Leonida I

re di Sparta

Leonida I (540 a.C. – 480 a.C.), re di Sparta.

Busto di Leonida

Citazioni di Leonida I modifica

Plutarco, Apophthegmata Laconica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [In risposta ad un tale che gli diceva che non c'era alcuna differenza tra lui e gli altri, tranne che per il fatto che lui era re] Ma non sarei re, se non ci fosse una differenza fra me e voi. (224 F-225 A)
  • [In risposta alla moglie Gorgo, che gli chiedeva se aveva raccomandazioni da farle] Sposa un brav'uomo e metti al mondo bravi figli. (225 A e 240 E)
  • [In risposta agli efori, che gli facevano notare che portava con sé pochi uomini alle Termopili] Anche troppi, per l'impresa che ci aspetta. (225 A)
  • [In risposta agli efori, che gli chiedevano quali erano i suoi piani e se voleva sbarrare il passo ai Persiani] L'unica cosa che certamente faremo sarà di morire per i Greci. (225 A)
  • [Alle Termopili, rivolto ai suoi uomini] Dicono che i Barbari si sono avvicinati <...> e che noi stiamo perdendo tempo. Sarà: adesso però o li ammazziamo oppure teniamoci pronti a morire. (225 B)
  • [In risposta ad un tale che diceva che non si riusciva neanche a vedere il sole a causa delle fittissime frecce dei Persiani] Meglio così: potremo combattere all'ombra[1]. (225 B)
  • [In risposta ad un tale che diceva che i Persiani erano addosso agli Spartani] Anche noi siamo addosso a loro. (225 B)
  • [In risposta ad un tale che era sorpreso per il fatto che fosse venuto con così pochi uomini a combattere contro l'armata dei Persiani] Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti. (225B-C)
  • [In risposta ad un tale che faceva la stessa domanda] Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire. (225 C)
  • [In risposta a Serse, che gli scritto che se avesse smesso di opporsi agli dei e si fosse schierato con lui avrebbe avuto la possibilità di regnare su tutta la Grecia] Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i beni altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti. (225 C)
  • [In risposta ad un'altra lettera di Serse, che gli intimava di consegnare le armi] Vieni a prenderle. (225 D)
Μολὼν λαβέ[2].
  • [In risposta a chi gli chiedeva perché i coraggiosi preferiscono una morte gloriosa a una vita oscura] Perché pensano che la prima dipende da loro, la seconda dalla natura. (225 D)

Note modifica

  1. Erodoto (Storie, VII, 226) attribuisce questa citazione al soldato spartano Dienece.
  2. La frase molon labe è diventata famosa ed è utilizzata anche in seguito per esprimere la determinazione di un esercito o una nazione a non arrendersi.

Bibliografia modifica

  • Plutarco, Le virtù di Sparta (Apophthegmata Laconica), traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5.

Voci correlate modifica

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