Lucky Luciano

mafioso italo-statunitense (1897-1962)

Lucky Luciano, all'anagrafe Charles Luciano, nato Salvatore Lucania (1897 – 1962), mafioso italiano naturalizzato statunitense.

Lucky Luciano

Citazioni su Lucky Luciano modifica

Marcello Sorgi modifica

  • La leggenda dello sbarco preventivo aveva preso piede a dispetto dello scetticismo di molti storici e dell'interesse delle successive amministrazioni americane a smentire un collegamento organizzativo così stretto con il boss dei boss, sottratto per ragioni inconfessabili alla pena lungamente meritata. Si diceva che Lucky fosse stato accompagnato con mille attenzioni, a bordo di un sommergibile statunitense in prossimità della costa siciliana, e lì fosse stato consegnato a un equipaggio di pescatori che rispondevano a Cosa Nostra e che lo avevano traghettato a terra.
  • La storiografia e i documenti infatti ci dicono che Lucky Luciano era ufficialmente tornato in patria solo dopo la fine della guerra, a bordo del piroscafo Laura Keane che aveva attraccato il 27 febbraio 1946 a Napoli, da dove era poi ripartito per Palermo. Non si può però escludere che, prima di questo viaggio pubblico, il capomafia avesse ottenuto dall'Fbi il permesso di rientrare in Sicilia in incognito, per meglio preparare l'accoglienza dei marines. La sua presenza sull'isola era comunque indispensabile, specie a quei tempi, non potendo certo Luciano parlare con i suoi sottoposti mafiosi al telefono.
  • Prima di cambiare le sue generalità da Salvatore Lucania a Charles Luciano, e poi a Lucky Luciano – il nome d'arte che lo aveva reso famoso e ricercato presso le polizie di tutto il mondo –, il boss, nato nel 1897 a Lercara Friddi, un desolato paesino di braccianti e minatori della provincia di Palermo, era emigrato a New York a soli dieci anni, nel 1907, scendendo a Ellis Island e sottoponendosi alla dura quarantena prevista dalle leggi sull'immigrazione. Gracile, di statura modesta e con lo scheletro curvato dalla denutrizione, si era subito ammalato di una rara forma di vaiolo che gli aveva devastato il viso. Le sofferenze infantili, aggravate dallo scherno dei compagni per le cicatrici della malattia, ne avevano formato il carattere già predisposto alla durezza, spingendolo a uscire dai confini rassicuranti della comunità siciliana di Little Italy e a misurarsi senza timori con la malavita locale.

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