W.P. Inman Balis: Sono tanti, i momenti! Sono come un sacchetto di finissimi diamanti. Non importa se sono vere o se me li sono immaginati. La curva del tuo collo, è una cosa vera? La sensazione di tenere le mie braccia quando ti ho stretta a me.
    Ada Monroe: Tu con l'aratro in un campo.
    W.P. Inman Balis: Tu che tieni un vassoio...
    Ada Monroe: E tu che non volevi entrare?
    W.P. Inman Balis: No, non volevo entrare.
    Ada Monroe: Per quello io avevo preso il vassoio, era una scusa per uscire a vederti.
    W.P. Inman Balis: Quel bacio, te l'ho dato ogni giorno del mio cammino.
    Ada Monroe: Ogni giorno ti ho aspettato, col desiderio... il desiderio di vedere il tuo viso.
    W.P. Inman Balis: Se tu riuscissi a vedermi dentro, nel mio – come lo vuoi chiamare – nel mio... nel mio spirito, è di questo che ho paura. Credo di essermi rovinato. Continuavano a volermi mettere sottoterra, ma non era ancora l'ora.
    Ada Monroe: Inman...
    W.P. Inman Balis: Ma se in me c'era... c'era del buono, l'ho perduto. Se c'era della tenerezza in me, l'ho uccisa. Cosa scriverti dopo quello che ho fatto? Quello che ho visto?
    Ruby Thewes:[Si sveglia a causa della porta aperta] Numero uno: chiudiamo questa porta che si gela! Numero due: chiudiamo anche questa che si gela! [Si dirige nella capanna di suo padre ferito] Mi tocca starmene lì con le dita piantate nelle orecchie per non sentire chi "ha una borsa di diamanti", chi "ha un vassoio in mano"! Se uno proprio vuole sguazzare nella cacca basta che siano a sentire quello che gli innamorati si sussurrano! Quindi se volete starvene a fare "picci picci" tutta la notte, io vado a dormire con lui!
    [Ada si alza e si dirige nella sua capanna]
    W.P. Inman Balis: Allora, buonanotte.
    Ada Monroe: No... ti prego, non darmi la buonanotte.
  • Ada Monroe: La guerra ha privato di senso tante cose, la prospettiva di un matrimonio. Credo che anche mio padre troverà i consenzienti.
    W.P. Inman Balis: Ada, io voglio sposarti. Se tu mi vuoi.
    Ada Monroe: Non c'è una religione in cui è sufficiente dire "io ti sposo" tre volte per... per essere marito e moglie?
    W.P. Inman Balis: Io ti sposo... io ti sposo, io ti sposo. [Ada ride in silenzio] Perché ridi?
    Ada Monroe: Credo che dicano io divorzio da te tre volte e non sono più sposati?
    W.P. Inman Balis: Io posso aspettarti.
    Ada Monroe: Inman, io ti sposo, io ti sposo, io ti sposo, io ti sposo, io ti sposo, io... [Inman la bacia] Ho così tanti... ho così tanti bottoni, scusa. Puoi girarti per favore?
    [Inman si gira per poi voltarsi verso di lei]
    W.P. Inman Balis: No, non mi giro, Ada.

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