M - Il mostro di Düsseldorf

film del 1931 diretto da Fritz Lang

M - Il mostro di Düsseldorf

Immagine Wandmalerei im Tanzcafe LiBella.jpg.
Titolo originale

M - Eine Stadt sucht einen Mörder

Lingua originale tedesco
Paese Germania
Anno 1931
Genere poliziesco, thriller
Regia Fritz Lang
Sceneggiatura Thea von Harbou, Fritz Lang
Produttore Seymour Nebenzal
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

M - Il mostro di Düsseldorf, film tedesco del 1931 con Peter Lorre, regia di Fritz Lang.

Incipit modifica

Scappa scappa monellaccio, | se no viene l'uomo nero | col suo lungo coltellaccio, | per tagliare a pezzettini | proprio te! (Una bambina) [filastrocca cantata mentre gioca alla conta]

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Quando si fanno sentire, però, stiamo tranquille e almeno si sa che sono ancora vivi. (Madre di Elsie)
  • 10.000 marchi di taglia! Chi è l'assassino?[1]
10 000 Mk. Belohnung! Wer ist der Mörder? (Manifesto)
  • Dal momento che la polizia ha trattenuto la mia prima lettera, mi rivolgo ora direttamente alla stampa! Procedete pure con le vostre indagini. Presto sarà tutto confermato. Ma io non ho ancora finito!
Da die Polizei meinen ersten Brief der Öffentlichkeit vorenthalten hat, wende ich mich nun gleich an die Presse! Forschen Sie nach. Sie werden bald alles bestätigt finden. Aber ich bin noch nicht am Ende! (Lettera dell'assassino alla stampa)
  • Il sopra citato tratto grafico distintivo, aperta parentesi, come nella parola "presto", terza riga dal basso, chiusa parentesi... [...] ...indica una sessualità fortemente patologica. L'inclinazione e il tratto incerto di altre lettere sono espressione di teatralità che si manifesta, caratterialmente, sotto forma di indolenza. Nel complesso, la scrittura rivela una chiara instabilità mentale.[2] (Grafologo) [dettando alla segretaria il testo dell'analisi grafologica della calligrafia dell'assassino]   manca la versione originale in tedesco
  • Che cosa crede? Sono loro i primi a odiare questo assassino che gli procura tutte queste noie. Per esempio le ragazze: magari battono il marciapiede - gli affari sono affari - però lei mi deve credere, signor generale, in ognuna di loro c'è qualcosa di materno. Conosco parecchi criminali a cui si bagnano gli occhi quando vedono i bambini giocare. Se gli capitasse quel mostro fra le mani lo farebbero a pezzettini, glielo dico io! (Martha, la barista) [a un poliziotto]
  • Tra colui che la polizia criminale ricerca e noi facciamo una grossa distinzione. [...] Noi stiamo esercitando una professione perché dobbiamo continuare a vivere, ma questo mostro non ha il diritto di esistere, quindi bisogna eliminarlo! Bisogna estirparlo senza indugio e senza pietà! (Schränker)
  • Forse si tratta di un individuo che quando non è reso dalla mania assassina, è un povero essere innocuo, dall'aspetto borghese, incapace di fare del male a una mosca. Forse nel suo stato normale gioca con i bambini della sua padrona di casa o gioca a carte con gli amici. Senza questa – non so come definirla – innocenza privata di certi assassini non sarebbe stato possibile che certi famosi criminali della storia abbiano potuto vivere per anni in mezzo ad una comunità senza suscitare il minimo sospetto. (Membro delle autorità cittadine)
  • Speriamo bene. Tocchiamo legno. (Emil Dustermann) [toccandosi la gamba di legno per scaramanzia]

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Hans Beckert: Che bella palla che hai. Come ti chiami?
    Elsie: Elsie Beckmann.
  • Uomo #1 [leggendo il giornale]: "Molti particolari fanno pensare che anche questo delitto sia stato consumato dallo stesso mostro sconosciuto di cui già sono rimaste vittime otto bambine della nostra città. Si richiama nuovamente l'attenzione di ogni padre e di ogni madre, i quali hanno il sacro dovere, più che mai, di mettere in guardia i loro bambini, che sono in continuo pericolo. Tanto più che si tratta di un pericoloso individuo, che avvicina i bambini con gentilezza. Un po' di dolciumi, un giocattolo, una palla, una cosa qualsiasi, possono divenire fatali per un bambino. [...] Il ben comprensibile terrore è reso ancora maggiore dal fatto che gli sforzi della polizia criminale per catturare l'assassino sono stati finora inutili. D'altra parte la polizia si trova dinnanzi a un problema quasi insolubile perché l'assassino non ha finora lasciato la minima traccia. Chi è l'assassino? Quale sarà il suo aspetto? Dove si nasconde? Nessuno lo conosce, eppure egli si trova tra noi. Chiunque è seduto accanto a noi potrebbe essere l'assassino."
    Uomo #2: Ben detto. Ha ragione.
    Uomo #3: Che diavolo hai da guardarmi tanto?
    Uomo #2: Be', dovresti saperlo.
    Uomo #3: Che dovrei sapere?
    Uomo #2: Su, pensaci un po'. Forse ti verrà in mente.
    Uomo #3: Che vorresti insinuare?!
    Uomo #2: Che ti ho visto parecchie volte salire le scale dietro quella bella bambina del quarto piano!
    Uomo #3: Ma sei impazzito?! Sporcaccione!
    Uomo #2: Chi è lo sporcaccione? Io o chi va dietro alle bambinette, eh?
    Uomo #3: Maiale! Brutto maiale!
    Uomo #2: Assassino!
    [L'accusato viene fermato dagli altri uomini prima che aggredisca l'accusatore]
    Uomo #3: Mascalzone! Farabutto! Ci rivedremo in tribunale!
    Uomo #2: Non credo che ti convenga! Non credo!
    Uomo #3: Maledetto diffamatore! Diffamatore!
    Uomo #2: Oh-oh-oh!
  • Ispettore: Buongiorno.
    Elisabeth Winkler: 'giorno.
    Ispettore: Abita qui un certo signor Beckert?
    Elisabeth Winkler: Prego?
    Ispettore [urlando]: Abita qui un certo signor Beckert?
    Elisabeth Winkler: Eh, scusi, ma non la capisco. Non ci sento troppo bene.
    Ispettore [sarcastico]: Non me n'ero accorto...
  • Schränker: Vogliamo renderti innocuo, non vogliamo altro. E per essere veramente innocuo devi morire!
    Hans Beckert: Ma non potete, non potete uccidermi a sangue freddo! [i criminali ridono] Io pretendo di essere consegnato alla polizia! [ridono ancora] Io pretendo di essere portato davanti ad un tribunale regolare! [I criminali continuano a ridere]
    Schränker: Sei molto furbo, amico.
    Assistente di Schränker: Ma bravo!
    Schränker: Vedo che pensi all'articolo 51. Vuoi che lo Stato provveda a mantenerti. Poi riesci a fuggire oppure arriva un'amnistia e tu te la spassi senza che ti capiti nulla di male, perché sei protetto dal certificato d'infermità mentale, e ricominci con le bambine. No, no, non ne parliamo neppure!
    Uomo tra la folla: Giusto!
    Schränker: Tu devi essere eliminato, reso innocuo!
    Uomo tra la folla: Bravo! Eliminato!
    Hans Beckert: Ma non è colpa mia, lo giuro! No... non è colpa mia... [si getta in ginocchio, disperato] Non è colpa mia... lo giuro.
    Criminale #1: E di chi è la colpa?
    Hans Beckert: Ma chi sei tu? Ma cosa dici tu? Chi sei tu che vuoi giudicarmi? E chi siete voi? Un branco di assassini, di malviventi. Ma chi credete di essere? Solo perché sapete come si fa a scassinare una cassaforte, o ad arrampicarsi sui muri e sui tetti. Sapete fare questo e niente altro. Non avete mai lavorato, in vita vostra! Non avete mai imparato un lavoro onesto. Siete un branco di maiali. Niente altro che un branco di maiali pigri! Ma io, che posso fare? Che posso fare altro? Non ho forse questa maledizione, in me? Questo fuoco, questa voce, questa pena!
    Schränker: Vorresti dirmi, allora, che tu devi ammazzare?
    Hans Beckert: Quando... quando cammino per le strade ho sempre... la sensazione che qualcuno mi stia seguendo. Ma sono invece io che inseguo me stesso. Silenzioso, ma io lo sento. Sì, spesso ho l'impressione di correre dietro a me stesso. Allora, voglio scappare! Scappare! Ma non posso, non posso fuggire! Devo, devo uscire ed essere inseguito! Devo correre, correre! Per strade senza fine! Voglio andare via! Voglio andare via! Ma con me corrono i fantasmi... di madri, di bambini... Non mi lasciano un momento! Sono sempre là! Sempre! Sempre! Sempre! Soltanto quando uccido. Solo allora... [si affiacca] E poi non mi ricordo più nulla. Dopo... dopo mi trovo dinanzi ad un manifesto e leggo tutto quello che ho fatto. E leggo, leggo... Io ho fatto questo? Ma se non ricordo più nulla! Ma chi potrà mai credermi? Chi può sapere come sono fatto dentro e cos'è che sento urlare nel mio cervello e come uccido?! Non voglio! Devo! Non voglio! Devo! E poi, sento urlare una voce... e io non la posso sentire! Aiuto! Non posso... non posso... non posso... non posso... non posso...
    Schränker: L'accusato dunque ha detto che non può fare altro. In altre parole che deve uccidere. E con ciò ha decretato la sua condanna a morte. Un uomo che dice di sé stesso di essere costretto a prendere la vita altrui, quest'uomo dev'essere eliminato come un cancro pericoloso! Quest'uomo dev'essere estirpato! Quest'uomo deve morire! [la folla esulta]
    Difensore: Signori, chiedo la parola.
    Schränker: Silenzio, la parola al difensore.
    Difensore: Il mio eccellentissimo avversario, il quale se non erro è ricercato dalla polizia criminale per triplice omicidio...
    Schränker: Questo non è pertinente.
    Difensore: ...ha dichiarato che poiché il mio cliente agisce per un impulso, ha pronunciato egli stesso la sua condanna a morte.
    Uomo tra la folla: È così! È così!
    Schränker: Silenzio!
    Difensore: Egli sbaglia. Perché è proprio il suo impulso che assolve il mio cliente.
    Criminale #2: Togliti dai piedi!
    Criminale #3: Sei impazzito, brutto ubriacone?
    Difensore: È solo l'impulso naturale che giustifica l'odiosa azione dell'uomo che stiamo giudicando. Penso infatti che non si possa condannare un uomo a morte per qualcosa di cui non è responsabile.
    Donna #1: Cosa vorresti dire?! Che quel mostro va lasciato libero senza punizione?
    Criminale #4: Che non deve morire?
    Difensore: Voglio soltanto dire che quest'uomo è un uomo malato e non si consegna un uomo malato al carnefice, ma lo si affida al medico.
    Criminale #5: Ti rendi tu garante della sua guarigione?
    Difensore: A che servono allora i manicomi?
    Criminale #6: E cosa succede se fugge dal manicomio?
    Criminale #7: O se lo dimettono guarito...
    Schränker: ...e un bel giorno gli ritorna il suo impulso di uccidere? Di nuovo mesi di caccia, di nuovo l'arresto, di nuovo il manicomio, di nuovo la fuga o la liberazione e di nuovo l'impulso di uccidere! E così via fino all'eternità!
    Difensore: Nessun uomo ha il diritto di giustiziare una persona che non è responsabile di quello che ha fatto, nessun uomo! Nemmeno lo Stato e voi... meno che mai! [la folla dissente] Lo Stato ha il dovere di far sì che questa persona irresponsabile non rechi danno e che essa non rappresenti un pericolo per il prossimo. [arringa]

Explicit modifica

[In tribunale, durante il processo contro l'assassino]
Giudice: In nome del popolo...
Madre di Elsie: Questo non riporterà in vita i nostri bambini. Bisogna vigilare meglio... sui nostri figli.[2]   manca la versione originale in tedesco

Citazioni su M - Il mostro di Düsseldorf modifica

  • Al suo primo film parlato, Lang continua a impiegare con maestria le metafore visive e le immagini evocative che avevano fatto grande il muto, e insieme si vale in modo assai moderno delle risorse del sonoro. (Il Mereghetti)
  • Il film, uno dei migliori di Lang, si può quasi ritenere il manifesto dell'espressionismo tedesco. Straordinario Lorre, al suo esordio sul grande schermo. (Leonard Maltin)
  • Penso che ogni film serio, che descriva i contemporanei, dovrebbe essere una sorta di documentario del suo tempo. Solo allora, secondo me, si raggiunge un certo grado di verità in un film. In questo senso Furia è un documentario, M è un documentario. (Fritz Lang)

Frasi promozionali modifica

  • Un film ossessivo allucinante vietato fino ad oggi dalla censura.[3]

Note modifica

  1. Traduzione in italiano dai sottotitoli ufficiali del DVD edito da BG Production & Management.
  2. a b Parte non doppiata in italiano. Traduzione in italiano dai sottotitoli ufficiali del DVD edito da BG Production & Management.
  3. Dalla locandina in italiano. Cfr. Poster M - Il mostro di Düsseldorf, MYMovies.it

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