Patch Adams (film)

film del 1998 diretto da Tom Shadyac

Patch Adams

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Titolo originale

Patch Adams

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 1998
Genere biografico, drammatico, commedia
Regia Tom Shadyac
Sceneggiatura Steve Oedekerk
Produttore Mike Farrell, Barry Kemp, Marvin Minoff, Charles Newirth, Marsha Garces
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Patch Adams, film statunitense del 1998 con Robin Williams, regia di Tom Shadyac.

Incipit modifica

Per tutti la vita è un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, apicoltori, mangiatori di spade, per tutti. Tutti i cuori irrequieti del mondo, cercano tutti la strada di casa. È difficile descrivere cosa provassi allora... immaginatevi di camminare in un turbine di neve senza neppure accorgervi di camminare in tondo: la pesantezza delle gambe nei cumuli, le vostre grida che scompaiono nel vento con la sensazione di essere piccoli e immensamente lontani da casa. Casa. Il dizionario la definisce sia come un luogo di origine sia come uno scopo o una destinazione... e la bufera, la bufera era tutta nella mia mente. O come dice Dante, il divino poeta: «Nel mezzo del cammin di nostra vita, | mi ritrovai per una selva oscura | ché la diritta via era smarrita.»[1] Alla fine ho trovato la diritta via, ma nel posto più improbabile. (Patch)

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Il punto è che per diventare medici, dobbiamo curare il paziente oltre che la malattia. Dobbiamo tuffarci nelle persone, navigare nel mare dell'umanità, Truman. (Patch)
  • Le ultime ricerche dimostrano che la risata aumenta la secrezione di catecolamine ed endorfine, il che a sua volta aumenta l'ossigenazione del sangue, rilassa le arterie, accelera il cuore, abbassa la pressione sanguigna con effetti positivi sulle malattie respiratorie e cardiovascolari. E in più aumenta la risposta del sistema immunitario. (Patch)
  • Se ti sotterrano a culo all'aria, so dove parcheggiare la bici! (Patch) [scherzosamente al paziente Bill Davis]
  • T'amo senza sapere come, né quando, né da dove. | T'amo direttamente senza problemi né orgoglio: | così ti amo perché non so amare che così, | così vicino che la tua mano sul mio petto è la mia stessa, | così vicino che si chiudono i tuoi occhi col sonno mio.[2][3] (Patch)
  • [Patch è sul ciglio di un burrone e si rivoge a Dio] Molto bene e adesso? Che cosa vuoi da me? [si sporge verso il burrone come se volesse suicidarsi] Si potrei farlo. Lo sai anche tu che non mi fermeresti. Quindi rispondimi ti prego. Dimmi che cosa stai facendo. Va bene, analizziamo la logica. Tu crei l'uomo, l'uomo sopporta dolori ed enormi sofferenze, l'uomo alla fine muore. Avresti potuto anche lavorarci sopra un po' di più prima di passare direttamente alla creazione. Hai riposato il settimo giorno! Potevi dedicare quel settimo giorno alla compassione. Sai che ti dico? Non ne vale la pena. (Patch)
  • Il vero nemico non è la morte, vogliamo combattere le malattie? Combattiamo la più terribile di tutte: l'indifferenza. (Patch)
  • Se si cura una malattia si vince o si perde, se si cura una persona, vi garantisco che in quel caso, si vince qualunque esito abbia la terapia. (Patch)
  • Signore, io voglio fare il medico con tutto il mio cuore. Io volevo diventare medico per assistere il mio prossimo e per questo motivo ho perso tutto. Però così ho anche guadagnato tutto: ho condiviso le vite dei pazienti e del personale dell'ospedale, abbiamo riso insieme e pianto insieme. Questo è ciò che voglio fare nella mia vita... e Dio mi sia testimone, comunque decidiate oggi signori, guarderò ancora con fiducia il mio scopo: diventare il miglior medico che il mondo abbia mai visto. Voi avete la facoltà di impedire che io mi laurei, potete impedirmi di ottenere il titolo, il camice bianco, ma non potete controllare il mio spirito, non potete impedirmi di apprendere, non potete impedirmi di studiare. A voi la scelta: avermi come collega di lavoro, passionale, oppure avermi come voce fuori dal coro sincera e determinata, in entrambi i casi verrò forse considerato una spina, ma vi prometto una cosa: sarò una spina che non riuscirete a togliere. (Patch)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Dr. Prach [facendo domande senza ascoltare la risposta]: E quando tuo padre è morto, come ti sei sentito?
    Patch: Non lo so! A nove anni... è come se si creasse una netta distinzione, a un tratto, fra te e tutto il resto del mondo. Guardavo intorno a me, la vita sembrava continuare come prima, ma non era così, non era come prima... Mio zio mi veniva spesso a trovare, lui almeno ascoltava... [accorgendosi che il dottore non lo ascolta] E pensavo "se incendiassi le mie scorregge potrei arrivare sulla luna o almeno su Urano, ma se non ci riesco potrei sempre usare il mio pene come una pertica e così arrampicarmi al piano di sopra!"
    Dr. Prach: Dicevi? Sì, certamente! Sì, penso tu stia facendo grandi progressi, Hunter! Ne discuteremo in gruppo.
    Patch: Grazie!
  • Patch: Posso entrare?
    Arthur: Se fletti i legamenti mediali e collaterali e metti un astragalo davanti all'altro, non dovresti avere problemi! Certo se un giornale riportasse questo evento, il titolo sarebbe "microcefalo entra in una camera".
  • Arthur [prendendo la mano di Patch, in modo che un dito sia nascosto]: Quante ne vedi?
    Patch: Sono quattro dita, Arthur!
    Arthur: No, no! Guarda me!
    Patch: Che cosa?
    Arthur: Ti stai concentrando sul problema, se ti concentri sul problema non vedrai la soluzione. Mai concentrarsi sul problema. Guarda me! Quante ne vedi? No, guarda oltre le tue dita! Quante ne vedi?
    Patch: Otto!
    Arthur: Otto! Otto! Sì, otto è una buona risposta! Sì, vedi quello che nessun altro vede, vedi quello che tutti gli altri scelgono di non vedere. Senza paura, conformismo o pigrizia vivi il mondo intero come nuovo, ogni giorno.
  • Patch: Io voglio andar via.
    Dr. Prach: Hunter, discuteremo di questo all'ora della terapia.
    Patch: Io me ne vado.
    Dr. Prach: E hai già pensato a cosa farai dopo?
    Patch: Aiuterò il prossimo. Ieri sera, con Rudy, ho creato un contatto con un altro essere umano, non mi basta però. Voglio studiare le persone, aiutarle a risolvere i problemi che hanno.
    Dr. Prach: È quello che faccio io.
    Patch: Sì, ma lei è negato! Lei neanche guarda in faccia la gente quando parla. Io voglio ascoltare, ascoltare sul serio altre persone.
    Dr. Prach: Desolato Hunter, non posso lasciarti andar via, secondo me hai ancora punti su cui lavorare.
    Patch: Ah, non mi serve il suo permesso, mi sono ricoverato spontaneamente.
    Dr. Prach: Hunter, ti avverto, sul mio rapporto scriverò CPM, cioè "dimesso da questo ospedale Contro il Parere Medico".
    Patch: E sul mio rapporto scriverò NMNFB: "Non Me Ne Frega un Beneamato".
  • Patch: Ciao, bella camera.
    Mitch: Desideri qualcosa?
    Patch: Sì, non mi dispiacerebbe un massaggio ai piedi ora come ora.
    Mitch: Riformulo: che ci fai qui?
    Patch: Sono il tuo nuovo compagno, sono appena arrivato.
    Mitch: Non per essere scortese, ma non sei un po' vecchiotto per cominciare l'Università?
    Patch: Anche Babe Ruth a trentanove anni è andato agli Yankees.
    Mitch: Non è vero.
    Patch: Infatti, ma mi serviva un esempio che calzasse, se me ne trovi un altro, be', fammelo sapere. Ciao, Patch Adams.
    Mitch: Mitch Roman, Georgetown University. Ho ricevuto un attestato per l'alto rendimento scolastico.
    Patch: Mh... alle elementari io ho ricevuto un pacchetto di caramelle per un coniglio che ho disegnato.
  • Patch: Scusa, non volevo impedirti di studiare...
    Carin: Vattene via!
    Patch: Però penso che essere un medico non sia solo sapere a memoria dov'è l'arteria ventricolare!
    Carin: Me ne frego di quello che pensi, ho l'esame di biologia!
    Patch: Potrei darti una mano, ho letto tutto il libro.
    Carin: Tu hai letto tutto il libro?!
    Patch: Eh sì, ora sono passato a Whitman. Ti prendo una copia di Foglie d'erba in libreria, hai il venti per cento come studente.
    Carin: Non lo voglio Walt Whitman!
    Patch: Neanche lui vorrebbe te, era omosessuale. Però era anche un uomo di medicina, ha fatto l'infermiere nella guerra civile e ha scritto poesie memorabili. «A piedi e allegro la strada aperta imbocco, | di salute e di...»[4]
    Carin: Senti non so quanto tu l'abbia notato ma il nostro corso è di centosessantatré studenti, di cui otto donne. Otto! Sono stata costretta a sgobbare per entrare qui e dovrò sgobbare di più per restarci e non mi va di buttare via del tempo prezioso sulle tue frivole teorie di bontà. Sono qui per studiare medicina, punto e basta! Scusami! [se ne va in bicicletta]
    Patch: Tiro a indovinare ma c'è qualcuno che sta fuggendo da qualcosa.
    Carin: Forse sono io che sto fuggendo da te!
  • Patch: Hai detto a Walcott che imbroglio! Lo so che sei stato tu, dimmi solo perché!
    Mitch: Senti, non ci provare Hunter. Io vivo con te e so quanto studi, o dovrei dire non studi. Eppure vai meglio di me, mh... lasciamo perdere.
    Patch: Dì, arrogante pomposa merda, chi ti ha nominato custode della professione medica?! È perché tuo padre era dottore e suo padre era dottore?! È una cosa genetica?!
    Mitch: Esattamente.
    Patch: Ah, sì, eh?
    Mitch: Io ci sono cresciuto. Io so che vuol dire guardare negli occhi la gente che muore ogni santo giorno e tornare la sera a casa, io so che vuol dire. Tu non lo sai!
    Patch: Ah, davvero? E tu sì?! Se non ti piaccio basta che lo dici!
    Mitch: Non mi piaci! Contento?!
    Patch: Bene. Come mai non ti piaccio? Tu sei uno stronzo eppure mi piaci!
    Mitch: Perché tu metti in burletta i miei sforzi! Io voglio fare il medico! Questo non è un gioco per me! Questo non è un passatempo! Questa è una cosa molto seria! Io sento che posso diventare un grande dottore, ma per questo ci vuole sacrificio, devo riuscire a fare meglio!
    Patch: "Meglio", meglio di me, eh?!
    Mitch: Io salverò delle vite che altrimenti andrebbero perse! Certo, potrei fare come fai te, la battuta pronta e quattro risate, ah-ah, ma preferisco apprendere perché più apprendo e più potrò avere la risposta giusta al momento giusto e salvare delle vite! Insomma, sono uno stronzo? Dici che io sono uno stronzo?! Può anche essere, lo ammetto, ma chiedi a chi ti pare: quando la morte busserà alla porta se vogliono avere uno stronzo al loro fianco o un insegnante d'asilo fallito che li ammazzerà dalle risate! Perché quando quel giorno verrà io voglio lo stronzo, e scommetto anche tu!
    Patch: Ah... Dimentico sempre quanto sei giovane, Mitch. Sei convinto che si debba essere stronzi per fare le cose e magari credi che sia un'idea originale. [Patch esce]
  • Arthur: Tu hai già studiato un po' di urologia, Patch?
    Patch: Sì, qualcosa.
    Arthur: Bene, liberami di questo coglione allora!
  • Decano J.P. Anderson: "Impudente disprezzo per il codice scolastico e per gli ordini diretti di un decano", io sono consapevole dei suoi "sforzi creativi" per far sentire i ginecologi a casa loro. Sentiamo, cosa vuole che faccia per lei?
    Patch: Io voglio laurearmi, signore. Il Decano Walcott la pensa altrimenti, ma i miei voti sono ben al di sopra della media; io voglio finire gli studi per poter diventare un medico.
    Decano J.P. Anderson: Bene, le parlerò in maniera molto franca: dirigo un ospedale e una facoltà di medicina, e devo fidarmi di quelli che lavorano sotto di me, altrimenti la loro diventa una vita di merda; e vita di merda loro, vita di merda io. Mi segue?
    Patch: Sì.
    Decano J.P. Anderson: Bene. Il decano Walcott è, ehm, un rompicoglioni, ma mi tiene costantemente aggiornato di quello che succede qui e non crederei mai alla parola di uno studente contro la sua. D'altra parte, ho anche una fonte che mi ha informato che i suoi "lazzi" hanno migliorato la qualità della vita dei pazienti: si lamentano meno, assumono meno medicinali e quello della trezerocinque non tira una padella a un'infermiera da più di una settimana.
    Patch: Bill!
    Decano J.P. Anderson: Sì, quello lì. Allora, d'ora in avanti non entrerà in ospedale se non sotto la supervisione di un assistente e come parte del programma e, soprattutto, starà alla larga da Walcott.
    Patch: Sì, signore. Quindi sono ancora all'Università?
    Decano J.P. Anderson: Per ora disfi le valigie, ma niente più casini, eh?

Citazioni su Patch Adams modifica

  • Come osate proiettare Patch Adams! [...] Patch Adams in versione integrale è uno schiaffo alla decenza! Era già lungo abbastanza con i tagli! (A morte Hollywood)
  • "Patch Adams" mi ha fatto venire voglia di spruzzare lo schermo con del Lysol. Questo film è vergognoso. Non è un tentativo di strappalacrime, estrae le lacrime singolarmente con la liposuzione, senza anestetico. (Roger Ebert)
  • Williams, per fare me, e anche in modo contestabile, ha guadagnato 21 milioni di dollari. Se fosse stato un po' più simile al vero me, quei soldi li avrebbe donati all'ospedale che tentiamo di costruire da 40 anni. Da lui non sono arrivati neanche 10 dollari. (Patch Adams)

Note modifica

  1. Citando i versi iniziali della Divina Commedia di Dante Alighieri.
  2. Recitando il Sonetto XVII di Pablo Neruda.
  3. Patch comincia a recitara la poesia una prima volta quando Carin è ancora in vita, ma riesce a leggere solo i primi versi perché viene interrotto da Truman. Patch la reciterà poi davanti alla bara di Carin, subito dopo il funerale.
  4. Recitando la prima strofa del Canto della strada di Walt Whitman. Cfr.: «A piedi e con cuore leggero m'avvio per la libera strada, | in piena salute e fiducia, il mondo offertomi innanzi, | il lungo sentiero marrone pronto a condurmi ovunque voglia.»

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