Mario Luzi: differenze tra le versioni

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*Bisogna fargliela conoscere, proporgliela, fargliela leggere, ai giovani, la [[poesia]]. Bisogna creare occasioni di scoperta e di novità. Non si può dire che, soprattutto in questi ultimi anni, non lo si faccia. Ma l'esito è comunque incerto. (da ''Offrire versi con simpatia'')
*''Che mi riserva rivederti, amore, | quale viaggio t'hanno dato i venti?'' (da ''Amanti'', in ''Onore del vero'', Neri Pozza)
*{{NDR|Su [[Cristina Campo]]}} Cristina riponeva nella memoria come in uno scrigno le gemme delle sue letture: erano pietre preziose che altri non vedevano o non sapevano apprezzare. La sua scrittura nasce nel riflesso di quei tesori; ma nasce energicamente, anzi impavidamente. La sua forza intellettuale trasformava quella ricchezza a lungo custodita in una lama al servizio dei suoi argomenti, in uno stile tagliente dai barbagli ora d'acciaio, ora iridescenti. Forza e fragilità del resto in lei si fondevano mirabilmente. (...) Cristina Campo credeva che la perfezione esistesse e, come altri che l'hanno creduto, non sapeva che farsene della perfettibilità. Era là e solo là che bisognava puntare, e non contentarsi di niente di meno<ref>Cristina De Stefano, ''Belinda e il mostro. Vita segreta di Cristina Campo'', Milano, Adelphi, 2002.pp. 46-47 e 107-108.</ref>
*{{NDR|[[Carlo Bo]]}} Diceva di non aver concluso niente, di aver accumulato soltanto libri. (citato in ''Corriere della sera'', 29 settembre 2001)
*''È incredibile ch'io ti cerchi in questo | o in altro luogo della terra dove | è molto se possiamo riconoscerci. | Ma è ancora un'età, la mia, | che s'aspetta dagli altri | quello che è in noi oppure non esiste''. (''Aprile-amore'', da ''Primizie del deserto'')