Monte Fuji

vulcano giapponese

Citazioni sul Monte Fuji, vulcano del Giappone.

  • Bello è anche il giorno bigio | in cui | la pioggia cela il Fuji. (Matsuo Bashō)
  • Fra le terre di Kai | e quelle di Suruga lambita dalle onde | sta la vetta del Fuji. | Gli alti cirri | osano appena avvicinarsi, e mai | volano fin lassù gli uccelli. Il ghiaccio | raggela irosi incendi e il fuoco | distrugge la caduta neve. | Vano è cercar parole, non v'è un nome | degno di lui. Che sia | un misterioso kami? (Takahashi Mushimaro)
  • In vari punti nella cresta che circonda il cratere del Fuji il viandante nota mucchi di piccoli sassi gettati lì dai pellegrini e lentamente accumulatesi nei secoli. Secondo un'antica leggenda le anime dei bimbi morti hanno la dolorosa incombenza di colmare coi sassi il Sai-no-kawara, lo Stige buddista; il pellegrino ha dunque un pensiero per loro e getta qualche pietra, dove le hanno gettate migliaia di persone prima di lui. (Fosco Maraini)
  • L'Etna ha l'aria della vecchiezza; il Fuji invece è l'immagine della gioventù, le sue linee suggeriscono il movimento, lo slancio. L'Etna è possente, ti fa pensare ad un gigante saggio, talvolta è terribile, ma anche allora sembra scuotere le sue catene con l'ineluttabilità misteriosa d'un destino notturno; il Fuji è agile, fiero come una spada, t'invita all'ardire. L'Etna è profondamente maschio, è patriarca di messi, di villaggi, dei popoli di tonni nelle acque profonde ai suoi piedi; il Fuji fa pensare ad una vergine, non per nulla vi dimora la bella Figlia del dio delle montagne, o ad un guerriero adolescente che ha fede purissima in un'idea. Perciò il Fuji è anche vicino all'amore ed alla morte, a tutte le grandi follie; l'Etna invece è il tempo popolato di ombre senza fine. All'Etna si addicono l'ulivo, il castagno, la ginestra, piante legate alle fortune della civiltà ed ai sogni dei poeti, gli si addice anche la vite coi dolci languori che dona agli uomini, l'Etna è sempre pienamente di questo mondo; al Fuji si addicono invece i pini selvaggi del Ki no kai, del «Mare d'alberi» che ne lambe il versante Nord, e poi ceneri o neve; il Fuji, come la poesia, anela al cielo, non si sa mai con certezza se appartenga a questo mondo o no; «forse è un misterioso kami». (Fosco Maraini)
  • La morte è probabilmente quel che i giapponesi hanno sentito da sempre nel Fuji, nel suo vulcano.
    In tutta la loro storia, i giapponesi sono stati affascinati dalla morte ed è più che altro con la morte che si sono sempre confrontati. Le spade sono forse la loro più raffinata espressione artistica, i guerrieri caduti i loro più venerati eroi. Il rapporto particolare che questo popolo ha con il Fuji è certo dovuto a questo suo essere attratto dalla morte di cui il vulcano, con la sua instabilità, è un continuo memento. Non a caso nella mitologia giapponese il Fuji era la porta dell'aldilà; non a caso il desiderio di ogni giapponese è sempre stato quello di morire con gli occhi rivolti a quella montagna. Questo rapporto fra il Fuji e la morte continua ancor oggi. (Tiziano Terzani)
Il monte Fuji, 2006

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