Charles Taze Russell

predicatore statunitense fondatore del movimento degli Studenti Biblici (1852-1916)

Charles Taze Russell (1852 – 1916), predicatore statunitense e fondatore della Società Torre di Guardia.

Russell nel 1911

Citazioni di Charles Taze Russell modifica

  • È causa di vero dolore il dover scrivere che molta parte delle difficoltà e dei pericoli che minacciano la chiesa sembrano giacere precisamente alla porta degli anziani e dei diaconi – non di tutti, Iddio sia ringraziato, ma a quanto pare, di una piccola minoranza di loro, a giudicare dalle questioni che pervengono a quest'ufficio di tanto in tanto dalle pecore disorientate... I veri leali servitori della chiesa dovrebbero sempre essere i più apprezzati dal popolo del Signore, in proporzione della differenza che riscontra fra quelli veri... e quelli che non sono veri.[1]
  • L'ordine dei liberi muratori, se giudicato in base alla propria storia passata, deve avere qualche oggetto o piano segreto più che costituire una fraternità che fornisce aiuti finanziari in tempo di malattia e di morte. E, per quanto possiamo giudicare, esso contiene una certa quantità di adorazione profana o pantomima connessa con i riti di questo ordine e di alcuni altri, che gli adepti non comprendono, ma che, in molti casi, serve a soddisfare il naturale bisogno di culto. Ciò però impedisce di adorare Dio in spirito e verità, attraverso Cristo, l'unico Mediatore e Gran Maestro nominato.[2]

Studi sulle scritture modifica

Il divin piano delle età modifica

Citazioni modifica
  • Pochi si rendono conto della potenza e dell'astuzia di Satana. Pochi capiscono il senso delle parole dell'apostolo Paolo, per quello che riguarda questo "principe delle tenebre", che si è trasformato da un servitore della luce, in un servitore delle tenebre per lottare contro la Verità e distruggere la sua influenza. Pochi si rendono conto che il nostro avversario sta usando le persone migliori, le più energiche, le più influenti del popolo di Dio, per impedire il risplendere della Luce e per tenere il "Piano Divino" lontano dalle persone. (p. vi)
  • La Bibbia è la fiaccola della civiltà e della libertà. La sua influenza per il bene della società è stata riconosciuta dai più grandi uomini di stato, anche se essi non l'abbiano guardata principalmente che attraverso le lenti dei diversi insegnamenti contraddittori delle religioni, i quali, pur sostenendo la Bibbia, deformano crudelmente le sue dottrine. (p. 41)
  • La Bibbia è il libro più antico che esista; essa ha sopravvissuto alle tempeste di trenta secoli. Sì è provato con tutti i mezzi possibili di fare sparire questo libro dalla superficie della terra: lo si è nascosto, sepolto, si è fatto del suo possesso un delitto degno di morte, e coloro che hanno creduto in esso hanno subito le più feroci e spietate persecuzioni; ma il Libro è più vivo di prima. Ai giorni nostri, mentre molti dei suoi nemici dormono nella polvere, e centinaia di volumi scritti per denigrarlo e distruggere la sua influenza giacciono dimenticati da molto tempo, la Bibbia ha fatto la sua strada fra tutti i popoli e in tutte le lingue della terra; se ne fecero già più di 200 traduzioni diverse. Il fatto che quel Libro è sopravvissuto a tanti secoli malgrado gli sforzi senza pari tentati di bandirlo e distruggerlo, è per lo meno una prova evidente che il grande Autore che si proclama della Bibbia è stato altresì il suo preservatore. (p. 42)
  • Vi è nella Bibbia una franchezza e una tale rettitudine che bastano a darle la sua impronta di Verità. (p. 44)
  • Questi scritti di Mosè contengono la sola storia autentica e degna di fede che esista dell'epoca che essa rappresenta. La storia cinese prova a cominciare dalla creazione, narrando come Iddio uscì in gondola sull'acqua, tenendo in mano un mucchio di terra che egli lanciò nell'acqua, pretendendo che quel mucchio di terra si trasformasse nel mondo che abitiamo, ecc. Ma la storia è talmente sprovvista di prove che perfino l'intelligenza candida d'un bambino non potrebbe essere tratta in errore da quella favola. (p. 47)
  • Il governo istituito da Mosè differisce da tutti gli altri, antichi e moderni, perché egli pretende d'essere quello dello stesso Creatore, e perché il popolo era responsabile verso Lui: le sue leggi e le sue istituzioni civili e religiose facevano valere le loro prerogative di emanare da Dio, ed erano, come ora lo vedremo, in perfetta armonia con ciò che la ragione c'insegna del carattere di Dio. (p. 48)
  • Il governo d'Israele era una democrazia, ma esaminato alla luce delle idee stesse d'Israele, esso era una Teocrazia, cioè un governo divino; perchè le leggi, date da Dio a Mosè, non permettevano si potesse aggiungere al codice della legge, né togliervi la più piccola cosa. Per tale ragione il governo d'Israele era diverso da qualsiasi altro governo anteriore o posteriore. (p. 49)
  • Israele era una Repubblica, i cui magistrati agivano per commissione divina. E allo stupore di coloro che pretendono nella loro ignoranza che la Bibbia sanzionò e stabilì degli imperi dominanti verso le popolazioni, invece di "un governo del popolo per il popolo", facciamo bene a osservare che quella forma repubblicana di governo civile durò per più di quattro secoli. Dopo fu cambiata in una monarchia, alla richiesta degli "Anziani", senza l'approvazione del Signore. (p. 50)
  • Sebbene scritta da molte penne, in varie epoche e in circostanze diversissime, la Bibbia non è semplicemente una collezione di prescrizioni morali, di massime varie e di parole consolatrici. Essa è qualche cosa di più: Essa è una relazione ragionevole, filosofica e armonica della causa del male attuale nel mondo, del suo solo rimedio, e del risultato finale previsto dalla divina sapienza, alla quale il risultato del suo Piano era noto prima del suo principio; e quella sapienza tracciava il sentiero del popolo di Dio e che essa lo sosteneva e lo fortificava con le più preziose promesse che si compiranno "al proprio tempo". (p. 57)
  • L'insegnamento della Genesi è: che l'umanità fu provata nel suo stato di perfezione originale, nel suo rappresentante, e che quest'ultimo cadde e che i difetti attuali, le malattie e la morte ne sono le conseguenze, ma che Iddio non l'abbandonò, che anzi, lo libererà finalmente per mezzo di un redentore nato da una donna. (Gen. 3: 15). La necessità della morte d'un redentore come sacrificio per i peccati, e della sua giustizia per coprire i nostri falli, è indicata nelle vesti di pelli che coprirono Adamo ed Eva; nell'accettazione dell'offerta di Abele; da Isacco sopra l'altare; nei diversi sacrifici per i quali i patriarchi avevano accesso a Dio, e nei sacrifici istituiti dalla legge e perpetuati durante tutta l'età giudaica. (p. 57)
  • Dal principio nella Bibbia si estende un insegnamento che non si trova in nessun altro luogo e che è in opposizione con tutte le teorie di tutte le religioni pagane, – cioè, che una vita futura sta per manifestarsi per i morti, mediante una risurrezione. (p. 60)
  • Eliminare dalla Bibbia i miracoli suddetti sarebbe un invalidare la testimonianza dei suoi principali autori, oltre a quella del nostro Signore stesso. (p. 60)
  • L'invio dei missionari ai pagani da parte di coloro che condividono le vedute dei calvinisti e dei fatalisti sull'elezione, cioè dire che credono che il destino di ogni individuo è determinato in modo immutabile prima della sua esistenza, appare ancora più assurdo e opposto alla ragione. Ma la Bibbia, la quale è piena di spirito missionario non insegna che vi sono varie vie di salvezza – una per la fede, l'altra per le opere, ed una infine per l'ignoranza. Non c'insegna neppure la dottrina del fatalismo che disonora Iddio. La Bibba chiude le porte a tutte queste vie, ma spalanca l'unica e vera porta e proclama che chiunque vuole può entrare nella vita; essa mostra che tutti coloro che non vedono e non apprezzano ora il privilegio benedetto di entrarvi, saranno condotti al tempo prefissato ad una piena conoscenza ed apprezzamento di quell'opportunità. (p. 100)
  • Le pene eterne non sono in nessun luogo menzionate nell'Antico Testamento; si fanno derivare in modo specifico da alcune rare espressioni del Nuovo Testamento, le quali si trovano sia fra le rappresentazioni simboliche dell'Apocalisse, sia fra le parabole e i discorsi del nostro Signore, che non furono compresi dal popolo che li udiva (Luca 8: 10) e che, apparentemente, sono compresi meglio ai giorni nostri. (p. 122)
  • Gesù non fu neppure una combinazione delle due nature, cioè di una natura umana e di una natura spirituale. La mescolanza di due nature non produce né l'una né l'altra, ma una cosa ibrida, la quale, secondo la legge di Dio è biasimevole e soggetta a castigo. Allorché Gesù era nella carne egli era un essere umano, perfetto; prima Egli era un essere spirituale perfetto, al più alto grado d'ordine divino. (p. 166)
  • Noi vediamo dunque che in Gesù non vi era nessuna mescolanza di nature, ma che Egli subì due volte la metamorfosi della sua propria natura; in primo luogo dalla spirituale all'umana; in seguito, dall'umana al più alto ordine della natura spirituale, la natura divina; e nei due casi, l'una fu abbandonata per assumere l'altra. (p. 167)
  • In nessun luogo delle Scritture è detto che gli angeli siano immortali, né che l'umanità ristorata sarà immortale. Al contrario, l'immortalità non è attribuita se non alla natura divina, – in origine al solo Geova, e posteriormente al nostro Signore Gesù, nella sua presente condizione di "sovrumanamente innalzato" e finalmente per promesse alla Chiesa, il corpo di Cristo una volta con Lui glorificata. (p. 172)
  • [Su Satana] Il fatto che egli può essere distrutto prova che gli angeli sono mortali. (p. 172)
  • Il Regno d'Israele è l'unico Regno, che Iddio abbia riconosciuto come rappresentante in qualche modo del suo governo, le sue leggi, ecc. Vi furono varie nazioni prima di Israele, ma nessuna poté ragionevolmente pretendere aver Dio come fondatore, ovvero che i suoi governatori fossero dei rappresentanti di Dio. Allorché il diadema fu tolto a Sedechia e il Regno d'Israele fu reciso, fu decretato che non sarebbe rialzato se non quando Cristo, il vero erede del mondo, venisse a reclamarlo. Così tutti gli altri regni giunti temporaneamente al potere fino al ristabilimento del Regno di Dio, son designati come "regni del mondo" sotto il "principe di questo mondo"; da questo risulta che qualsiasi pretesa di essere il Regno di Dio, per qualsiasi di essi è del tutto illegittima. (p. 230)
Explicit modifica

Chiunque sì trovi in contatto con la Verità e la riconosce per tale, incorre, per ciò in una responsabilità riguardo ad essa. O bisogna accettarla ed agire in conseguenza ovvero bisogna rigettarla e disprezzarla. L'ignorarla non ci libererà dalla nostra responsabilità, se l'abbiamo accettata per noi, abbiamo anche una responsabilità "verso di essa" perché essa è per "tutta" la casa (o famiglia) della fede. Ognuno che la riceve diventa suo debitore e, come servo fedele egli non può fare a meno di distribuirla agli altri membri della famiglia di Dio. Risplenda la vostra luce! Se le tenebre ritornano "quanto grandi saranno quelle tenebre!" Alziamo in alto la fiamma illuminante! Alziamo lo stendardo della verità verso i popoli!

Il tempo è vicino modifica

  • Quando il cristianesimo diventò la religione di stato e delle classi distinte del popolo, lui (il cristianesimo) fu usato per sostenere le malvagità che aveva combattuto prima. La chiesa è stata non solo impregnata di errori filosofici pagani, ma fu corrotta dai culti e dalle cerimonie orientali, che erano così sontuose e minuziose. (p. 224)
  • Grandi eredità erano lasciate alla chiesa e queste erano controllate dal clero. Queste eredità sono diventate una ricchezza immensa. Mano a mano che le ricchezze crescevano erano accreditate ai sacerdoti e questi diventavano indifferenti ai bisogni del popolo, non essendo più sostenuti da lui. Sono diventati pigri arroganti e indipendenti. Il popolo è stato escluso dal comando della chiesa. Il Vescovo è divenuto un grande personaggio di dominio sul clero. La chiesa si è associata con lo stato, e i dogmi religiosi sono state imposti con la spada della magistratura. (p. 225)
  • Il Papa (ogni Papa al suo tempo) è il capo della falsa chiesa, che è il suo corpo, così come Gesù Cristo è il Capo della vera Chiesa, il suo Corpo. (p. 240)
  • La dottrina dell'anima immortale inerente all'uomo, (una esistenza umana una volta iniziata non può mai cessare di esistere) fu un altro errore che fruttò, prestato dalla filosofia greca. Essendo ammessa a portato naturalmente alla conclusione che se esiste deve continuare in eterno, allora l'espressione biblica per ciò che riguarda la distruzione finale dei peccatori volontari, la seconda morte, vengono interpretate in tale maniera da insegnare il contrario di ciò che dicono, uno stato di vita eterna. (p. 255)
  • Il Papato è l'Anticristo, non per l'immoralità ma per la sua falsificazione del vero Cristo e del vero Regno. Per la causa del cattivo intendimento di ciò, tanti protestanti saranno imbrogliati per cooperare con il Papato, in opposizione con il vero Re della gloria. (p. 284)

Venga il tuo regno modifica

  • Coloro che hanno assimilato la forza delle lezioni dei volumi precedenti, capiranno oramai che il Regno di Dio non sarà una cosa esteriore, visibile, di splendore terreno, ma di potenza e gloria divina. Questo regno possiede già il potere esecutivo, anche se non ha ancora vinto e sostituito i regni di questo mondo, il cui contratto di locazione non è ancora scaduto. Perciò non è ancora entrato in pieno controllo del dominio terreno. (p. 17)
  • Se abbiamo ragione nel porre l'inizio del Tempo della Fine nel 1799, dobbiamo aspettarci allora che lo sprofondare nell'errore da parte della Chiesa in unione con lo Stato sarebbe visibilmente cessato, anche se potrebbero volerci molti anni per un pieno recupero da una tale trappola diabolica. Guardando indietro, troviamo che i fatti corrispondano esattamente a questo. Successivamente a quella data ci sono stati separazioni tra gli imperi e le chiese, ma non nuove unioni. In realtà, questa data segna una nuova riforma su una base più consistente. L'influenza del Papato sopra i regni d'Europa, era stata in precedenza così grande che le sue maledizioni erano temute dalle nazioni come una piaga che fa avvizzire, e le sue benedizioni desiderate per la prosperità nazionale. Quando poi i Protestanti separati dal Papato, furono ricevuti dal mondo come solo un sostituto meno corrotto del Papato; anche il loro favore, consiglio o autorizzazione sono stati spesso richiesti in modo molto simile. Ma quando Napoleone coraggiosamente ignorò sia le benedizioni che le maledizioni del Papato, e ciononostante prosperava in modo fenomenale, non solo il suo corso indebolì fortemente l'influenza Papale sui governi civili, ma indebolì anche l'influenza dei vari sistemi Protestanti, sia in materia civile che politica — influenza che era cresciuta molto in appena due secoli e mezzo. (pp. 40-41)
  • Abbiamo così dimostrato che dal 1799 è iniziato il periodo chiamato "Tempo della Fine" e che da quel momento il Papato sta venendo consumato poco alla volta. Inoltre si è pure dimostrato che Napoleone portò via non solo i doni terrieri fatti da Carlo Magno (mille anni dopo che furono fatti), ma anche la giurisdizione civile del Papato sulla città di Roma, che era stata prima riconosciuta solo nominalmente dalla promulgazione del decreto di Giustiniano nel 533 d.C., e poi nella realtà dal rovesciamento della monarchia Ostrogotica nel 539 — tutto questo esattamente 1.260 anni prima del 1799. Questo era il preciso limite del 'tempo, dei tempi e di una metà di tempo' [tre tempi e mezzo] della sua potenza, come è più volte definito nella profezia. E anche se da allora in qualche misura sostiene di averne ancora, oggi il Papato è senza una benché minima traccia di potere temporale o di autorità civile, essendo stato interamente "consumato". L'Uomo del Peccato, ormai privo di potere civile, ancora si atteggia e si vanta, ma civilmente è ormai impotente, e attende solo la sua completa distruzione nel prossimo futuro per mano delle masse infuriate (agenti inconsapevole di Dio), come è chiaramente indicato nella Rivelazione. Questo tempo della fine, o giorno di preparazione di Geova, inizia dal 1799 d.C. e finisce nel 1914 d.C. Questo periodo è caratterizzato da un forte incremento delle conoscenze su tutte le epoche passate e culminerà nel tempo di più grande difficoltà che il mondo abbia mai conosciuto, ma che tuttavia preparerà e condurrà in quel tempo benedetto così lungamente promesso, quando il vero Regno di Dio, sotto il controllo del vero Cristo, stabilirà pienamente un ordine mondiale esattamente opposto a quello dell'Anticristo.
  • Il disegno di Satana nell'istigare la rivoluzione Francese era quello di creare un allarme in tutta Europa, soprattutto tra la classi influenti sfavorevoli alla libertà, e per illustrare in Francia che, se le superstizioni di Roma fossero state rovesciate e alla libertà fosse dato pieno sfogo, la legge e l'ordine sarebbero rapidamente finiti. Questo è stato un colpo da maestro in politica, degno del suo autore, e progettato, come mostra il profeta, per sopraffare la "donna" (la Chiesa riformata), e per guidare tutti i conservatori e gli amanti della pace — governanti e governati — di nuovo in unione e armonia con il Papato. Il fallimento del piano non fu dovuto alla mancanza di astuzia del suo ideatore, ma al potere vanificatore di Dio, attraverso il quale egli è in grado di fare in modo che tutte le cose lavorino insieme per il bene. (p. 55)
  • Il Papato ha tolto all'opera di Cristo il merito di essere giustamente apprezzato come Sacrificio Continuo, sostituendolo in sua vece con una frode, creata dai suoi stessi preti. È inutile qui scendere nei dettagli sul motivo per cui il Papato nega e annulla il vero Sacrificio Continuo, e lo sostituisce in sua vece con l'"abominio", la Messa; poiché la maggior parte dei nostri lettori sanno già che questa dottrina, secondo cui il sacerdote fa nella Messa un sacrificio per i peccati, senza la quale non possono essere cancellati, o le loro pene annullate, è alla base stessa di tutti i vari sistemi della Chiesa di Roma per estorcere il denaro dal popolo, per tutti i suoi lussi e stravaganze. "Assoluzioni", "indulgenze", e tutti i vari presunti benefici, favori, privilegi e immunità, sia per il presente che per la vita futura, sia per i vivi che per i morti, si basano su questa dottrina blasfema della Messa, la fondamentale dottrina dell'apostasia. È in virtù del potere e autorità che il sacrificio della Messa impone sui sacerdoti, che le loro ulteriori pretese blasfeme di avere ed esercitare le varie prerogative che appartengono a Cristo solo, sono tollerate dal popolo. (p. 87)
  • È [...] ben noto che la maggioranza dei criminali più brutali giustiziati a morte, muoiono proprio nella comunione Cattolica Romana. (p. 139)
  • [Sugli ebrei] Come popolo, sono contrassegnati come distinti e peculiari per ogni circostanza della loro storia e dalla loro comune fede religiosa, così come per ogni elemento del loro carattere nazionale, e persino dalla loro fisionomia e dei loro usi e costumi. Le caratteristiche nazionali di molti secoli fa, sono tuttora importanti, come la loro predilezione per i porri, le cipolle e l'aglio d'Egitto, e anche per la loro proverbiale cervice ostinata. Come popolo, avevano certamente molti vantaggi, sia per esser stati loro affidati i medesimi oracoli di Dio, ma anche per aver sviluppato tra di loro poeti, avvocati, statisti e filosofi, che li ha condotti passo dopo passo dall'essere una nazione di schiavi ad essere, come al tempo di Salomone, all'apice della loro gloria, un popolo distinto e onorato tra le nazioni, attirando la meraviglia e l'ammirazione del mondo. (p. 210)
  • [Sulla Piramide di Cheope] Vista da qualunque punto di vista ci pare, la Grande Piramide è sicuramente l'edificio più notevole di tutto il mondo, ma alla luce di un'indagine progressiva protrattasi nel corso degli ultimi 32 anni, essa acquista un nuovo interesse per ogni cristiano progredito nello studio della Parola di Dio, perché sembra proprio fatta per insegnare in un modo straordinario, in armonia con tutti i profeti, una sintesi del piano di Dio, passato, presente e futuro. (p. 276)
  • Sarà dopo che tutti i piani e schemi umani avranno fallito, e quando gli uomini avranno imparato la loro peccaminosità e impotenza, che cominceranno a gridare al Signore per chiedere aiuto. Allora Geova si mostrerà un grande Salvatore, e ha già preparato la Grande Piramide come parte dei suoi mezzi per convincere il mondo della sua saggezza, prescienza e grazia. (p. 278)
  • La Grande Piramide, vista dal di fuori, ha un significato bellissimo, mentre rappresenta il piano di Dio una volta completato, come sarà alla fine dell'Età Millenaria. La caratteristica di coronamento sarà Cristo, il riconosciuto Capo su tutto, e ogni altra pietra sarà ben collegata al suo glorioso edificio, completo e perfetto. Tutta questa cesellatura, lucidatura e corrispondente processo sarà poi completato, e così tutto sarà legato e cementato insieme con amore, gli uni agli altri e al suo Capo. Se la Grande Piramide, nel suo insieme, rappresenta il piano di Dio al completo, l'angolo della pietra angolare in cima dovrebbe rappresentare Cristo, che Dio ha esaltato per essere Capo su tutti. E che la sua cima rappresenti Cristo è indicato non solo dall'esatta corrispondenza come simbolo di Cristo, ma anche da numerosi riferimenti al simbolo fatta sia dai profeti che dagli apostoli e dal nostro Signore Gesù stesso. (p. 288)
  • La Riforma protestante del XVI secolo indirettamente ha certamente fatto molto per il miglioramento del mondo sotto tutti gli aspetti. Purificò [ad esempio] l'atmosfera morale di gran parte della sua ignoranza e superstizione, ed è ammesso sia dai cattolici che dai protestanti di aver contrassegnato una nuova era di progresso universale. (p. 301)
  • Saldamente incastonate in questa solida struttura rocciosa, al di là della potenza delle tempeste della natura o della mano spietata del distruttore, i contorni del grande piano di Dio hanno resistito per ben 4.000 anni, pronti a dare la loro testimonianza nel tempo stabilito, a conferma della similmente rivelata, ma per secoli nascosta, testimonianza della sicura Parola della Profezia. (p. 331)

La battaglia di Armaghedon modifica

  • [Sull'America] La persona riflessiva e imparziale non può aver dubbi che le peculiari circostanze della scoperta di questo continente e della edificazione di questa nazione sul suo vergine suolo, il respirare la sua aria di libertà e lo sviluppo delle sue meravigliose risorse, sia stato un passo nel corso della divina provvidenza. (p. 123)
  • A quale alunno americano non è stata indicata la possibilità di diventare un giorno presidente del paese? Infatti, tutte le realizzazioni di grandi uomini di ogni livello e condizione sono state viste come future possibilità di tutti i giovani americani. Nulla nello spirito delle sue istituzioni ha mai frenato tale ambizione; ma, al contrario, è sempre stata stimolata e incoraggiata. (p. 125)
  • Il pericolo è il sistema cattolico – romano. Tuttavia questo pericolo non è generalmente percepito, poiché Roma sta compiendo qui le sue conquiste con l'arte dell'astuzia e semplici lusinghe. Ella professa grande ammirazione per le libere istituzioni e l'autogoverno degli Stati Uniti; corteggia e lusinga gli "eretici" protestanti che formano una così larga proporzione della popolazione intelligente, ed ora li chiama i suoi "fratelli separati", per i quali ha un "affetto imperituro"; e tuttavia, allo stesso tempo, pone le sue viscide mani sul sistema della scuola pubblica, che è ansiosa di trasformare in un agente della futura espansione delle sue dottrine e della sua influenza. (p. 126)
  • Il Comunismo propone un sistema sociale in cui ci saranno i beni in comune; in cui tutta la proprietà sarà posseduta in comune e gestita nell'interesse generale e tutti i profitti del lavoro saranno dedicati al benessere generale – "per ciascuno secondo il suo bisogno." [...] Commenteremo alcuni lineamenti del Comunismo (vedere Socialismo), ma nell'insieme è alquanto impraticabile. Una tale disposizione andrebbe probabilmente bene per i cieli, dove tutti sono perfetti, puri e buoni e dove regna l'amore; ma un momento di riflessione dovrebbe provare ad ogni uomo di giudizio e di esperienza che nella presente condizione del cuore degli uomini un tale schema è completamente impraticabile. La tendenza sarebbe di rendere tutti improduttivi. Avremmo presto competizione per chi possa fare il minore e peggior lavoro; e la società ben presto scivolerebbe nella barbarie e nell'immoralità, tendendo alla rapida estinzione della specie. (p. 429)
  • Nel linguaggio simbolico della Rivelazione, la Rivoluzione Francese fu veramente un "gran terremoto" – uno shock sociale così grande che tutta la "Cristianità" tremò finché non fu passato; e quella terribile e improvvisa esplosione della rabbia di una sola nazione, solo un secolo fa, può dare un'idea della furia della veniente tempesta, quando la rabbia di tutte le nazioni adirate farà saltare i legami della legge e dell'ordine e causerà un regno di anarchia universale. Si dovrebbe ricordare, inoltre, che quella calamità accadde in ciò che fu allora il medesimo cuore della Cristianità, nel centro di ciò che era considerata come una delle nazioni più completamente cristiane, la nazione che per mille anni era stato il principale sostegno del Papato. Una nazione ebbra del vino di false dottrine di Babilonia su chiesa e stato, e a lungo incatenata dal clericalismo e dalla superstizione, ha vomitato il suo veleno e sfogato la forza della sua rabbia impazzita. In effetti la Rivoluzione Francese sembra sia menzionata dal nostro Signore nella sua Rivelazione a Giovanni in Patmos quale preludio e illustrazione della grande crisi che ora si avvicina. (p. 482)
  • La Rivoluzione Francese fu la lotta di una misura di luce contro le tenebre grezze, dello spirito vitalizzante della libertà contro una oppressione da lungo stabilita e di una misura di verità contro vecchi errori e vecchie superstizioni, a lungo incoraggiati e nutriti dai poteri civile ed ecclesiastico per accrescere se stessi e opprimere il popolo. (p. 485)
  • Il corso del Padre Celeste contro Satana è stato di consentirgli di prendere la sua strada, eccetto quando ciò sarà in conflitto con il piano divino, e in modo tale da controllare i suoi malvagi disegni, usandoli nel sostegno del piano divino. Quindi Satana, benché conosca la Bibbia da lungo tempo, non ne ha capito che ben poco, per la stessa ragione per cui non l'ha capita neppure l'uomo; poiché scritta in parabole, simboli e figure di linguaggio. Ed ora che queste cose devono essere capite, il loro intendimento è limitato a coloro che hanno la guida dello Spirito santo, il quale, come il nostro Signore promise "vi guiderà nella verità", ma che il mondo non può ricevere. Satana non possiede lo Spirito santo e non ne riceve la guida, e di conseguenza molto della Parola divina è per lui sciocchezza. Ma senza dubbio ne ha compreso almeno quanto ne ha compreso il mondo, così che – "il segreto dell'Eterno è rivelato a quelli che lo temono." (Salmo 25:14) Possiamo presumere, di conseguenza, che i suoi rappresentanti, gli angeli caduti, sono con frequenza presenti a piccole conferenze e studi biblici, ecc., del vero popolo consacrato di Dio, per apprendere qualcosa del piano divino. (p. 550)

Riconciliazione fra Dio e l'uomo modifica

  • La teoria dell'evoluzione nega la caduta dell'uomo; nega che fu creato all'immagine e somiglianza di Dio; nega che fu in condizioni di poter affrontare la corte dell'esatta giustizia; nega che peccò in tale prova e fu perciò soggetto alla sentenza di morte. Inoltre, pretende che la morte non costituisce una penalità, ma un passo avanti nel processo dell'evoluzione, poichè ritiene che l'uomo, invece di perdere l'immagine e la somiglianza di Dio col peccato e la degradazione - si è andato rialzandosi dalle condizioni animalesche della scimmia, ad uno stato molto più vicino all'immagine e somiglianza di Dio. (pp. 21-22)
  • [Sulla trinità] Ma come potrebbero esservi TRE dei e contemporanemente un SOLO Dio? Se vi sono tre dei, "UGUALI in potenza e gloria," come dichiara il catechismo, non è vero, come viene affermato, che vi è un sol Dio. Se vi è solo un Dio "il Padre, dal quale sono tutte le cose," come afferma S. Paolo; e se, come Gesù stesso dichiarò, il Padre è più grande del suo onorato Figliuolo; se il Padre risuscitò il suo diletto Figliuolo dai morti e l'esaltò, l'onorò, e gli assegnò un Regno; se alla fine il Figliuolo rimetterà il Regno nelle mani del Padre, affinché il Padre sia "tutto in tutti," allora non può esser vero che vi siano più dei uguali in potenza. (p. 52)
  • La dottrina della Trinità professa che il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono "un solo Dio, uguali in gloria ed in potenza," secondo quanto è dichiarato nei credi delle Chiese. La Bibbia, mentre mostra un'assoluta UNIONE fra il Figliuolo e lo Spirito Santo, nelle varie parti del grande Piano di salvezza, positivamente contraddice il pensiero che il Padre ed il Figliuolo sono uno in persona, e nega che essi sono uguali in maestà e potenza, eccetto come dimostrato prima che il Padre ha glorificato il Figliuolo, esaltandolo altamente, e dandogli un nome al di sopra di ogni altro nome fuori del Suo; istituendolo Suo agente e rappresentante, nell'erogare "tutta la potenze in cielo ed in terra." (p. 55)
  • Gli stessi termini "Padre" e "Figliuolo" implicano una differenza e contraddicono il pensiero della Trinità e unità di persona, perché Padre significa DONATORE DI VITA, mentre Figliuolo significa Colui che riceve la vita. L'Eterno non ricevette la vita da nessuno; Egli è la sorgente di vita, non solo del nostro Signore Gesù, suo Unigenito Figliuolo, ma anche per mezzo di Lui di tutte le altre sue creature. (p. 56)
  • Questa dottrina di tre Dei in un UNO, oltre a mancare di ogni fondamento, si oppone alla Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, direttamente ed indirettamente, ed alla stessa ragione, per la sua inconcludenza. Intanto, è ancora fortemente radicata in vari strati della Cristianità e anche fra i protestanti cioè coloro i quali professano la massima fede nella Bibbia e protestano contro qualsiasi insegnamento che non si fondi in essa. Perché? Lo spieghiamo: queste assurdità costituiscono dei misteri oscuri per il quale Satana, a mezzo del Papato, ha offuscata la Parola, il carattere ed il Piano di Dio. [...] Ma come potrebbe Satana interessarsi ad aggiungere dello splendore alla gloria di Nostro Signore Gesù Cristo? Non è stata la sua opera sempre contro quella di Gesù? Certo che è stata sempre questa la linea di condotta di Satana: travisare la verità della Bibbia e far apparire gl'insegnamenti d'essa contraddittori, per impedire all'umanità di rilevare l'immensa bellezza, ragionevolezza ed armonia di cui si compone il Piano di Dio e la Sua Parola. Tutte le assurdità che Satana può introdurre nelle vedute umane riguardo al Creatore gli sono utili per riuscire ad allontanare dal servizio a Dio coloro che vi si erano dedicati; e proporzionatamente alla misura, in cui riesce a rendere i credi degli uomini irragionevoli, corrisponde quella in cui perviene a distruggere la vera fede, fra coloro che promuovono i credi, forgiandoli di credulità e superstizioni. (pp. 56-57)
  • Nei tempi antichi, presso tutte le nazioni, esistette la credenza in diverse deità, ad eccezione della nazione d'Israele che credeva in un solo Dio, l'Eterno. Come ben si sa, la mitologia greca è piena di deità, ognuna delle quali ha in sostanza, un ugual potere. Per le precitate nazioni, l'adorazione e la fede, nutrita dagli Ebrei in un solo Dio era considerata ridicola, sopratutto perché non ammettevano la scarsità degli Dei. Perciò la veduta trinitariana trovò facile accesso nelle menti dei Gentili convertiti e costituì un compromesso fra l'usuale veduta del mondo definita "politeismo" (credenza in vari Dei) ed il "monoteismo" (credenza in un solo Dio), professato dagli Ebrei. La Teoria assertrice di tre Dei in uno, fu senza dubbio considerata un'opera magistrale dei Teologi, per la quale gl'innumerevoli Giudei convertiti, poterono ottenere un ravvicinamento con il sentimento generale dei Gentili, che desideravano accattivarseli e condurli verso la Chiesa. Lo stesso fine si propose la "Mariolatria," con l'adorazione della Vergine Maria, introdotta per assimilare la superstizione, prevalsa per secoli fra i pagani, nell'adorazione delle Dee Isis, Venere, Minerva ed altre, le quali hanno avuto milioni e milioni di adoratori. È necessario rilevare, che al tempo della propagazione di queste dottrine, i conduttori della Chiesa avevano abbandonata la speranza che nutrivano nel ritorno di Cristo, il quale doveva instaurare il suo regno, e ne avevano adottata un'altra: quella – cioè - di convertire il mondo e stabilire una gerarchia della Chiesa, sulla terra, o Regno di Dio, con un Capo, o Papa, il quale avrebbe regnato in luogo di Cristo, come suo vice reggente. (p. 59)
  • Gli ebrei non credevano nell'inferno, con l'eccezione di pochissimi di loro; ma gli imperatori romani favorivano questa teoria perché acccresceva l'influenza sul popolo. Più tardi gli imperatori adottarono il titolo di "Pontefice Massimo", comandante religioso principale – più tardi adottato solo dalla papalità per i papi. (p. 307)

La nuova creazione modifica

  • La Bibbia non dice quanto tempo sia passato tra il principio quando Dio ha creato i cieli e la terra, e il principio della settimana della creazione usata per perfezionare il creato per l'uomo: e neppure i geologi sono d'accordo fra loro sul periodo di questo intervallo: alcuni estremisti si abbandonano a congetture pazzesche di milioni d’anni. (pp. 24-25)
  • Notiamo che in nessuna parte questi "giorni" sono definiti come giorni composti di ventiquattro ore, e, perciò, non siamo obbligati a limitarli in tal modo. (p. 25)
  • In ogni specie ci sono magnifiche possibilità di varietà, ma non è possibile mescolare le specie né è possibile formare nuove specie. (p. 28)
  • A quel tempo, si pensa, l'acqua e i minerali (che ora si trovano negli incrostamenti, o strati, superiori che giacciono nell'acqua) devono essere stati eliminati nella forma di gas, e devono aver costituito un'impenetrabile volta celeste che si stendeva per miglia e miglia intorno alla terra in tutte le direzioni. Il movimento della terra intorno al suo asse si sarebbe esteso a questi gas che l'avvolgevano e l'effetto sarebbe stato quello di concentrarli, più particolarmente sopra l'equatore della terra. Man mano che la terra si raffreddava, questi gas si sarebbero anch'essi raffreddati e quindi trasformati da gas a solidi e liquidi, e i minerali più pesanti sarebbero gravitati in strati verso la parte inferiore. In quel periodo, la terra sarebbe rassomigliata probabilmente all'odierno Saturno con i suoi "anelli". (pp. 29-30)
  • Questa teoria di Vail presuppone che l'ultimo di questi "anelli" sia stato il più privo di minerali e di tutte le impurità: pura acqua, che non si fosse ancora frammentato e non fosse ancora precipitato nel giorno della creazione d'Adamo, ma che coprisse completamente la terra come un velo traslucido al di sopra dell'atmosfera. Avrebbe avuto lo scopo di rendere uniforme la temperatura, allo stesso modo del vetro imbiancato di una serra calda, in maniera tale che il clima ai poli era leggermente, o per nulla, diverso da quello all'equatore. (p. 30)
  • Sebbene l'orticoltura possa e faccia molto per offrire la varietà nella perfezione, pur tuttavia non riesce a cambiare la specie. Le diverse famiglie di vegetali non si uniranno né si mescoleranno più di quanto non possano farlo le famiglie dei vari animali. Ciò dimostra l'esistenza di un progetto: non solo un Creatore, ma un Creatore intelligente. (p. 39)
  • Non c'è alcun bisogno di cominciare a discutere con gli Evoluzionisti. Noi ammetteremo che, se Dio l'avesse preferito, avrebbe potuto dar vita a tutte le diverse specie di vita animale mediante sviluppo una dall'altra, oppure avrebbe potuto sviluppare ciascuna specie distintamente traendola dal limo originale protozoico. Non siamo a conoscenza del metodo che ha adottato, visto che non è rivelato né nella Bibbia né nelle rocce. Tuttavia, è chiaramente rivelato che, a prescindere da come Dio abbia preferito compiere la sua opera, egli ha fissato le specie animali, ciascuna "secondo la sua specie" in maniera tale che esse non cambiano, in maniera tale che l'ingegnosità della mente umana non è riuscita a far sì che cambiassero. Qui c'è il timbro del Creatore intelligente sul suo operato, poiché, se il Creatore fosse stato la "Natura" o la "forza cieca", la vedremmo ancora procedere ciecamente, a volte evolvendo e a volte retrocedendo, non vedremmo tale stabilità delle specie osservando quanto è intorno a noi nella natura. (p. 44)
  • Se la teoria dell'Evoluzione è vera, la Bibbia è falsa dalla Genesi alla Rivelazione. (p. 46)
  • L'intera teoria della Bibbia appoggia il documento della Genesi, e rimane in piedi o crolla con esso. (p. 46)
  • Se la teoria dell'Evoluzione fosse corretta, la restaurazione, piuttosto che essere una benedizione per la razza, sarebbe un crimine contro di essa. Se mediante la forza cieca o altri processi evolutivi, l'uomo ha fatto la sua scalata con tentativi noiosi e sforzi laboriosi, da protoplasma ad ostrica, e da ostrica a pesce, e da pesce a rettile, e da rettile a scimmia, e da scimmia all'uomo inferiore, e dall'uomo inferiore a ciò che siamo, allora sarebbe un'ingiuria spaventosa per la razza se Dio la restaurasse a com'era Adamo o forse a forzare la restaurazione ancora ulteriormente: fino al protoplasma. Non c'è via di mezzo a questo proposito, e prima farà il popolo di Dio a decidere positivamente in accordo con la Parola e meglio sarà per loro e più sicuri saranno di non cadere in qualche teoria evolutiva o qualche teoria che non contempli un riscatto, ora in voga, e che sia alla ricerca proprio degli eletti per ingannarli, se possibile. Sia Dio riconosciuto verace, ma ogni Evoluzionista bugiardo. (pp. 47-48)
  • Noi evitiamo l'uso speciale del termine "Chiesa Cristiana" o il termine "Chiesa di Dio", poiché tali nomi sono usati per identificare fedi e comunioni particolari tra il popolo del Signore. Piuttosto usiamo e rispondiamo a tutti i vari nomi Scritturali: Discepoli, Chiesa di Dio, Chiesa di Cristo, Chiesa del Dio Vivente, Chiesa di Corinto, Chiesa della regione degli Allegheny, ecc. Non possiamo evitare che molti ci fraintenderanno su questo punto; né ci dovremmo offendere contro di loro se, in qualche modo, essi ci designano con nomi particolari, come succede di consueto tra cristiani. Per esempio, ci possono chiamare "Ripristinatori", oppure "Dawnist" [ovvero Albeggiatori] oppure "Popolo della Torre di Guardia", ecc. Non dobbiamo riconoscere nessuno di questi nomi, per quanto riguarda l'applicarli a noi stessi; ma lo spirito di mitezza, di pazienza, di pace e d'amore ci indica che non dovremmo offenderci se ci sono applicati questi nomi, e dovremmo presumere invece caritativamente che il motivo non sia stato cattivo, o, almeno, non sia stato maligno; e dovremmo rispondere a tali nomi gentilmente e non in modo combattivo, implicando che capiamo che siamo coloro dei quali parlano, e il più brevemente e gentilmente possibile dovremmo indicare che preferiamo riconoscere nomi non settari o di partito, ma che insistiamo sul nome di Cristiani, nel senso più vasto e più pieno della parola, con il significato che non abbiamo altro capo che nostro Signore Gesù Cristo e che non riconosciamo nessun’altra organizzazione che quella che ha organizzato lui: l'unica Chiesa del Dio Vivente, l’Ecclesia o il Corpo di Cristo, i cui nomi sono scritti in cielo. (pp. 90-91)
  • Nessuna donna dovrebbe sposare un uomo che sia inferiore a lei in carattere e talenti, uno il quale non potrebbe guardare appropriatamente come suo "capo". E nessun uomo dovrebbe sposare una donna superiore a lui. E una persona che è diventata una Nuova Creatura in Gesù Cristo non dovrebbe neppure accoppiarsi con una che è ancora della terra, terrena, per quanto nobile e onorata possa essere. (p. 489)
  • La responsabilità della guida spetta al marito ed egli non deve sfuggirla. È di imposizione divina, parte della sua amministrazione, della quale alla fine gli sarà richiesto di rendere conto. (p. 491)
  • Una volta che ci si è sposati, è troppo tardi per uno decidere unilateralmente se preferisce vivere una vita celibe o meno. L'Apostolo indica ciò molto chiaramente, dichiarando che né il marito ha controllo esclusivo del suo proprio corpo, né la moglie lo ha del proprio; ma nel matrimonio ciascuno ha dato se stesso all’altro a tal punto che un qualsiasi rifiuto di moderati diritti coniugali ragionevoli ammonterebbe ad un’ingiustizia e a una violazione del contratto matrimoniale. (p. 504)

Citazioni su Charles Taze Russell modifica

  • Carlo Taze Russell, che poi divenne meglio conosciuto come il Pastore Russell, fu il più grande predicatore dei tempi moderni. (Joseph Franklin Rutherford)
  • Charles Taze Russell, che si era definito il «portavoce di Dio», morì nel 1916. Lasciò un'eredità di profezie relative al tempo, nessuna delle quali si era adempiuta; lasciò, di conseguenza, migliaia di seguaci confusi. (Raymond Franz)
  • Loro fondatore era un ex presbiteriano e poi avventista, Charles Taze Russell. Predicava la fine imminente di questo mondo malvagio e l'avvento in terra del Regno di Dio. E quindi infondeva nei suoi seguaci l'attivismo febbrile della grande vigilia. Essi andavano di casa in casa, a coppie, a diffondere la Bibbia e una rivista, "La Torre di Guardia", fondata a Brooklyn nel 1879 e da allora tradotta in tutte le lingue del mondo, depositaria della loro dottrina. Da vero talento organizzativo, Russell applicò per primo alla predicazione religiosa i metodi della pubblicità porta a porta, le potenzialità di una stampa popolare tipo "Reader's Digest" e l'attrattiva delle nascenti arti cinematografiche.
    Un magnifico film era in effetti il loro annuncio. (Sandro Magister)
  • Poiché si considerava «portavoce di Dio» e suo agente per la rivelazione della verità, è comprensibile che non vedesse la necessità di un corpo direttivo. (Raymond Franz)
  • Senza alcun dubbio, il Pastore Russell coprì l'ufficio per il quale il Signore aveva provveduto ed intorno al quale egli aveva parlato; e fu perciò quel servo fedele e saggio che amministra alla casa della fede il cibo nella sua stagione. (Joseph Franklin Rutherford)

Massimo Introvigne modifica

  • I critici evangelicali contemporanei dei Testimoni di Geova hanno spesso affermato che questi avessero origini massoniche e che lo stesso Russell fosse un massone. Ma dell'appartenenza di Russell alla massoneria non è mai stata fornita alcuna prova, il che porta a concludere che la prova non esista e che dunque Russell non fosse massone
  • Per quanto riguarda il pastore Russell, non possiamo concludere che fosse favorevole alla massoneria solo per aver usato simboli come la croce all'interno della corona o il sole alato. Questi simboli erano usati ai suoi tempi dai massoni, ma anche da molti gruppi protestanti, alcuni apertamente antimassonici. I sermoni raccontano, tuttavia, una storia diversa. Confermano che Russell aveva familiarità con la massoneria, forse perché alcuni dei suoi parenti erano davvero massoni (proveniva da una famiglia di mercanti di Pittsburgh, dove tra la borghesia l’appartenenza alla massoneria era diffusa). Ci si può aspettare che, persone appartenenti alla classe media negli Stati Uniti d'America del secolo XIX a cui i sermoni erano destinati, conoscessero i simboli massonici e personaggi come Hiram Abiff. Russell tuttavia, usava l'immaginario massonico come un semplice espediente retorico.
  • Spesso, oggi, i Testimoni di Geova affermano che Charles Taze Russell aveva semplicemente previsto «grandi eventi» per il 1914, rivelandosi così un vero profeta per avere annunciato con esattezza l'inizio della prima guerra mondiale. In realtà, una serie di copie fotostatiche [...] mostra come i volumi del presidente Russell promettevano per il 1914 il regno definitivo di Dio, la caduta di Babilonia, cioè la distruzione dell'attuale Cristianità, e il rovesciamento completo dell’ordine di cose esistente.

Walter Ralston Martin modifica

  • Come oratore soggiogò molti, come teologo non impressionò nessun competente, come uomo venne meno al cospetto del vero Dio. Egli viaggiò e parlò molto, svolgendo energiche campagne per un grande «risveglio» nel mondo. Nei suoi scritti e nelle sue conferenze negò molte dottrine cardinali della Bibbia: La trinità, la divinità di Cristo, la sua resurrezione fisica ed il suo ritorno nel corpo, la punizione eterna dei perduti, l'esistenza dell'inferno, la vita eterna dell'anima e la validità dell'espiazione illimitata, per dirne solo alcune. Per essere sinceri si può dire in tutta onestà che Russell non aveva né la preparazione né l'istruzione che giustificassero una tale sua interpretazione delle Scritture.
  • Dal punto di vista psicologico, egli era un egocentrico la cui immaginazione non conosceva limiti. I suoi seguaci lo pongono sullo stesso livello di San Paolo, Lutero e Wycliff come annunziatore dell'Evangelo. Parole trite per un uomo che definiva i suoi scritti necessari alla chiara comprensione delle Scritture e che giunse ad affermare che sarebbe stato meglio non leggere le Scritture e leggere i suoi libri, anzi che leggere le Scritture e trascurare i suoi libri.
  • Egli non fu mai ritenuto uno studioso qualificato della Bibbia fuori dell'ambito della setta e possedeva notoriamente un'istruzione frammentaria, che difficilmente giustificava la grandezza delle sue asserzioni relative ai suoi ammaestramenti. Egli non fu mai temuto dai ministri dell'ortodossia: dal punto di vista biblico le sue tesi avevano sapore dilettantistico e puerile, sì che pochi eruditi si presero la pena finanche di confutarle.
  • Il «pastor Russell» il loro fondatore, che essi cercano di tenere nell'ombra, celando cioè il suo spiacevole passato e l'importanza teologica che egli riveste per il movimento. Ne parlano solo allorché si dimostra necessario e nel modo più succinto possibile, sarebbe molto fiero dei suoi seguaci come avverrebbe per il suo defunto successore il giudice Rutherford. Questi principali apostoli del russellismo hanno ben insegnato ai loro discepoli l'arte degli equivoci fondati sui giochi di parole, e di una irremovibile sfrontatezza, caratteri che distinguono sempre tutti gli sforzi compiuti dai testimoni di Geova.
  • Il russellismo non è morto con Russell, esso vive col suo nuovo nome «La Torre di Guardia Annunziante il Regno di Geova». Il sogno del pastore gli è sopravvissuto e costituisce oggi un vivente rimprovero per i cristiani di ogni dove.
  • Russell ed i testimoni di Geova hanno denigrato il sangue di Cristo concedendogli solo parziale potenza purificatrice, ma la verità non può essere annullata; o esso è sufficiente o è insufficiente. In tale ultimo caso l'uomo è disperatamente perduto in un dedalo di dottrine inconcludenti che postulano un sacrificio finito e quindi un dio finto.

Note modifica

  1. Citato in Joseph Franklin Rutherford, Luce, vol. I, Watch Tower Bible and Tract Society, Brooklyn, New York, U. S. A., 1930, p. 22.
  2. Da La Torre di Guardia, 15 giugno 1895; riportato in Testimoni di Geova e massoneria: accuse in Cina e documenti storici, Bitterwinter.org, 14 aprile 2019.

Bibliografia modifica

  • Studi sulle scritture
– C. T. Russell, Il divin piano delle età, 1886, tradotto e stampato nel 2010 da Studenti Biblici - Italia, Profeziabiblica.org
– C. T. Russell, Il tempo è vicino, 1890, tradotto e stampato nel 2011 da Studenti Biblici - Italia, Profeziabiblica.org
– C. T. Russell, Venga il tuo regno, 1890, tradotto e stampato nel 2011 da Studenti Biblici - Italia, Profeziabiblica.org
– C. T. Russell, La battaglia di Armaghedon, 1889, tradotto e stampato nel 2013 da Studenti Biblici - Italia, Profeziabiblica.org
– C. T. Russell, Riconciliazione fra Dio e l'uomo, 1889, tradotto e stampato nel 2013 da Studenti Biblici - Italia, Profeziabiblica.org
– C. T. Russell, La nuova creazione, 1904, tradotto e stampato nel 2013 da Studenti Biblici - Italia, Profeziabiblica.org

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