Guy Verhofstadt

politico belga

Guy Maurice Marie Louise Verhofstadt (1953 – vivente), politico belga.

Guy Verhofstadt nel 2014

Citazioni di Guy Verhofstadt modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Gli unici vincitori di una Brexit sarebbero Nigel Farage e Vladimir Putin, che apprezzerebbero volentieri un'Europa divisa.
The only winners from a Brexit would be Nigel Farage and Vladimir Putin; who would relish a divided Europe.[1]
  • [Rivolgendosi a Giuseppe Conte] Mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Matteo Salvini e da Luigi Di Maio.[2]
  • Dietro la coalizione dei partiti sovranisti c'è un piano diabolico, una cospirazione del Cremlino per destabilizzare l'Unione Europea. Mosca vuole indebolirla. E se possibile distruggerla. Tutti, direttamente o indirettamente, ricevono del denaro dalla Russia. Le Pen, Strache, Salvini, Wilders, Farage: tutti sono in qualche modo legati a Putin. E dunque stanno cercando di mettere in pratica il suo disegno.[3]
  • Dopo la Brexit non c’è più nessun populista che abbia il fegato di dire che vuole uscire dall’Europa. [...] Non hanno più il coraggio di dire alcunché di negativo sull’Ue. È un grosso cambiamento. Salvini, Le Pen, Orbán: non dicono più che vogliono distruggere l’Unione, perché dopo la Brexit la gente sa bene che è meglio stare dentro che fuori.[4]
  • Ho molta stima per Angela Merkel, ma con lei alla cancelleria non ci sono state grandi riforme a livello europeo. [...] Per contrasto il governo Scholz è molto pro-europeo, ha proposte audaci sui valori e lo stato di diritto, per una difesa europea e le liste transnazionali.[4]

Da "Un'Europa federale per il mondo di domani". Intervista a Guy Verhofstadt

Intervista di Valentina Ferrara, rivistaeuropae.eu, 15 luglio 2013.

  • Il problema dell’Europa non sono l’Italia, il Portogallo o la Grecia; il problema cruciale dell’Europa è la crisi politica che sta attraversando. Guardiamo agli Stati Uniti, per esempio: anche loro hanno sofferto la crisi economica e finanziaria ma sono stati in grado di reagire rapidamente, ricapitalizzando le banche, dando impulso all’economia, eccetera. Noi non abbiamo potuto farlo, non abbiamo potuto reagire alla crisi finanziaria in modo unitario: c’è voluto un anno per la sola supervisione bancaria e con il Resolution Fund, quando la Commissione ha presentato la sua proposta la Germania ha affermato di voler continuare con meccanismi di risoluzione nazionali.
  • Noi abbiamo una moneta unica ma non abbiamo le istituzioni comuni di cui una moneta unica ha bisogno: unione bancaria, unione fiscale, mercato comune, eccetera. E questo stato delle cose è molto dispendioso: perdiamo miliardi di euro che potrebbero essere usati per ridare vigore all’economia europea. Questa è la vera crisi: che noi seguiamo gli eventi poiché non abbiamo gli strumenti per reagire, ovvero l’unità.
  • Gli euroscettici vogliono un ritorno agli Stati nazione, sognando di potersi nascondere dietro i confini nazionali, ma come pensano di risolvere problemi come la migrazione, il cambiamento climatico o la competizione con la Cina?

Da Brexit, duello: Nigel Farage vs Guy Verhofstadt

it.euronews.com, 20 giugno 2016.

  • [Sugli euroscettici] Hanno ragione quando criticano questa Unione europea, ma si sbagliano se pensano di risolvere il problema lasciando l’Unione europea tornando al passato con le nazioni vecchio stile del 19esimo secolo
  • Gli Stati Uniti hanno la Green Card, i canadesi pure, gli australiani anche. Noi no, in Europa abbiamo 28 regolamentazioni nazionali diverse sull’immigrazione.
  • Abbiamo bisogno di competenze europee in fatto di intelligence e lotta al terrorismo. L’FBI è stata creata nel 1901. Abbiamo bisogno della stessa cosa a livello europeo.
  • Molte analisi mostrano un enorme svantaggio se i britannici lasciassero l’Unione europea. Non lo dico io, molti esperti dicono che ci sarebbe una grande perdita nella crescita economica, tra i 2 e i 10 punti a svantaggio dei britannici. Credo dunque sia una pessima cosa.
  • Gli Stati Uniti d’America sono uno Stato federale. È un segnale di forza e il segnale che dovremmo mettere insieme le nostre forze. [...] La Cina non è una nazione è una civilizzazione, come noi siamo una civilizzazione europea. L’India non è una nazione. L’India sono 2000 etnie, oltre a 20 lingue e due grandi religioni. La più grande democrazia, gli Stati Uniti, lo stesso, 50 Stati con le proprie costituzioni che lavorano insieme. Il mondo di domani è un mondo di imperi non di piccole nazioni.
  • Geopoliticamente, i britannici hanno tutti gli interessi a restare nell’Unione europea. L’unica persona che potrebbe sorridere per una Brexit sarebbe Vladimir Putin. A lui piace un’Europa divisa. Quindi per una ragione geopolitica che considero fondamentale, il Regno Unito dovrebbe rimanere nell’Unione europea.

Da La guerra ibrida della Russia contro l’Occidente

project-syndicate.org, 23 dicembre 2016.

  • Gli attacchi informatici sono soltanto un aspetto di una guerra ibrida ben più ampia che la Russia sta sferrando contro l’Occidente. La Russia, infatti, ha anche dato il proprio sostegno a organizzazioni nazionaliste di estrema destra e a movimenti populisti in tutta Europa, ad esempio concedendo prestiti al Front National di Marine Le Pen in Francia, e offrendo a politici dell’Independence Party britannico spazi in prima serata sul canale televisivo statale russo Russia Today.
  • Le campagne di disinformazione della Russia sono complesse e sfaccettate, ma la missione che hanno in comune è quella di minare la fiducia nelle autorità democratiche occidentali. Utilizzare i trolls, ovvero dei provocatori virtuali, sui social media è uno dei metodi impiegati. I social media rappresentano anche un canale importante per una strategia russa basata sul revisionismo storico (l’affermazione che la Russia fu l’unica a vincere la Seconda guerra mondiale è un esempio tipico di questo approccio), sulle teorie del complotto, promosse da movimenti nazionalisti europei e americani che accusano l’Occidente di aver istigato la guerra in Ucraina, e sulla negazione della realtà, come la presenza di truppe russe in Crimea e Ucraina.
  • Per le democrazie occidentali si è inaugurato un periodo di volatilità, mentre la Russia non segue più le regole del gioco che furono rispettate persino nel periodo più buio della Guerra Fredda. Putin sta sferrando una guerra ibrida nei confronti dell’Occidente, una guerra che stiamo appena iniziando a comprendere, per non dire affrontare. È il momento di difendere i nostri valori. Quest’anno ci ha aperto gli occhi sull’entità della sfida che Putin sta lanciando alla democrazia occidentale. Nel 2017 dovremo affrontare con determinazione, e sconfiggere, le sue tattiche.

Da Guy Verhofstadt: "Non c'è spazio per i Cinque Stelle nella nuova maggioranza europea"

Intervista di Andrea Fioravanti, linkiesta.it, 20 aprile 2019.

  • È giunto il momento che questo pasticcio della Brexit finisca una volta per tutte. L’Ue dovrebbe occuparsi di altro e di mettere le sue energie nel rinnovamento della nostra Unione per renderla adatta al futuro.
  • Il Movimento Cinque Stelle si è allontanato dalla posizione europeista che molti dei suoi eurodeputati hanno mostrato lavorando all’Europarlamento. È davvero triste vedere accadere tutto ciò. Formare una coalizione con Salvini è la cosa peggiore che avrebbero potuto fare.
  • Come la maggior parte dei cittadini europei, il popolo italiano crede nell’Unione europea. Riconoscono i suoi difetti, ma credono nel progetto comunitario. Questa visione limiterà lo spazio per Salvini che non potrà andare troppo lontano. Per esempio gli italiani non vogliono uscire dalla zona euro. Salvini continuerà a parlare male dell’Europa, ma la sua è più retorica che azione.

Da Guy Verhofstadt: «L’europeismo va di moda e perfino Salvini lo sa»

Intervista di Francesca De Benedetti, editorialedomani.it, 21 settembre 2021.

  • Il problema è che l’unanimità viene usata persino quando si potrebbe e dovrebbe decidere a maggioranza. Prenda l’immigrazione: in quell’ambito potrebbero agire a maggioranza, i governi, e invece si preferisce l’unanimità. Sa perché non esiste una politica europea sull’immigrazione? Perché viene scelta l’unanimità.
  • I politici populisti sono liberali quando gli conviene. Viktor Orbán nell’89 era liberale, per dirne una. Quando fiutano che c’è consenso popolare dietro la retorica anti migranti, la usano. Prima parlano di uscire dall’Ue, poi quando capiscono che finalmente la gente l’Europa la vuole proprio, mutano di nuovo.
  • Sarà importante trasformare quella che è stata una reazione compatta alla crisi Covid, a cominciare dall’indebitamento comune, in qualcosa di permanente.

Da Verhofstadt: «La difesa Ue primo test» per l’erede di Merkel

Intervista di Francesca Basso, corriere.it, 25 settembre 2021.

  • Ricordo molto bene quando Germania e Francia rifiutarono di entrare in guerra, vedemmo un’Europa divisa. La mia conclusione già a quel tempo fu che la Nato deve trasformarsi da un’alleanza nord atlantica a un’organizzazione di difesa continentale, di cui la difesa europea è uno dei componenti, non in contraddizione con la Nato.
  • L’Ue non può avere un ruolo geopolitico perché non ha una sua difesa e in più c’è un enorme spreco di soldi: spendiamo più o meno la stessa cifra della Cina e quattro volte più della Russia ma se Mosca ci aggredisse non sono sicuro che saremmo capaci di bloccarla. Spendiamo circa il 40% degli Sati Uniti ma facciamo solo il 2% delle operazioni americane. Questa è la conseguenza della moltiplicazione di 27 eserciti e di oltre 100 sistemi di armamento.
  • Siamo stati sempre alleati degli Usa e abbiamo gli stessi valori, anche se non sempre come nel caso della pena di morte. Ma in un mondo dominato da Cina, India, Usa e in parte anche dalla Russia l’unico modo per difendere il nostro interesse è procedere verso un’integrazione europea più efficace non solo nel campo della difesa ma anche dell’economia completando il mercato interno, essendo davvero presenti nel mondo digitale. Dobbiamo avere una vera Unione europea e non un patchwork di 27 Stati membri, ognuno dei quali può bloccare le decisioni a causa dell’unanimità.

Da Verhofstadt: "Ue imponga embargo a gas russo, altrimenti finanzia la macchina da guerra di Putin"

Sulle sanzioni internazionali durante la crisi ucraina, fanpage.it, 18 marzo 2022.

  • Sarebbero necessarie sanzioni più profonde, più nette e importanti. Per esempio a livello finanziario sarebbero necessarie sanzioni a tutte le banche russe, o anche rispetto all’importazione di gas e benzina dalla Russia servirebbe un embargo il più velocemente possibile, altrimenti continuiamo a finanziare la macchina da guerra di Putin.
  • Non abbiamo un’unione energetica e la conseguenze è che diventa molto difficile essere uniti e avere una visione comune sulla questione energetica, che è una questione chiave in questo conflitto. Perché noi continuiamo a pagare per avere energia dalla Russia, carbone, gas, petrolio, e in questo modo finanziamo la macchina di Putin.
  • Le sanzioni hanno effetto anche sulla nostra vita, sulle nostre economie, ma dobbiamo imporle in solidarietà con l’Ucraina. Gli ucraini stanno soffrendo molto più di quello che soffriamo noi quando vediamo un aumento nel prezzo del petrolio. Quando adottiamo delle sanzioni dobbiamo sapere che queste hanno anche un impatto su di noi. Ma l’impatto sulla Russia e l’aiuto che portano invece in Ucraina è molto più grande. È una questione di solidarietà.

Da Le sanzioni graduali non funzionano. Gran discorso di Verhofstadt

Sulle sanzioni internazionali durante la crisi ucraina, ilfoglio.it, 7 aprile 2022.

  • Qual è la nostra strategia? La nostra strategia [...] è una strategia di pacchetti graduali di sanzioni. Ora siamo al quarto pacchetto di sanzioni. E oggi è stato annunciato il quinto pacchetto. I primi quattro pacchetti non hanno funzionato. Il valore del rublo è salito alla fine. [...] Nemmeno il quinto pacchetto funzionerà. [...] Non funzionerà, ma c’è gente nei corridoi che mi dice "Verhofstadt, sei impaziente. Aspetta ancora un po... Stiamo lavorando già al sesto pacchetto e nel sesto pacchetto ci sarà tutto il petrolio che vuoi". Beh, io posso aspettare tutta la vita per i vostri pacchetti, ma gli ucraini che stanno morendo a Mariupol e Bucha non possono più aspettare.
  • I pacchetti graduali di sanzioni con un autocrate non funzionano. Funzionano con le democrazie, con i democratici, con una opinione pubblica vera. In Russia non c'è più una vera opinione pubblica. La realtà è che non funziona perché il quinto pacchetto cos'è? È carbone. È ridicolo. È solo il 3 per cento delle importazioni dalla Russia. Il bando dallo Swift? È ridicolo. Più del 50 per cento delle istituzioni finanziarie russe è ancora fuori dal bando. E gli oligarchi? Sì, abbiamo esteso un po' [la lista nera] degli oligarchi. Ma alla fine gli oligarchi aggireranno le sanzioni o al massimo perderanno un po' dei loro soldi.
  • È tempo di convocare un Consiglio europeo straordinario il più rapidamente possibile e adottare il pacchetto totale di sanzioni immediatamente per poter fare una vera differenza. Tutto il resto non funzionerà. Tutto il resto prolungherà la guerra. Tutto il resto significa più morti ucraini.

Note modifica

  1. (EN) Citato in Harry Cooper e Paul Dallison, Guy Verhofstadt's 7 best Brexit burns, politico.eu, 8 settembre 2018.
  2. Da un intervento al Parlamento europeo. Strasburgo, 12 febbraio 2019. Citato in Beda Romano, Strasburgo, Conte sotto attacco. Il premier: «Non sono un burattino, rappresento un intero popolo», Il Sole 24 ore, 12 febbraio 2019.
  3. Citato in Guy Verhofstadt: "Dietro Salvini c'è la cospirazione di Putin", huffingtonpost.it, 23 maggio 2019.
  4. a b Citato in Guy Verhofstadt: "Dopo la Brexit i populisti non parlano più di 'exit'. Per l'Ue è il momento della svolta", repubblica.it, 12 dicembre 2021.

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