Georges Bizet

compositore e pianista francese

Alexandre César Léopold Bizet (1838 – 1875), compositore e pianista francese.

Georges Bizet

Citazioni di Georges Bizet modifica

  • Beato te, che puoi infischiarti dell'ostracismo dell'Opéra e sei capace di far tutto. Io, altro che per il teatro, non so far nulla. (a Camille Saint-Saëns; citato in Giulio Confalonieri, La storia della musica)
  • Il cielo aperto la vita errante, per paese l'universo e per legge la tua volontà e soprattutto una cosa inebriante: la libertà! (da Carmen)
  • [...] vorrei già esser tornato; son tre giorni che ho lasciato la mia città e debbo spenderne quasi mille senza più rivederla. (da un viaggio in Italia; citato in Giulio Confalonieri, La storia della musica)

Citazioni su Georges Bizet modifica

  • Giorgio Bizet non fu un rivoluzionario, né un musicista d'avanguardia: nella sua figura morale, nella sua figura intellettuale – persino nella sua figura fisica – non ci è possibile ritrovare alcuna di quelle note caratteristiche, proprie delle creature eccezionali che procedono i tempi, che sconvolgono il loro secolo, che squassano violentemente l'edificio di una tradizione. Giorgio Bizet non ebbe alcuna di quelle qualità – insieme di originalità e di bizzarrie – che compongono la figura, ad esempio, d'un Berlioz. (Guido Gatti)
  • Per la ventesima volta ho ieri assistito al capolavoro di Bizet e ancora l'ho udito con la stessa gentile reverenza. Mi sorprende di poter così vincere la mia impazienza. Ma guardare come un'opera siffatta integri la natura di un uomo. Essa è malvagia, perversa, raffinata, fantastica, eppure avanza con passo leggero e composto; la sua raffinatezza non è quella di un individuo, bensì di una razza. Si sono mai uditi sulla scena accenti più tragici, più dolorosi? E come sono ottenuti? Senza smorfie, senza contraffazioni di alcun genere, in piena libertà dalle bugie del "grande stile". Io mi sento diventar migliore quando questo Bizet mi parla. Il mio udito si sprofonda in quella musica; ne percepisco le origini; mi par di assistere alla sua nascita e tremo davanti ai pericoli che ci accompagnano a qualunque audacia; mi trovo incantato dai felici ritrovamenti che Bizet stesso ignora. Sopra quest'opera la fatalità sta sospesa; la felicità di essa è corta, fulminea, e non conosce dilazioni. Io invidio a Bizet il coraggio di questa sua sensibilità eccezionale, che prima di adesso non aveva trovato mezzo per esprimersi nella musica colta d'Europa; il coraggio di questa sensibilità meridionale, brunita, arsa dal sole... Ah finalmente l'amore, l'amore ricondotto indietro verso la natura!... L'amore come destino, come un destino cinico, innocente, crudele, l'amore esatto nella sua forma natura. Io non conosco altro esempio dove la tragica ironia che costituisce il nocciolo dell'amore sia stata espressa con tale severità, con formula così terribile come nell'ultimo grido di José: Oui, c'est moi qui l'a tuée, Carmen, ma Carmen adorée.... (Friedrich Nietzsche)
  • Un vero successo librario Carmen [di Prosper Mérimée] doveva conoscerlo molto più tardi, soltanto nel nostro secolo, grazie alla popolarizzazione dei suoi personaggi operata dall'opera [Carmen] di Bizet. (Franco Montesanti)

Bibliografia modifica

  • Giulio Confalonieri, La storia della musica, Edizioni Accademia, Milano, 1975.

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