Bjørnstjerne Bjørnson

poeta, drammaturgo e scrittore norvegese

Bjørnstjerne Martinus Bjørnson (1832 – 1910), poeta, drammaturgo e scrittore norvegese, premio Nobel per la letteratura nell'anno 1903.

Bjørnstjerne Bjørnson
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la letteratura (1903)

Citazioni di Bjørnstjerne Bjørnson modifica

  • Sul serio, Peer Gynt è magnifico, Ibsen: soltanto un norvegese può capire com'esso è bello.[1]

Citazioni su Bjørnstjerne Bjørnson modifica

  • Che differenza fra Ibsen e Björnson! Il primo cortese, ma chiuso, freddo e riservato; il secondo aperto, festoso e loquace. Anche fisicamente i due erano uno l'opposto dell'altro: Ibsen piuttosto piccolo e pingue con due lunghe basette bianche e due occhi singolarissimi, celesti, grandi, spalancati dietro gli occhiali, duri, fissi, imperscrutabili e scrutatori ad un tempo; Björnson alto e tarchiato, con una magnifica testa leonina e dei capelli ancora biondicci alla base che gli salivano maestosi sulla fronte superba: gli occhi erano pieni di fuoco e parevano – malgrado i 65 anni che aveva allora – pieni di vigoria. Anche e più spiritualmente i due contrastavano: pensatore, pessimista, aristocratico l'uno; tribuno, ottimista, democratico l'altro. (Mario Borsa)
  • Il Björnson è noto ed ammirato in tutta Norvegia, ed anche in Danimarca e Germania, per i suoi pregevoli lavori letterari. Da qualche tempo in qua, si è dato a tutt'uomo, ma con troppo rumore, per far trionfare le idee democratiche nella patria sua; ed è, al presente, il capo riconosciuto e autorevole del partito radicale di Norvegia, che tende al reggimento repubblicano. (Santi Consoli)
  • Il Björnson, se non c'inganniamo, è l'uomo più autorevole nel periodo politico che attraversa oggidì la Norvegia: pieno di vita, ardito, eloquente, se è circondato da amici devoti, pronti a seguirlo in tutto ciò ch'ei possa disporre di doversi tentare, è anche avversato da nemici implacabili e potenti, che costituiscono il nucleo del partito conservatore. Egli è passato oltre, poiché, non limitando la sua prodigiosa attività a preparare il trionfo delle idee politiche più avanzale, si è proposto di combattere, nel campo sociale e filosofico, il cristianesimo, dimostrandone l'insufficienza per le odierne condizioni della società civile. (Santi Consoli)

Note modifica

  1. Da una lettera indirizzata a Ibsen il 15 novembre 1867; citato in Scipio Slataper, Ibsen, G.C. Sansoni Editore, Firenze 1944.

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