Erwin Schrödinger

fisico e matematico austriaco

Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödinger (1887 – 1961), fisico e matematico austriaco.

Erwin Schrödinger nel 1933
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la fisica (1933)

Citazioni di Erwin Schrödinger modifica

  • Amate una ragazza con tutto il vostro cuore e baciatela sulla bocca. Allora il tempo si fermerà e lo spazio cesserà di esistere.[fonte 1]
  • [Su La descrizione quantica della realtà può essere considerata completa?] Come un luccio in una vasca di pesci rossi, [l'articolo] ha messo tutti in agitazione.[fonte 2]
  • Dio sa che non sono amico della teoria della probabilità, l'ho odiata dal primo momento in cui il nostro caro amico Max Born l'ha concepita.[1]
  • Gli elementi costitutori dell'essere vivente non sono opera umana, ma il più bel capolavoro mai compiuto da Dio, secondo le linee della meccanica quantica.[fonte 3]
  • In questo momento sono alle prese con una nuova teoria dell'atomo. Peccato che non conosca sufficientemente la matematica; ma sono piuttosto ottimista: se riesco a creare questa teoria, sarà molto bella.[fonte 4]
  • Io non vorrei considerare ciò [la coscienza dell'osservatore] un'influenza diretta del soggetto sull'oggetto. Perché il soggetto e ciò che sente e pensa. Sensazioni e pensieri non appartengono al mondo dell'energia, non possono provocare un cambiamento in questo mondo dell'energia. [fonte 5]
  • La coscienza è il teatro, e precisamente l'unico teatro su cui si rappresenta tutto quanto avviene nell'Universo, il recipiente che contiene tutto, assolutamente tutto, e al di fuori del quale non esiste nulla.[fonte 6]
  • La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione (il maya indiano); la stessa illusione è prodotta da una serie di specchi, e allo stesso modo Gaurisankar e il monte Everest risultano essere la stessa vetta vista da differenti vallate.[fonte 7]
  • Noi percepiamo chiaramente che soltanto ora incominciamo a raccogliere materiale attendibile per saldare insieme, in un unico complesso, la somma di tutte le nostre conoscenze; ma, d'altro lato, è diventato quasi impossibile per una sola mente il dominare più di un piccolo settore specializzato in tutto ciò. Io non vedo altra via di uscita da questo dilemma (a meno di non rinunciare per sempre al nostro scopo) all'infuori di quella che qualcuno di noi si avventuri a tentare una sintesi di fatti e teorie, pur con una conoscenza di seconda mano e incompleta di alcune di esse, e correre il rischio di farsi ridere dietro.[fonte 8]
  • Non posso immaginare che un elettrone salti qua e là come una pulce.[fonte 9]
  • Questa tua vita che stai vivendo, non è soltanto un pezzo di questa intera esistenza, ma in un certo senso il tutto; soltanto che questo tutto non è fatto in modo da poter essere abbracciato in un singolo colpo d'occhio. Questo, come sappiamo, è ciò che i bramini affermano in quella sacra, mistica formula che è tuttora davvero così semplice e chiara; tat tvam asi[2]: questo sei tu. O, ancora, in parole quali: "Io sono a est e a ovest, io sono sopra e sotto, io sono questo intero mondo".
This life of yours which you are living is not merely apiece of this entire existence, but in a certain sense the whole; only this whole is not so constituted that it can be surveyed in one single glance. This, as we know, is what the Brahmins express in that sacred, mystic formula which is yet really so simple and so clear; tat tvam asi, this is you. Or, again, in such words as "I am in the east and the west, I am above and below, I am this entire world."[fonte 10]
  • Se questi dannati salti quantici dovessero esistere, rimpiangerò di essermi occupato di meccanica quantistica![fonte 11]
  • Si possono anche inventare casi piuttosto ridicoli. Un gatto è rinchiuso in una scatola d'acciaio, insieme al seguente dispositivo (che deve essere protetto dall'interferenza diretta dell'animale): in un contatore Geiger c'è una minuscola quantità di sostanza radioattiva, così piccola che forse nel giro di un'ora uno degli atomi decade, ma forse, con uguale probabilità, non ne decade nessuno; se ciò avviene, il tubo contatore si scarica e mediante un relè libera un martello che spezza una fialetta di acido cianidrico. Se si lascia indisturbato l'intero sistema per un'ora, si può dire che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo è decaduto. La funzione psi dell'intero sistema esprimerebbe ciò comprendendo in sé il gatto vivo e il gatto morto (mi si perdoni l'espressione) mescolati o confusi insieme.[fonte 12] [esponendo il paradosso del gatto di Schrödinger]
  • Solo l'impossibilità pratica: 1° di determinare esattamente le condizioni iniziali delle molecole; 2° di seguire col calcolo i fatti molecolari singoli, ci ha indotti a contentarci di "leggi medie" (senza provarne dispiacere, perché esse rappresentano proprio ciò che possiamo realmente osservare coi nostri sensi grossolani, e perché tali leggi hanno ancora una precisione tale da renderci capaci di fare previsioni sufficientemente sicure). Dunque: si continuava a immaginare i fenomeni determinati per via strettamente causale nell'ambito degli atomi e delle molecole prese singolarmente. Ciò costituiva in certo qual modo lo sfondo o base delle leggi statistiche di massa, le uniche, in realtà, accessibili all'esperienza. La massima parte dei fisici riteneva indispensabile, per il mondo fisico, una base strettamente deterministica. Essi erano convinti che il contrario non fosse nemmeno "pensabile"; ammettevano senz'altro che, almeno nel processo elementare, per esempio nell'urto di due atomi, il "risultato finale" fosse contenuto implicitamente, con precisione e piena sicurezza, nelle condizioni iniziali. Si disse e si dice talvolta ancor oggi che una scienza naturale esatta non sarebbe possibile, in alcun caso, su un'altra base; che senza una base strettamente deterministica tutto diventerebbe inconsistente. La nostra "immagine" della natura degenererebbe in un caos e non corrisponderebbe dunque alla natura effettivamente "esistente", perché questa, tutto sommato, non è un perfetto caos.[fonte 13]

Incipit di Mente e materia modifica

Il mondo è una sintesi delle nostre sensazioni, delle nostre percezioni e dei nostri ricordi. È comodo pensare che esista obiettivamente, di per sé. Ma la sua semplice esistenza non basterebbe, comunque, a spiegare il fatto che esso ci appare.
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

Citazioni su Erwin Schrödinger modifica

  • Il suo insegnamento, ridotto all'osso, si può così ricondurre alla constatazione linguistica che un particolare sostantivo non ha plurale: più esplicitamente, che fino a quando ci saranno due culture, non ci sarà nessuna Cultura, ma soltanto mezze culture. (Piergiorgio Odifreddi)
  • La sua vita privata sembrava strana alla gente borghese come noi. Tutto questo però non aveva alcuna importanza. Era un uomo adorabile, spiritoso, dal carattere forte e indipendente, gentile e generoso, e aveva una mente perfetta ed efficiente. (Max Born)
  • Le conclusioni di Schrödinger sono certo sorprendenti, per la mentalità occidentale contemporanea. Ma egli notava esplicitamente che, come noi ormai sappiamo, a esse erano invece già giunti gli induisti a partire dalle Upanishad. (Piergiorgio Odifreddi)
  • Lo stile di vita di Schrödinger era un po' troppo eterodosso, tanto da creare scandalo nella puritana Oxford: viveva infatti con due donne contemporaneamente. Nel giro di un anno, scontento dell'ambiente, si trasferì a Princeton, dove gli fu offerto un posto da ordinario, che lui rifiutò, forse perché non aveva intenzione di lasciare né la moglie né l'amante, e la pruderie americana non pareva meno soffocante di quella inglese. Alla fine nel 1936 si stabilì a Graz, in Austria, dove decise di ignorare gli sguardi dei benpensanti. (Ian Stewart)
  • Più o meno in quel periodo Erwin Schrödinger, uno dei fondatori della meccanica quantistica, pubblicò il suo libretto Che cos'è la vita?, che mi capitò fra le mani nella biblioteca di biologia mentre ero al terzo anno, nel 1946. Che cos'è la vita? è uno di quei libri che cambiano la vita: e la mia, come quella di parecchi altri colleghi, cambiò irrevocabilmente. Schrödinger capì che l'elemento chiave dell'ereditarietà doveva essere il trasferimento di informazioni genetiche in forma di molecola di generazione in generazione. (James Dewey Watson)
  • Quanto più penso agli aspetti fisici della teoria di Schrödinger, tanto più repellenti li trovo. Quel che Schrödinger scrive della visualizzabilità della sua teoria "non è probabilmente del tutto esatto", in altri termini sono cretinate. (Werner Karl Heisenberg)
  • Sebbene la verità della meccanica delle matrici sia indubitabile, il compito di padroneggiarla è estremamente complesso e terribilmente astratto. Schrödinger è ora venuto il nostro aiuto. (Arnold Sommerfeld)
  • Sei l'unica persona con cui mi piace avere discussioni. Quasi tutti passano dalla teoria ai fatti, e non dai fatti alla teoria. Le persone sono incapaci di uscire dall'insieme dei concetti ammessi e continuano a girarci intorno in modo grottesco. (Albert Einstein)

Note modifica

  1. Citato in AA.VV., Il libro della scienza, traduzione di Martina Dominici e Olga Amagliani, Gribaudo, 2018, p. 232. ISBN 9788858015001
  2. È una citazione dalla Chāndogya Upaniṣad.

Fonti modifica

  1. Citato in J. Mehra, H. Rechenberg, The Historical Development of Quantum Theory, 2000.
  2. Da una lettera a Albert Einstein, 13 luglio 1935, Archivio Einstein 22-48; citato in Walter Isaacson, Einstein: la sua vita, il suo universo, traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, Milano, 2008, p. 438. ISBN 978-88-04-58308-0.
  3. Citato in Johann Götschl, Erwin Schrödinger's World View: The Dynamics of Knowledge and Reality, Ed. Springer, 1992, p. 97. ISBN 940105071; citato in Giorgio Nadali, ReliGenio, Lampi di Stampa, 2012. ISBN 978-88-488-1404-1.
  4. Citato in W. Moore, A Life of Erwin Schrödinger.
  5. Da Die besonderheit des weltbilds der naturwissenschaft (Come la scienza rappresenta il mondo), 1948; citato in Marco De Paoli La simmetria nascosta, Mimesis p. 72. ISBN 978-88-5750-731-6
  6. Citato in Fabrizio Coppola, Ipotesi sulla realtà, Lalli editore, p. 250.
  7. Citato in Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la Scienza. Le religioni alla prova del nove, Einaudi, 2008.
  8. Citato in E. Klein, Sette volte la rivoluzione, 2006.
  9. Citato in Manjit Kumar, Quantum, Mondadori, 2017, p. 218. ISBN 978-88-04-60893-6
  10. (EN) Da Meine Weltansicht, P. Zsolnay, 1985; citato in A Tribute to Hinduism.
  11. Citato in Werner Heisenberg, Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965.
  12. Da The Present Situation in Quantum Mechanics, 29 novembre 1935; citato in Walter Isaacson, Einstein: la sua vita, il suo universo, traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, Milano, 2008, p. 441. ISBN 978-88-04-58308-0.
  13. Da L'immagine del mondo (My View of the World, Ox Bow Press, 1983), Boringhieri, Torino, 1987, p. 19.

Voci correlate modifica

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