Marcus Garvey

sindacalista e scrittore giamaicano

Marcus Mosiah Garvey (1887 – 1940), sindacalista e scrittore giamaicano.

Marcus Garvey, 1920

Citazioni di Marcus Garvey modifica

  • I fatti storici una volta scritti Haile Selassie di Abissinia si screditerà come un grande codardo che è scappato dal suo paese per salvare la pelle lasciando milioni di suoi compatrioti a combattere una guerra terribile, in cui sono stati trascinati dalla sua ignoranza politica e dalla sua slealtà razziale. [...] Quando incominciò la guerra in Abissinia, tutti i nazionalisti neri guardavano con speranza ad Haile Selassie. Parlavano a suo favore, pregavano per lui, intonavano canti per lui, facevano di tutto per tenergli sollevate le mani, come Aronne fece per Mosè; ma mentre i popoli neri del mondo intero pregavano per la vittoria dell'Abissinia, questo piccolo imperatore stava demolendo la costruzione del proprio regno facendo la figura dello sciocco con gli uomini bianchi, seguendo i loro suggerimenti su ciò che doveva fare, come arrendersi, come annullare le vittoriose incursioni dei suoi ras contro gli italiani. Sì, gli dicevano come preparare il suo imbarco sull'aereo e, come un bambino idiota, seguiva ogni consiglio fino alla fuga dal suo paese per raggiungere l'Inghilterra, lasciando il suo popolo a farsi massacrare dagli italiani, e lasciando che il serio mondo bianco ridesse di ogni nero, lanciandogli le beffe di «è un incapace», «ve l'avevamo detto». Haile Selassie ha infatti dimostrato l'incompetenza del nero nell'autorità politica, ma grazie a Dio ci sono neri che comprendono che Haile Selassie non incarnava le più autentiche qualità della razza nera.
When the facts of history are written Haile Selassie of Abyssinia will go down as a great coward who ran away from his country to save his skin and left the millions of his countrymen to struggle through a terrible war that he brought upon them because of his political ignorance and his racial disloyalty. [...] When the war started in Abyssinia all Negro nationalists looked with hope to Haile Selassie. They spoke for him, they prayed for him, they sung for him, they did everything to hold up his hands, as Aaron did for Moses; but whilst the Negro peoples of the world were praying for the success of Abyssinia this little Emperor was undermining the fabric of his own kingdom by playing the fool with white men, having them advising him having them telling him what to do, how to surrender, how to call off the successful thrusts of his Rases against the Italian invaders. Yes, they were telling him how to prepare his flight, and like an imbecilic child he followed every advice and then ultimately ran away from his country to England, leaving his people to be massacred by the Italians, and leaving the serious white world to laugh at every Negro and repeat the charge and snare — "he is incompetent," "we told you so." Indeed Haile Selassie has proved the incompetence of the Negro for political authority, but thank God there are Negroes who realise that Haile Selassie did not represent the truest qualities of the Negro race.[1]
  • Posso darvi un consiglio affinché comprendiate realmente la natura vostra e della vostra vita, cosicché possiate avere la stessa gloria e successo di altri uomini che comprendono sé stessi? L'uomo che comprende appieno la sua natura è una superba e suprema creatura del Creato. Quando un uomo ha consapevolezza di sé, diventa il dominatore del suo ambiente, il timoniere della sua nave, il direttore del suo destino, il responsabile degli obiettivi a cui giunge.
May I say something to you to give you a true knowledge of yourself and life, so that the same glory and success obtained by other men who understand themselves may be yours? Man in the full knowledge of himself is a superb and supreme creature of creation. When man becomes possessor of the knowledge of himself, he becomes master of his environment, the captain of his own ship, the director of his own destiny, the accomplisher of his own ends.[2]
  • Io sono uguale a qualsiasi uomo bianco e voglio che tu ti senta allo stesso modo. (citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 252. ISBN 9788858019429)

Da Messaggio di Marcus Garvey dal carcere di Atlanta

10 febbraio 1925; riportato da Afrikhepri.org

  • Accontentiamoci di dire che la storia dell'indignazione formerà uno splendido capitolo nella storia dell'Africa redenta, quando i neri non soffriranno mai più alle calcagna degli altri, ma avranno una civiltà e un paese tutto loro.
  • Gli sciocchi credevano di potermi umiliare personalmente, ma su questo si sbagliavano. I minuti di sofferenza sono contati, e quando Dio e l'Africa torneranno e peseranno la punizione, quei minuti saranno moltiplicati a migliaia per i peccatori.
  • Il mio lavoro è appena iniziato e, quando la storia della mia sofferenza sarà finita, le future generazioni di negri avranno in mano la guida alla conoscenza dei peccati del ventesimo secolo.
  • Se la morte ha potere, conta su di me nella morte per essere il vero Marcus Garvey che vorrei essere. Se devo venire in un terremoto, o un ciclone, o una peste, o una pestilenza, o come Dio vuole, allora assicurati che non ti abbandonerò mai e non lascerò mai che i tuoi nemici trionfino su di te. Non andrò all'inferno un milione di volte per te? Non osserverò la terra, come il fantasma di Macbeth, per sempre per te? Non perderò il mondo intero e l'eternità per te? Non dovrei forse piangere continuamente allo sgabello del Signore onnipotente per te? Non morirò un milione di volte per te? Allora, perché essere triste? Rallegrati e sii sicuro che se ci vorrà un milione di anni, i peccati dei nostri nemici visiteranno la milionesima generazione di coloro che ci ostacolano e ci opprimono.
  • Cercatemi nell'uragano o nella tempesta, cercatemi intorno a voi, perché, con la grazia di Dio, verrò e porterò con me gli innumerevoli milioni di schiavi neri che sono morti in America e nelle Indie occidentali e milioni in Africa per aiutarti nella lotta per la libertà, la giustizia e la vita.

Note modifica

  1. Citato in "The Failure of Haile Selassie as Emperor", The Blackman (aprile 1937)
  2. Da Marcus Garvey: "You still stand fighting yourselves, dishonouring yourselves", Know Thyself - 1925, speakola.com.

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