Nadia Comăneci

ex ginnasta rumena

Nadia Elena Comăneci (1961 – vivente), ginnasta rumena.

Nadia Comăneci alle Olimpiadi Montreal 1976

Citazioni di Nadia Comăneci modifica

  • È a questo che serve lo sport: a farti arrabbiare nel posto giusto, a prenderti rivincite, a capovolgere quel misto di sentimenti neri che hai dentro quando sei adolescente e non hai ancora mezzi per farti valere. Orgoglio e ribellione.[1]
  • Guardi, io sono ancora quella ragazzina di 14 anni pronta a conquistare il mondo. L'unica cosa che mi manca sono i 14 anni… Guardo avanti e non mi aspetto nulla. Ho avuto una vita straordinaria, anzi ne ho avuta più di una. Ho fatto tante di quelle esperienze che per alcuni non basterebbero cinque vite. Di che cosa devo lamentarmi?[2]
  • La ginnastica dovrebbe essere un equilibrio tra interpretazione e tecnica. Oggi è piena di acrobazie, più Cirque du Soleil che disciplina [...].[1]
  • [Io tifo] Per tutte le donne che fuggono dal controllo degli uomini e ne pagano le conseguenze. Senza sacrificio non arriva nulla. Né la gloria né la libertà. Piangere non serve, serve non mollare la presa.[1]

Citazioni su Nadia Comăneci modifica

  • Vorrei fuggire da lì, vorrei sparire, vorrei volare via dalla finestra. Già, volare. Come lei. Come Nadia. Nadia Comaneci, la libellula che due mesi fa mi ha sedotto alle olimpiadi di Montréal. Quattordici anni, rumena, bruttina e strepitosa. Mai vista tanta decisione, tanta grazia, tanta perfezione. L'ho seguita come un faro in ogni gara, l'ho ammirata e temuta. Ha solo tre anni più di me ma mi pare un oracolo. Penso a lei che vola, svetta e sorride (poco) a ogni dieci che le assegnano i giudici, stregati come me dalla sua grandezza. Come splende su quelle parallele! La spina dorsale arrotolata su se stessa come un nautilus scatta come una molla e lei vola nel firmamento dei giochi olimpici. È potente, non solo per quello che fa, ma per come domina tutto e tutti. Ha messo in ginocchio l'intera giuria. Sono (siamo) tutti pazzi di lei. E, naturalmente, mi fa sentire un'inetta. Il suo sguardo serio e impassibile mi agita, mi emoziona. Mi sento inutile mentre lei fa man bassa di premi, di ori, di encomi, di stampa. Perché sono così soggiogata? Ho sempre avuto un debole per chi mi guarda con autorità e Nadia guarda il mondo intero con autorità. Il contrasto fra il suo corpo flessuoso e la sua volontà/dignità di ferro è un terremoto per il mio cuore. Lei è solida come un totem, io molliccia come un aspic di verdura. Lei è lieve come una farfalla, io pesante come una base per ombrelloni. (Veronica Pivetti)

Note modifica

  1. a b c Citato in Emanuela Audisio, Il volo di Nadia Comaneci, "Miss Perfezione" 40 anni dopo, Repubblica.it, 9 agosto 2016.
  2. Dal'intervista di Riccardo Romani, Nadia Comaneci, 40 anni dopo il 10 perfetto: «Se non provi l’impossibile, che gusto c'è?», vanityfair.it, 16 agosto 2016.

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