Marcel Lefebvre

arcivescovo cattolico francese

Marcel Lefevre (1905 -1991), arcivescovo cattolico francese.

Mons. Marcel Lefebvre

Citazioni di mons. Lefebvre modifica

  • ["Lei dice spesso che più che una questione di liturgia, oggi è una questione di fede che ci oppone alla Roma attuale"] Certo la questione della liturgia e dei sacramenti è molto importante, ma non è la più importante. La più importante è la questione della fede. Per noi è risolta. Noi abbiamo la fede di sempre, quella del Concilio di Trento, del catechismo di[S n Pio X, di tutti i Concilii e di tutti i Papi di prima del Vaticano II.[1]
  • Ecco cos'è per loro la Tradizione, la famosa tradizione vivente, solo motivo della nostra condanna. Oggi non cercano più di provare che ciò che dicono è conforme a ciò che ha scritto Pio IX, a ciò che ha promulgato il Concilio di Trento. Tutto questo è finito, superato, come dice il cardinale Ratzinger.[1]
  • Adesso c'è la tirannide dell'autorità, perché non ci sono più regole. Non ci si può più riferire al passato. [...] Noi abbiamo a che fare con della gente che ha una filosofia diversa dalla nostra, un altro modo di vedere, influenzato da tutti i filosofi moderni e soggettivisti. Per loro non c’è una verità fissa, non ci sono dogmi. Tutto è evoluzione. Si tratta di una concezione del tutto massonica. È veramente la distruzione della fede.[1]
  • [Un accordo pratico con la Santa Sede darebbe] un ampio spazio all'apostolato, forse, ma nell'ambiguità, seguendo insieme due direzioni opposte, cosa che avrebbe finito col farci marcire. (1988, prima delle Consacrazioni di Ecône)[2]

Intervista a Siete Dias Ilustrados del 29 luglio 1977 modifica

  • Io fui membro delle commissioni preparatorie disposte dal Papa Giovanni XXIII, e insieme con gli altri componenti – esimii cardinali e buoni teologi – preparammo gli schemi previi che dovevano servire da base per gli studiosi dell'assemblea. La preparazione di questi schemi che sarebbero stati oggetto di approvazione e di promulgazione come documenti autorizzati dell'insegnamento della Chiesa, richiedeva tempo, riflessione, consultazione delle fonti e dei documenti ecclesiastici. Tutto questo doveva essere preso in considerazione. Ma ecco che nella prima sessione del Concilio un gruppo di vescovi e cardinali, impiegando le moderne tecniche di pressione, riuscì a togliere di mezzo l’esaustivo lavoro realizzato. Così, essendo tutti soggetti alla limitazione del tempo e dei regolamenti interni, si dovettero preparare nuovi schemi di discussione, in altre commissioni approntate in modo completamente arbitrario. Immagini le difficoltà che questo comportava e tenga conto della decisa attività di certi cardinali e vescovi, quelli che vennero detti venienti dalle rive del Reno, raccolti nel gruppo Idoc, tutti impregnati di modernismo e di liberalismo e che in più contavano su una superstruttura ben finanziata di uffici, stampa, distribuzione, ecc. (luglio 1977)[3]
  • ["Affermando questo, non si corre il rischio di attentare contro l'assistenza dello Spirito Santo al Concilio?"] Ho detto che il Vaticano II è stato un Concilio puramente pastorale e per ciò stesso è chiara l’intenzione dei due Pontefici che hanno presieduto le sue sessioni di non impegnare nell'evento il Magistero dogmatico della Santa Chiesa. Quindi è in tale prospettiva che deve considerarsi l'ispirazione dello Spirito Santo nei documenti prodotti dal Concilio. L'orientamento liberale del Concilio non può attribuirsi al Divino Spirito; sarebbe blasfemo, sacrilego.
  • Io vedo un solo tipo di ecumenismo: quello promosso dal Concilio, che sottolinea il rispetto e la collaborazione con le false religioni, poste sullo stesso piano. Si tratta di una nuova concezione che è stata imposta e che è in contraddizione con la Tradizione. Al posto della Chiesa "missionaria" è apparsa la nuova Chiesa "ecumenica". La riunione di Assisi consacra questa nuova Chiesa, è questo è enorme, scandaloso. [...] Se la salvezza è possibile anche senza la conversione a Cristo nella Chiesa, e continuando ad adorare i propri falsi dei, che senso ha ancora la missione? Allora tutte le religioni sono uguali, buone… Se questo Papa fosse vissuto al tempo delle persecuzioni romane dei primi secoli, forse il cristianesimo avrebbe trovato un posto rispettabile nel Pantheon delle religioni.
  • Io ho celebrato la Messa secondo le nuove direttive liturgiche del 1965, ma mai secondo quelle definitive del 1968, che portano la firma di Mons. Bugnini. [...] La Fede è l'insegnamento della Chiesa nel corso dei secoli, conformemente all'insegnamento degli Apostoli. [...] L:e do un'altra definizione, quella contenuta nel giuramento antimodernista di San Pio X: la sottomissione dell'intelligenza e della volontà alla Rivelazione di Dio, perché Dio è l'autorità suprema e non può sbagliarsi. ["E a lei sembra che veramente Paolo VI e Giovanni Paolo II abbiano cambiato in sostanza questo nocciolo fondamentale della Fede?"] Io penso che essi diano un'altra definizione della Fede. Per loro la Fede è un sentimento religioso, un atto interiore, soggettivo. [...] La coscienza è fatta per obbedire alla Rivelazione, non per se stessa. Il problema è che per gli ultimi Papi – cristianamente parlando – il «soggetto» viene prima dell'"«oggetto». Mentre per la Tradizione della Chiesa è vero esattamente il contrario: l'oggetto precede il soggetto.
  • Vi sono alcuni testi conciliari evidentemente conformi alla Tradizione, che non pongono alcun problema: penso a Lumen Gentium, ma anche ad altri documenti come quelli sulla formazione sacerdotale e sui seminari. Vi sono poi dei testi ambigui, che tuttavia in certo modo possono essere correttamente "interpretati" secondo il magistero precedente. Ma vi sono anche dei testi francamente in contraddizione con la Tradizione e che non è possibile "integrare" in alcun modo: la Dichiarazione sulla Libertà Religiosa, il Decreto sull'Ecumenismo, quello sulla Liturgia. Qui l'accordo diventa impossibile. [...] è la Dichiarazione sulla Libertà Religiosa che è il vero pomo della discordia, perché dall'introduzione di questo principio liberale nella Chiesa derivano gli altri errori. La rottura con la Tradizione in questo caso è evidente: undici Papi, da Pio VI a Pio XII, hanno condannato il liberalismo, e il Concilio l'ha approvato. Nessuno può convincermi che non esista una contraddizione.
  • Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede [Card. Ratzinger,] mi aveva chiesto di mettere per iscritto le mie opinioni e i miei dubbi su questo tema. È quello che feci, e nel novembre 1985 gli inviai uno studio di centocinquanta pagine dattiloscritte. Nel gennaio del 1986, egli mi rispose che aveva ricevuto questi documenti e che ne aveva apprezzato la cura filologica.
  • ["Lei ha una certa tendenza a vedere «complotti» un po dappertutto. Cinque giorni prima di essere colpito dalla sospensione a divinis, scrivendo a Paolo VI, lei ha denunciato «un’intesa segreta tra gli alti dignitari ecclesiastici e massoni, stabilita prima del Concilio»"] Ma, tutti i giornali americani hanno scritto che, prima del Concilio, il cardinale Bea, fondatore del Segretariato del Vaticano per l’ecumenismo, aveva incontrato all'hotel Astoria di New York i capi della più influente loggia giudeo-massonica, ed aveva chiesto loro che cosa si aspettassero dal Concilio. E quelli hanno risposto: «Una dichiarazione sulla libertà religiosa».
  • [Su Pinochet ] Io non dico che il suo regime sia perfetto, ma almeno troviamo i principii cristiani come programma fondamentale del suo orientamento politico. È un uomo di giustizia e d’ordine e favorisce la presenza della Chiesa cattolica, anche se i vescovi cileni – che paradosso! – non gli sono per niente riconoscenti. [...] Quando Pinochet è sfuggito ultimamente ad un attentato, [...] la gente gridava: «Grazie, Vergine Santa, di aver protetto la vita del generale».
  • ["Lei ha una certa tendenza a vedere «complotti» un po' dappertutto. Cinque giorni prima di essere colpito dalla sospensione a divinis, scrivendo a Paolo VI, lei ha denunciato «un’intesa segreta tra gli alti dignitari ecclesiastici e massoni, stabilita prima del Concilio»"] Ma, tutti i giornali americani hanno scritto che, prima del Concilio, il cardinale Bea, fondatore del Segretariato del Vaticano per l’ecumenismo, aveva incontrato all'hotel Astoria di New York i capi della più influente loggia giudeo-massonica, ed aveva chiesto loro che cosa si aspettassero dal Concilio. E quelli hanno risposto: «Una dichiarazione sulla libertà religiosa».
  • Chi può dire quali avvenimenti ci riserva il prossimo avvenire? Forse scoppierà un conflitto mondiale e la situazione cambierà radicalmente. [...] Quelli che provocano lo scisma sono coloro che cambiano la Fede. Io sono certo di appartenere alla Chiesa cattolica di sempre, la Chiesa eterna.
  • La riunione di Assisi costituisce un fatto gravissimo. E se il Papa, la cui funzione è di confermare nella Fede, non compie più il suo dovere, che fare? La situazione ha raggiunto il massimo grado di gravità. Io non vedo dei precedenti analoghi nella storia della Chiesa.
  • Quale valore può avere una scomunica decisa dall'attuale governo liberale della Chiesa? Per più di un secolo, i Papi conservatori hanno condannato e scomunicato i Lamennais, i Buonaiuti, i Loisy, perché liberali e modernisti. Oggi sono questi che detengono il potere nella Chiesa, e vogliono scomunicare i tradizionalisti e cioè i veri cattolici.

Intervista dell'8 giugno 1978 modifica

Nota : l'intervista precede le prime ordinazioni sacerdotali nella Fraternità San Pio X, dopoché la Santa Sede ritirò nel 1975 l'approvazione ecclesiastica dell'opera, accordata il 1 novembre 1970.

  • Io vorrei sapere se devo trattare con la Chiesa Cattolica o con un'altra Chiesa. Una contro-Chiesa, una falsificazione della Vera Chiesa. io credo sinceramente che noi abbiamo a che fare con una falsificazione della Vera Chiesa e non con la Chiesa Cattolica! Perché non insegnano più la fede cattolica, non difendono più la fede cattolica! [...] Stanno seduti sui seggi dei loro predecessori tutti questi cardinali che sono nelle congregazioni vaticane, e tutti segretari che sono nelle congregazioni sono seduti nei posti dei loro predecessori. Ma non continuano i loro predecessori, non hanno più la loro stessa fede, la loro stessa dottrina, nè la stessa morale dei loro precessori. Non è possibile. E principalmente il loro grande errore è l'ecumenismo. (ai minuti 0:45-1:48)[4]
  • E io dirò di loro che cosa ne pensate degli anatemi del Concilio di Trento? Che ne pensate degli anatemi della bolla "Auctorem Fidei" sul Concilio di Pistoia? Che pensate del Sillabo? Che pensate dell'enciclica "Immortale Dei" del papa Leone XIII? Ce pensate della lettera su Sion del papa San Pio X? Che pensate dell'enciclica "Quas Primas" di Pio XI? Di "Mortalium Animos" di Pio XI? giustamente contraria all'ecumenismo, al falso ecumenismo...Davanti a tutto questo che mi rispondano. Che lo dicano se sono ancora d'accordo con questo Magistero dei Papi, con questi documenti ufficiali che definiscono la nostra fede. Non sono documenti qualsiasi. Non sono discorsi privati, conversazioni private dei papi, sono documenti ufficiali che impegnano l'autorità del Papa. (ai minuti 2:00-2:50)
  • Allora si può e si deve credere che la Chiesa è occupata, è occupata da questa contro-Chiesa che conosciamo bene, che i Papi conoscevano perfettamente e che i Papi hanno condannato nei secoli, da ora a quattro secoli orsono. La Chiesa non ha cessato di condannare questa contro-Chiesa che è nata e si è sviluppata con il Protestantesimo, ed è alla base di tutti gli errori moderni, che ha distrutto tutta la filosofia, che ci ha condotto a tutti gli errori che conosciamo e che i Papi hanno condannato: liberalismo, socialismo, comunismo, modernismo, sionismo...noi ne moriamo! Noi ne moriamo! I Papi hanno fatto di tutto per condannare quello, ed ecco che ora quelli che stanno su quei seggi dei predecessori che hanno condannato quelle cose là, ecco che sono d'accordo con quel liberalismo, con quell'ecumenismo. (ai min. 4:00-4:40)
  • Non si può accettare tutto questo! E più le cose si chiariscono e più dobbiamo renderci conto che quel programma è stato elaborato nelle logge massoniche, tutti quegli errori sono stati elaborati nelle logge massoniche. Ci si accorge con precisione sempre più grande che semplicemente esiste una loggia massonica in Vaticano. Ed ora quando andiamo ad incontrare un segretario di una congregazione vaticana, o un cardinale che si trova seduto su un seggio, su un posto dove c'erano dei santi cardinali che avevano la Fede e difendevano la fede cristiana, che erano uomini di Chiesa,...ora ci troviamo davanti a un Massone. Allora, è la stessa cosa? Essi richiedono la stessa obbedienza. Prima si richiedeva obbedienza ala Fede, di fare il giuramento antimodernista. Si faceva fare la professione di fede. Ora quella gente là che fede ci domandano di professare? Non è più la stessa. Dicono: Obbedienza, obbedienza! Sì, ma obbedienza alla Chiesa. Obbedienza a ciò che la Chiesa ha sempre comandato! Sì, obbedienza alla fede della Chiesa. Però obbedienza alla Massoneria, no. È questo, è sicuro! (ai min. 4:45:6:15)
  • Ultimamente mi sono stati portati dei documenti che sembrano essere totalmente veritieri, documenti che mostrano la corrispondenza fra mons. Bonini e il Gran Maestro della Massoneria, su tutta la riforma liturgica. Il Gran Maestro della Massoneria domanda a Bonini di applicare la riforma del sacerdote apostata Roca, che aveva predetto già tutto quello che si doveva fare quando il Vaticano sarebbe stato occupato dalla Massoneria. [...] Il Gran Maestro chiede a Bonini di applicare il principio della "naturalizzazione", la naturalizzazione dell'Incarnazione, cioè de-soprannaturalizzare l'Incarnazione, e così arriviamo al naturalismo, e perciò bisogna applicare i principi delle lingue locali, della molteplicità dei riti, della molteplicità della liturgia, e rendere la liturgia totalmente confusa, infondere confusione dappertutto, e opposizione fra i differenti riti. E Bonini risponde che è del tutto d'accordo, e che ci vorrà un certo tempo,forse dieci anni. Ma che alla fine dei dieci anni ci si arriverà. E che la fiducia che gli accordano il cardinal Lercaro e il papa Paolo VI, con questa fiducia che ha è sicuro di riuscirci, e nomina tutti quelli della Curia che sono affiliati alla Massoneria. Li nomina e dice che potrà lavorare con loro. Ma bisogna inserire qualcuno di loro in alcune congregazioni in modo da [...], per portare il lavoro al successo bisogna che tutte le congregazioni siano infiltrate con membri della Massoneria, che lui nomina.: il tale, il tale. il tale...«bisogna cacciare quello perché è contrario a noi...bisogna farlo mettere fuori...»«bisogna sopprimere la Congregazione dei Sacramenti», ed è riuscito a mettere tutto sotto la Congregazione dei Riti, è riuscito a far mettere tutto sotto la sua autorità. Tutto quello che dice nella lettera al Gran Maestro della Massoneria. Allora cosa dobbiamo fare? Vogliamo obbedire sicuramente. Noi siamo i più obbedienti alla Chiesa, a tutto quello che la Chiesa ha sempre insegnato e voluto. Ma non a uomini che vogliono la distruzione della Chiesa. (ai min. 6:17-9:00)
  • Il nemico è all'interno della Chiesa. Il Papa San Pio x l'aveva annunciato. La Salette l'aveva annunciato. Fatima l'aveva annunciato. Tutto era stato annunciato! Lo sapevamo da un secolo e mezzo che si sarebbe introdotto all'interno della Chiesa. Ebbene: vi è già, vi è già. Che non vengano a domandarci di sospendere le ordinazioni. Chi sta chiedendo di non ordinare? Chi sta chiedendo di non formare più buoni sacerdoti? Lo Spirito Santo o il Diavolo? È chiaro. È normale nella Chiesa domandare a un vescovo di non formare buoni sacerdoti? È normale una simile cosa? [...] Essi sanno che la dottrina che vi si insegna è la vera dottrina: lo sanno perfettamente, lo hanno scritto nel rapporto dei visitatori, un eccellente rapporto in favore del seminario. È ciò che il cardinale Garron ha detto a me quando mi ha chiesto di venire a Roma. Mi ha detto: «Il rapporto è buono, sappiamo che il seminario è buono». Ma allora perché chiudere il seminario? Semplicemente perché noi non vogliamo seguire l'orientamento massonico dell'ecumenismo, tutti quegli orientamenti che sono stati forgiati dalle logge massoniche. [...] questo non viene dallo Spirito Santo [...] È una loggia massonica che è riuscita penetrare in Vaticano, e che ha preso in mano tutto. E che evidentemente non può ascoltarci. È evidente: noi siamo un ostacolo al loro piano, al loro piano di distruzione del sacerdozio, della Messa, della liturgia. È evidente! È evidente! E noi dobbiamo obbedire? io credo in coscienza davanti a Dio, quando mi si dice «riflettete bene in coscienza davanti a Dio su quel che fate» [...] credo davvero che facendo ciò che faccio e ordinando i sacerdoti che ordinerò, io credo di servire la Chiesa. Non lo farei se solo per un istante pensassi che potesse essere contrario al bene della Chiesa. (ai min. 10:07-11:58)

Intervista alla Catholic Press del 1978 modifica

  • [Sulle questioni della libertà religiosa e de “La Chiesa nel mondo contemporaneo” ] Il Cardinale [Giuseppe] Frings dalla Germania, il Cardinale [Franz] Koenig [dall'Austria]. Questi personaggi si erano già riuniti e avevano già discusso queste risoluzioni prima del Concilio, e il loro preciso scopo era quello di fare un compromesso col mondo secolare, di introdurre le idee illuministe e moderniste nella dottrina della Chiesa. [...] Io ho fatto tutto ciò che potevo per fermare queste decisioni, che giudico contrarie e distruttive della Fede cattolica. Il Concilio fu convocato legittimamente, ma allo scopo di diffondere tutte queste idee. ["Ci furono altri Cardinali che La sostennero?"] Sì. C'era il Cardinale [Ernesto] Ruffini [di Palermo], il Cardinale [Giuseppe] Siri [di Genova] e il Cardinale [Antonio] Caggiano [di Buenos Aires]. ["Ci furono dei vescovi che La sostennero?"] Sì. Molti vescovi sostennero la mia posizione. ["Quanti vescovi?"] Ci furono più di 250 vescovi. Costoro si erano anche costituiti in un gruppo allo scopo di difendere la vera Fede cattolica.[5]
  • In questo momento è importante ricordare ai cattolici di tutto il mondo che l'obbedienza al papa non è una virtù primaria. La gerarchia delle virtù parte dalle tre virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, seguite dalle quattro virtù cardinali di Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza. L'obbedienza è un derivato della virtù cardinale della Giustizia. Perciò è ben lungi dall'essere classificata prima nella gerarchia delle virtù. Alcuni vescovi non vogliono dare la minima impressione di disobbedire al Santo Padre. Io capisco come si sentono. È chiaro che sia molto spiacevole, se non molto doloroso.
  • Più di un secolo fa, società segrete, Illuminati, umanisti, modernisti e altri, di cui noi ora abbiamo tutti i testi e le prove, si stavano preparando per un Concilio Vaticano in cui avrebbero infiltrato le loro proprie idee per una chiesa umanista. [...] Il Concilio Vaticano II fu pianificato dai liberali; era un concilio liberale; il Papa è un liberale e quelli che lo circondano sono liberali.
  • Il dialogo è contrario alla dottrina della Fede cattolica. Il dialogo presuppone l‘incontro di due parti uguali e opposte; perciò, in nessun modo potrebbe avere qualcosa a che fare con la Fede cattolica. Tutta questa confusione porta a compromessi che distruggono la dottrina della Chiesa, per la disgrazia dell'umanità e della Chiesa stessa.
  • L'idea che tutte le verità sono uguali, tutte le religioni sono uguali, di conseguenza tutte le morali hanno pari dignità, che ogni coscienza è a modo suo valida, che ognuno può giudicare teologicamente quello che può fare, tutte queste sono idee umaniste di lassismo totale senza alcuna disciplina di pensiero, che conducono alla posizione che ognuno può fare come vuole. Tutto ciò è assolutamente contrario alla nostra Fede cattolica.
  • Quando vanno in una chiesa modernista, essi non trovano il sacro, il carattere mistico della Chiesa, tutto ciò che è veramente divino. Ciò che conduce a Dio è divino e loro non incontrano più Dio in queste chiese. ["Perché dovrebbero recarsi in un luogo dove Dio è assente?"] I fedeli percepiscono ciò molto bene e i cardinali liberali e i loro consulenti hanno seriamente sottovalutato la lealtà della maggioranza dei fedeli alla loro vera Fede.
  • In lingua volgare si dice che il Preziosissimo Sangue è stato versato "per tutti", quando nel testo latino (anche l'ultimo testo latino riveduto) si dice che il Preziosissimo Sangue è "per molti" e non "per tutti". [...] Le nuove preghiere dell'Offertorio non esprimono la nozione cattolica del sacrificio. Esse esprimono semplicemente il concetto di una mera condivisione del pane e del vino. Per esempio, la Messa tridentina indirizza a Dio la preghiera: «Accetta, o Padre santo, onnipotente ed eterno Dio, questa Vittima Immacolata che il tuo indegno servitore offre a Te, Dio mio vivo e vero, per fare ammenda dei miei innumerevoli peccati, offese e negligenze». Dice la nuova Messa: «Noi offriamo questo pane come il pane della vita». Non c'è nessuna menzione del sacrificio o della vittima. ["Potrebbe citare una traduzione che contraddica effettivamente il dogma cattolico?"] Sì. Per esempio, nel testo latino la Vergine Maria è chiamata "Semper Virgo", "Sempre Vergine". In tutte le traduzioni moderne la parola "sempre" è stata eliminata. Questo è molto grave, perché c'è una grande differenza tra "Vergine" e "Sempre Vergine". È molto pericoloso manomettere traduzioni di questo tipo.
  • Il latino è anche importante per mantenere l'unità della Chiesa, perché quando si viaggia, e le persone viaggiano sempre più all'estero oggigiorno, è importante per loro trovare la stessa eco che essi hanno sentito da un sacerdote a casa, sia negli Stati Uniti, Sud America, Europa, o qualsiasi altra parte del mondo. Essi sono a casa in qualsiasi chiesa (cattolica). È la loro Messa cattolica che si sta celebrando. Essi hanno sempre sentito le parole latine sin dall'infanzia, i loro genitori prima di loro sempre e i loro nonni prima di loro.

Note modifica

  1. a b c Estratto da Intervista esclusiva a Fideliter, n° 79, gennaio-febbraio 1991 , su unavox.it., su unavox.it. URL archiviato il 24 luglio 2014
  2. Citato da Traduzione della Lettera al Superiore Generale Mons. Bernard Fellay e al Consiglio Generale della Fraternità, su unavox.it, 7 aprile 2012. , su unavox.it (con copia dell'originale in francese). URL archiviato 9 maggio 2013
  3. Estratto dall'intervista di (ES) Guillermo R. Zorraquin Vivot, Rivista argentina "Siete Dias Ilustrados", n° 528, 29 luglio – 4 agosto 1977, pp. 4-9. , su FPPX del Sud Sud-America, tradotta da unavox.it. URL archiviato il 18 maggio 2019
  4. Transcriptdall' Intervista dell'8 giugno 1978, su youtube.com. (in lingua francese), su youtube.com (canale di Mary Tube). URl archiviato il 18 maggio 2019.
  5. Estratto dall' Intervista rilasciata alla Catholic Press nel 1978, su radiospada.org., su radiospada.org (via chiesaepostconcilio.com. URL archiviato il 26 giugno 2016

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