George Santayana

filosofo, scrittore e poeta spagnolo

George Santayana, pseudonimo di Jorge Agustín Nicolás Ruíz de Santayana y Borrás (1863 – 1952), filosofo, scrittore, poeta e saggista spagnolo.

George Santayana, 1936.

Citazioni di George Santayana modifica

  • Ciò che gli altri pensano di noi avrebbe poca importanza se non influenzasse, quando lo veniamo a sapere, quello che noi pensiamo di noi stessi.[1]
  • È un grande vantaggio per un sistema filosofico essere sostanzialmente vero.[2][3]
  • Forse la sola vera dignità dell'uomo è la sua capacità di disprezzarsi.[4]
Acaso la única dignidad verdadera del ser humano sea su capacidad de despreciarse a sí mismo.[5]
  • I miracoli sono incidenti propizi, le cui cause naturali sono troppo complesse perché si possano facilmente capire.[6]
  • Il giovane che non ha pianto è un selvaggio, e il vecchio che non ride uno stolto.[7][3]
  • Il mondo è una perpetua caricatura di se stesso: in ogni momento è la presa in giro e la contraddizione di ciò che finge di essere.[8][3]
  • L'eloquenza è un'arte repubblicana, la conversazione un'arte aristocratica.[9][3]
  • La Bibbia è letteratura, non dogma.[10][4]
  • La musica è essenzialmente inutile, come la vita.[11][3]
  • Le dottrine religiose farebbero bene a ritirare le loro pretese di intervento in questioni materiali. Questa pretesa non solo si pone all'origine dei conflitti fra religione e scienza e delle vane e aspre controversie fra sette; ma è anche la causa dell'impunità e dell'incoerenza della religione nell'anima, quando cerca sanzioni nella sfera del reale e dimentica che la funzione che le è propria è quella di esprimere l'ideale.[12]
  • Non v'è rimedio per la nascita e la morte salvo godersi l'intervallo.[3]
There is no cure for birth and death save to enjoy the interval.[13]
  • Per un'idea è di pessimo augurio essere di moda, poiché significa che in seguito sarà antiquata per sempre.[1]
  • Quale religione debba avere un uomo è un accidente storico, tanto quanto quello della lingua che si parla.[14]
  • Solo i morti hanno visto la fine della guerra.[15]

Il senso della bellezza modifica

  • La teoria ci aiuta a sopportare la nostra ignoranza del fatto. (cap. 30, Il termine medio modificato dalla parte del piacere)
  • Il divertimento è una buona cosa, ma solo quando non danneggia qualcosa che valga di più. (cap. 61, Il comico)
  • La bellezza, così come l'avvertiamo, è qualcosa d'indescrivibile: non si può mai dire ciò che è o ciò che significa. (cap. 67, Conclusione)

Explicit modifica

La bellezza è un pegno della possibile conformità tra ltanima e la natura e, pertanto, un motivo di credere alla supremazia del bene.

La vita della ragione modifica

  • Che la vita merita di essere vissuta è il più necessario degli assiomi, e, se non fosse un assioma, la più impossibile delle conclusioni.[3]
  • Il fanatismo consiste nel raddoppiare gli sforzi quando si è dimenticato lo scopo.[3]
  • Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo.[3]
  • Un artista è un sognatore che acconsente di sognare il mondo reale.[4]

Citazioni su George Santayana modifica

  • Giorgio Santayana è oriundo spagnuolo, ma inglese di elezione. Della patria originaria egli ha una esuberanza tutta meridionale, di sensibilità e d'immaginazione, unita a una concettosità tipicamente spagnuola. Dalla patria elettiva egli ha preso l'orientamento della sua cultura e i problemi stessi della sua filosofia. Secondo la terminologia filosofica corrente, egli può essere caratterizzato come un «realista»; ma a differenza dal realismo aridamente logico di un Broad e di un Moore o dal realismo astrusamente scientifico di un Whitehead, il suo è un realismo ricco di motivi artistici e di scorci suggestivi, in cui si rivela un felice incrocio di nativo temperamento e di cultura acquisita. (Guido De Ruggiero)
  • In verità, la filosofia del Santayana, come la sirena della leggenda, desinit in piscem[16]. Piena di vivacità e di colore finché si muove, anche con intenti polemici, tra le cose e le realtà che pretende interdire al pensiero, s'inaridisce e s'annulla quando prende sul serio l'interdetto e si chiude nel vagheggiato regno, che le appariva attraente, quando l'intravedeva da lontano, in un contrasto di ombre e di luci. Non vuol forse dire questo che il contrasto è più essenziale e intrinseco al pensiero che non la sospirata quiete? e che la quiete stessa del puro mondo delle essenze non è che una mobile prospettiva presa dal contrastato mondo del divenire? Buon per l'autore, come già per Platone, ch'egli s'indugi, anche con scopo polemico, nella zona dei contrasti: qualcosa di quella vita egli la porta con sé nel suo limbo. (Guido De Ruggiero)

Note modifica

  1. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  2. Da L'inconoscibile.
  3. a b c d e f g h i Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  4. a b c Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644.
  5. Dall'introduzione a Baruch Spinoza, Ethics and «De Intellectus Emendatione», in Ensayos de historia de la filosofía, a cura e traduzione di Daniel Moreno, Madrid, Tecnos.
  6. Da Introduzione all'Etica di Spinoza; citato in Elena Spagnol, Citazioni, Garzanti, 2003.
  7. Da Dialoghi nel limbo.
  8. Da Soliloqui in Inghilterra.
  9. Da Carattere e opinione negli Stati Uniti.
  10. Da Introduzione all'Etica di Spinoza.
  11. Da Piccoli saggi.
  12. Da Interpretazioni di poesia e religione; citato in MicroMega. Per una riscossa laica, 2007, p. 98.
  13. Da Soliloquies in England and Later Soliloquies, "War Shrines", 1922.
  14. Citato in AA.VV., Il libro delle religioni, traduzione di Anna Carbone, Gribaudo, 2017, p. 14. ISBN 9788858015810
  15. Da Soliliquies in England, 1924. Questa citazione è stata erroneamente attribuita a Platone nell'incipit del film Black Hawk Down. Cfr. Luigi Mascheroni, Mai dette, ma le ripetiamo sempre. Ecco le frasi fantasma della storia, Il Giornale, 21 marzo 2009, p. 22.
  16. lett. termina a coda di pesce (Orazio, Ars poetica, 4).

Bibliografia modifica

  • George Santayana, Il senso della bellezza, a cura di Giuseppe Patella, Aesthetica Edizioni, Sesto San Giovanni, 2021. ISBN 9788877261540

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