L'appartamento

film del 1960 diretto da Billy Wilder

L'appartamento

Immagine The_Apartment_(1960_poster).jpg.
Titolo originale

The Apartment

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1960
Genere commedia, drammatico, sentimentale
Regia Billy Wilder
Sceneggiatura Billy Wilder, I. A. L. Diamond
Produttore Billy Wilder
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

L'appartamento, film del 1960 con Jack Lemmon e Shirley MacLaine, regia di Billy Wilder.

Frasi modifica

  • Guardi un po' che tempaccio? Devono essere quelle diavolerie che fanno a Cape Canaveral. (Signora Liberman)
  • Per un po' cerchi d'illuderti che chi ti sta intorno non è un uomo sposato. Poi lui un giorno continua a guardare l'orologio e ti chiede se ha qualche sbaffo di rossetto, poi corre al treno delle sette e quattordici per White Plains. E allora ti prepari una tazza di caffè e te ne resti lì a pensare tutta sola e tutto comincia a sembrarti così orrido. (Fran)
  • Così gli ho detto: o ti trovi una macchina più grande o una ragazza più piccola. (Centralinista)
  • Ehi bello, dammi un goccio di whisky e fa presto: ho la slitta in divieto di sosta. (Babbo Natale)
  • Potrei essere più stupida? Dovrei avere imparato ormai: quando si è innamorate di un uomo sposato non bisogna mettersi il rimmel. (Fran)
  • Perché poi una persona deve amare un'altra persona? (Fran)
  • Io ho un'arte speciale per innamorarmi dell'uomo sbagliato, nel luogo sbagliato, nel momento sbagliato. (Fran)
  • Sa, io vivevo come Robinson Crusoe. Insomma, come un naufrago fra 8 milioni di persone. Poi un giorno ho visto un'orma sulla sabbia e ho trovato lei. (Baxter)
  • Normalmente, ci vogliono anni per arrivare al 27° piano e solo 30 secondi per trovasi di nuovo in strada. (Sheldrake)

Dialoghi modifica

  • Al Kirkeby: Chissà perché volete andare tutte in taxi.
    Silvia: Vuoi dire che ti presenti anche altre ragazze?
    Al Kirkeby: Oh, ci mancherebbe altro. Sono un uomo sposato e felice.
  • Baxter: Leggevo le statistiche del reparto "Infortuni e malattie". Sa che il cittadino medio di New York, tra i 20 e i 50, ha due raffreddori e mezzo l'anno?
    Fran: Mi fa sentire tanto colpevole...
    Baxter: Perché?
    Fran: Be': dato che io non ho mai il raffreddore, qualche povero diavolo deve avere cinque raffreddori all'anno.
    Baxter: Sì, è il caso mio.
  • Al Kirkeby: Qua dentro ci hanno provato quasi tutti e con tutti i sistemi, niente da fare. Ma che cosa cerca?
    Baxter: Ah, può darsi che sia una ragazza perbene, ce ne sono milioni.
    Al Kirkeby: Sentilo un po' il piccolo ingenuo di turno.
  • Sheldrake: Mi dica, Baxter, che cos'è che la rende così ben voluto?
    Baxter: Ah, non lo so.
    Sheldrake: Rifletta.
    Baxter: Le dispiace ripetere la domanda?
    Sheldrake: Senta, Baxter, non sono stupido. Io so tutto quello che avviene in questo edificio, in ogni reparto, in ogni piano, ogni giorno dell'anno.
  • Sheldrake: Baxter, una grande compagnia si basa sulla fiducia pubblica e un impiegato si comporti in modo sconveniente... Quanti soci ci sono in questo suo piccolo club?
    Baxter: Solo quei quattro, su un totale di 31.259, quindi in effetti possiamo essere molto fieri del personale, nella percentuale.
    Sheldrake: Non è questo il punto. Quattro mele marce in un cesto, anche se il cesto sia molto grosso, si rende conto se si viene a sapere...
    Baxter: Non accadrà. Mi creda: mai più. Nessuno userà il mio appartamento d'ora in poi, nessuno!
    Sheldrake: Dov'è il suo appartamento, Baxter?
  • Sheldrake: Si ricordi, Baxter, questo sarà il nostro piccolo segreto.
    Baxter: Naturalmente.
    Sheldrake: La gente spettegola.
    Baxter: Di questo non si preoccupi.
    Sheldrake: Non che io abbia nulla da nascondere.
  • Fran: Adesso incide pure sul microsolco la musica che seduce e convince: mia moglie non mi comprende. Non siamo mai andati d'accordo. Sei la cosa più bella che abbia mai avuto.
    Sheldrake: Ora basta, Fran.
    Fran: Abbi fiducia in me, piccola. In qualche modo ce la faremo.
    Sheldrake: Non sei spiritosa.
    Fran: Non volevo esserlo.
  • Sheldrake: Una va con una ragazza tanto per divertisri e quella pensa subito che lei voglia divorziare da sua moglie. Ora le chiedo: è giusto?
    Baxter: No, signore, è molto ingiusto, specie verso sua moglie.
  • Baxter: Lo specchio è a pezzi.
    Fran: Sì, lo so, mi piace così: mi ci vedo come mi sento.
  • Dr. Dreyfuss: Perché non cresce un po' Baxter? Sia un mensch. Conosce il tedesco?
    Baxter: No, solo qualche parola.
    Dr. Dreyfuss: Un mensch! Un essere umano.
  • Signora Dreyfuss: Lei non avrebbe qualcosa come un tovagliolo, per caso?
    Baxter: Be', ho dei tovaglioli di carta.
    Signora Dreyfuss: Gioventù bruciata...Vada nella mia cucina, terzo cassetto, sotto le posate buone, ci sono i tovaglioli.
  • Fran: Come si dice quando una persona è coinvolta continuamente in incidenti d'auto?
    Baxter: Un pessimo rischio assicurativo.
    Fran: Così sono io con gli uomini: ho avuto jella fin dall'inizio. La prima volta che mi hanno baciata è stato in un cimitero.
  • Fran: Perché non mi innamoro mai di una brava persona come lei?
    Baxter: Già... be' è cosi che gira il mondo.
  • Fran: Lui è un "piglione"
    Baxter: Un che?
    Fran: C'è gente che piglia e gente che è presa. E anche sapendo di essere presi, non possono farci nulla.
  • Baxter: Non può ancora andarsene: il dottore ha detto che ci vogliono quarantott'ore per togliersi dal sangue quella roba.
    Fran: Mi domando quanto ci vuole a togliersi dal sangue qualcuno di cui si è innamorati. Se inventassero una specie di lavanda anche per quello...
  • Fran: In genere mangia solo?
    Baxter: Oh no: qualche volta ceno con Eisenhower, a volte con Billy Wilder, o con Perry Como. L'altra sera ho cenato con Greta Garbo. Era molto più giovane, allora.
  • Sheldrake: Ma cosa gli sta succedendo, Baxter?
    Baxter: Eseguo gli ordini del dottore. Ho deciso di diventare un mensch. Lei conosce il tedesco? Un essere umano.

Citazioni su L'appartamento modifica

  • Il film è famoso per la sua rappresentazione della solitudine e dell'isolamento dell'individuo nella società di massa, ma ancor più per i perfidi meccanismi attraverso cui il potere insinua la corruzione all'interno delle persone: e Billy Wilder mescola abilmente i toni brillanti a quelli drammatici, con un lieto fine che lascia intatta l'amarezza del racconto alleggerendolo però dai rischi di patetismi e moralismi. Con tanti momenti famosi: dall'uso della racchetta da tennis come scolapasta, allo specchietto rotto che permette a Lemmon di scoprire la verità e riflette simbolicamente l'immagine infranta di Shirley MacLaine. (Renato Venturelli)

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