Andreas Hofer

oste, comandante e patriota tirolese

Andreas Hofer (1767 – 1810), oste, comandante e patriota tirolese.

Andreas Hofer

Citazioni di Andreas Hofer modifica

  • Amici, bisogna pregare, giacché è assai grande il pericolo che corre la fede. (citato in Paolo Gulisano, Andreas Hofer. Il Tirolese che sfidò Napoleone, Ancora, p. 63)
  • Noi ci batteremo come cavalieri antichi, e Dio e la nostra Santa Vergine ci daranno la loro benedizione. (citato in Paolo Gulisano, Andreas Hofer. Il Tirolese che sfidò Napoleone, Ancora, p. 93)

Citazioni su Andreas Hofer modifica

  • Andreas Hofer resta l'esempio di come si possa e si debba amare la propria terra e la propria identità, senza contrapporla a quella degli altri, ma rivendicando ogni diritto a vivere secondo le proprie usanze, i propri sentimenti, la propria cultura, la propria lingua, la propria fede. (Paolo Gulisano)
  • Hofer fu un eroe della fede, ma anche della libertà e dell'autonomia. (Paolo Gulisano)
  • Vorrei che il vostro eroismo, gentile e cristiano insieme, ispirasse qualcuno. [...] La Vostra Fede cristiana, tutta d'un pezzo, la compattezza di popolo, che, con Haspinger, avete saputo realizzare nell'ora del pericolo, queste sì le desidererei con tutto il cuore. (Albino Luciani)
  • Hofer si arrese con dignità: gli Italiani lo maltrattarono, gli strapparono la barba e lo trassero legato attraverso il ghiaccio e la neve: poscia in una carrozza fu condotto a Mantova. Nessuno si intromise per lui. Napoleone comandò per telegrafo da Parigi di fucilarlo entro ventiquattr'ore. Sereno egli s'incamminò alla morte. (Wolfgang Menzel)
  • Non aveva Andrea alcuna qualità eminente, dico di quelle, alle quali il secolo va preso: bensì era un uomo di retta mente e di incorrotta virtù. Vissuto sempre nelle solitudini dei tirolesi monti ignorava il vizio e i suoi allettamenti. I parigini e i milanesi spiriti, anche i più eminenti, correvano alle lusinghe napoleoniche; povero albergator di montagna perseverava Hofer nell'innocente vita. Allignano in ordinario in questa sorte di uomini due doti molto notabili, l'amore di Dio e l'amore della Patria: l'uno e l'altro risplendevano in Andrea. Per questo la tirolese gente aveva posto in lui singolare benevolenza e venerazione. Non era in lui ambizione. Comandò richiesto non richiedente. Di natura temperatissima, non fu mai veduto, né nella guerra sdegnato, né nella pace increscioso, contento a servire o al principe o alla famiglia. Vide vincitori insolenti, vide pacifici tugurj, vide lo strazio e la strage dei suoi: né per questo cessò dall'indole sua moderata e uguale: terribile nella battaglia, mite contro i vinti, non mai sofferse che chi le guerriere sorti avevano dato in sua potestà, fosse messo a morte; anzi i feriti dava in cura alle tirolesi donne, che, e per sé, e per rispetto di Hofer gli accomodavano di ogni più ospitale servimento. Distruggeva Napoleone le patrie altrui, sdegnoso anche contro gli amici: difendeva Hofer la sua, dolce anche contro coloro che la chiamavano a distruzione e a morte. (Carlo Botta)

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