Cristina Campo: differenze tra le versioni

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*[Che da] un altro continente, quando pensavo che nessuno avesse di me udito altro che il nome, una persona come lei abbia compreso fino a tal punto la mia poesia, e l'estrema attenzione che io le dedico, sembra avvicinarsi al miracolo. Come è potuto accadere? Dev'essere che la vita delle arti, e nelle arti, è più potente di quanto immaginavo. Grazie di aver resuscitato una fede che a volte, ma mai a lungo, vacilla. ([[William Carlos Williams]])
*Cristina Campo, bagliore letterario, fu ben più che una "donna letterata". O non la sentirei così vicina, così tuttora fraterna...<br />Essa invita a meditare non sulla propria soltanto, ma sulla scrittura, sull<nowiki>'</nowiki>''ars'' dello scrivere, sulla Parola originaria che diventa, in una diaspora stellare illimitata, scrittura alfabetica, stile che afferra, forma metaparlante, pane soprasostanziale: miracolo possibile solo a chi ebbe con gli archetipi un rapporto stretto stretto, a chi fu reso atto a percepire le sonorità misteriose, oscure, che secerne il silenzio prudente delle Madri. ([[Guido Ceronetti]])
*Cristina riponeva nella memoria come in uno scrigno le gemme delle sue letture: erano pietre preziose che altri non vedevano o non sapevano apprezzare. La sua scrittura nasce nel riflesso di quei tesori; ma nasce energicamente, anzi impavidamente. La sua forza intellettuale trasformava quella ricchezza a lungo custodita in una lama al servizio dei suoi argomenti, in uno stile tagliente dai barbagli ora d'acciaio, ora iridescenti. Forza e fragilità del resto in lei si fondevano mirabilmente. (...) Cristina Campo credeva che la perfezione esistesse e, come altri che l'hanno creduto, non sapeva che farsene della perfettibilità. Era là e solo là che bisognava puntare, e non contentarsi di niente di meno. ([[Mario Luzi]])
*Io non l'ho mai incontrata eppure lei ha scoperto la mia parte più segreta e le ha dato una cornice di gran pregio, sensibile a ignote perfezioni di scrittura. Lei è una maga, o forse un angelo che mi custodisce. Ma come posso crederlo? ([[William Carlos Williams]])
*[[Jean de La Bruyère|La Bruyère]] scrive:<br/>«Celui qui n'a égard en écrivant qu'au goût de son siècle songe plus à sa personne qu'à ses écrits: il faut toujours tendre à la perfection, et alors cette justice qui nous est quelquefois refusée par nos contemporaines, la posterité sait nous la rendre».<ref>Chi, scrivendo, tiene in considerazione soltanto il gusto del proprio secolo si cura più della sua persona che dei suoi scritti: si deve sempre tendere alla perfezione, e allora questa giustizia che ci è talvolta rifiutata dai nostri contemporanei, la posterità sa rendercela.</ref> <br/> Ecco un ritratto ''preordinato'' di Cristina. Quanto agli amici, è ovvio che sono i primi posteri. ([[Alessandro Spina]])