Auguste Comte

filosofo e sociologo francese

Isidore Marie Auguste François Xavier Comte (1798 – 1857), filosofo e sociologo francese.

  • C'è soltanto una massima assoluta: non c'è niente di assoluto.[1]
  • Dalla scienza deriva la previsione, dalla previsione l'azione.[2]
  • È difficile immaginare esperimento più sterile di risultati scientifici della vivisezione [...].[3]
  • Infine nello stadio positivo, lo spirito umano, riconoscendo l'impossibilità di avere delle nozioni assolute, rinuncia a indagare sull'origine e sul destino dell'universo, e a conoscere le intime cause dei fenomeni, per tentare di scoprire unicamente, mediante l'uso ben combinato della ragione e dell'esperienza, le loro leggi effettive, ossia le loro relazioni invariabili di somiglianza e di successione. La spiegazione dei fatti, ridotta allora in termini reali, altro non è che il legame stabilito tra i diversi fenomeni particolari e qualche fatto generale, il cui numero tende via via a diminire in seguito al progresso della scienza.[4]
  • L'abitudine alla sottomissione è la prima condizione dell'ordine umano.[5]
  • Le famiglie diventano tribù e le tribù diventano nazioni.[6]
  • Le scienze, nel passato, hanno liberato la mente umana dalla tutela della teologia e dalla metafisica che, indispensabile nella sua infanzia, tendeva a prolungare tale infanzia indefinitamente. Nel presente, devono servire, sia con i loro metodi, sia con i loro risultati generali, a determinare la riorganizzazione delle teorie sociali. Nell'avvenire, costituiranno, una volta sistematizzate, la base spirituale permanente dell'ordine sociale, finché durerà sulla terra l'attività della nostra specie.[7]
  • Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia.[8].</ref>
  • Sapere per prevedere, prevedere per potere.
Auguste Comte nel 1849
Savoir pour prévoir, afin de pouvoir.[9]
  • Superiori per l'amore, meglio disposte a subordinare sempre al sentimento l'intelligenza e l'attività, le donne costituiscono spontaneamente degli esseri intermedi tra l'Umanità e gli uomini.
Supérieures par l'amour, mieux disposées à toujours subordonner au sentiment l'intelligence et l'activité, les femmes constituent spontanément des êtres intermédiaires entre l'Humanité et les hommes.[10]
  • Vivere per gli altri gli sembrava la legge del dovere, senza offrirgli il modello della felicità.
Vivre pour autrui lui semblait la loi du devoir, sans lui offrir le type du bonheur.[11]

Note modifica

  1. Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.
  2. Citato in AA.VV., Il libro della sociologia, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 24. ISBN 9788858015827
  3. Da Corso di filosofia positiva, citato in Guglielmo Bonuzzi, L'altro prossimo, Cappelli, Bologna, 1958, p. 139.
  4. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, 1992. ISBN 881714603X
  5. Da Pensées et précepies, 78; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1
  6. Citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 165. ISBN 9788858019429
  7. Da Considérationes philosophiques sur les sciences et les savants, 1825, in Systéme de politique positive. Citato in Raymond Aron, Le tappe del pensiero sociologico, CDE, Milano, 1984, introduzione, p. 13.
  8. Da Corso di filosofia positiva; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009, p. 864. ISBN 9788811504894
  9. Da 1798-1857 correspondance...: correspondance conservée aux ... - Página 19, de Maison d'Auguste Comte, Archives positivistes, Michèle Sacquin, Sybil de Acevedo, Bibliothèque nationale (France), Département des manuscrits, 1984.
  10. Da Système de politique positive.
  11. Da Système de politique ou traité de sociologie, instituant la religion de l'humanité, v. 1, p. 742, 1851.

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