Vincenzo Mollica: differenze tra le versioni

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*Tre sono i pensieri che guidano il mio lavoro.<br>Il primo è di [[Vinicius De Moraes]] e recita: "''La vita, amico, è l'arte dell'incontro''".<br>Il secondo è di [[Federico Fellini]]: "''È la curiosità che mi fa svegliare la mattina''".<ref>La citazione, la cui forma corretta è: «Del resto, è solo la curiosità che mi fa svegliare la mattina», è in realtà tratta dal film di Federico Fellini ''[[La voce della Luna]]'' e viene pronunciata dal personaggio Ivo Salvini, interpretato da Roberto Benigni.</ref><br>Il terzo è del sottoscritto: "''Nelle pieghe del banale si nasconde l'animale''".<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20060508131834/http://www.mollica.rai.it/credits.html "Istantanee" (...Prima che dimentichi tutto...)]'', ''Rai.it''.</ref>
*[[Danijel Žeželj|Zezelj]] è un poeta del fumetto, che scrive versi disegnando. È un cantore visionario di questo fine millennio, è uno dei pochi che sappia materializzare quell'aria di apocalisse che respiriamo. I suoi disegni e le sue storie non sono tranquillizzanti e anche quando trasmettono una dolcezza infinita lasciano sempre una scia amarognola incancellabile.<ref>Citato in Danijel Zezelj, Il Ritmo del Cuore, Il Grifo, 1993. ISBN 978-8873900726</ref>
 
{{Int|''[https://www.corriere.it/cronache/19_febbraio_08/vincenzo-mollica-troppo-buono-evito-chi-non-mi-piace-827584b4-2be0-11e9-8efb-2677649d01c7_amp.html Vincenzo Mollica: «Ho perso la vista e ho il Parkinson, ma ignoro cosa sia la depressione»]''|Articolo di Stefano Lorenzetto pubblicato su ''corriere.it'', 9 febbraio 2018}}
*Le mani che tremano? Quello è il [[morbo di Parkinson]]. Non mi faccio mancare nulla. Ho pure il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali.
*{{NDR|"In questo momento cosa vede?"}} Ombre in un mare di nebbia. Più spesso non vedo un tubo, ma continuo a coltivare la speranza. [[Andrea Camilleri]] mi ha spronato a non abbattermi, a sviluppare gli altri sensi. Ignoro che cosa sia la depressione. Mi sostengono due pilastri: famiglia e lavoro. Nella vita non ho altro.
*{{NDR|"È dura ridursi a sfornare solo rime?"}} Omerico non fui per poesia ma per mancanza di diottria.
*I miei genitori mi portarono da un oculista in Calabria. Avrò avuto 7-8 anni. Origliai la sentenza da dietro la porta: "Diventerà cieco". Da quel momento adottai una tecnica: imparare a memoria tutto quello che mi circondava, in modo da ricordarmene quando sarebbero calate le tenebre. Come mi ha detto [[Andrea Bocelli]], abbiamo avuto la vista lunga.
*Un giorno [[Lello Bersani]], il primo cronista ad aver raccontato il mondo dello spettacolo al telegiornale, mi mise in mano la sua agendina: "Vedo in te il mio erede. Copia i nomi che ti servono". Li trascrissi tutti sulla rubrica che uso ancor oggi. Morti inclusi, da [[Roberto Rossellini]] a [[Totò]]: non si sa mai. Infatti, il giorno che dovetti fare un servizio su [[Anna Magnani]], chiamai il numero dell'attrice scomparsa e rispose il figlio Luca.
*Da [[Federico Fellini|Fellini]] ho imparato che bisogna calcolare bene i tempi di un addio o di un vaffa. "Se lo sbagli di un solo secondo, ti si potrebbe ritorcere contro", mi spiegò Federico.
*{{NDR|Davvero ha chiesto di far scolpire sulla tomba l'[[epitaffio]] «Qui giace Vincenzo Paperica che tra gli umani fu Mollica»?}} Certo, è un desiderio che mia moglie dovrà rispettare. Al cimitero guardo gli ovali sui loculi e capisco che nessuno dei defunti ha scelto la foto per la lapide. Il cronista Paperica, inventato da [[Andrea Pazienza]] e [[Giorgio Cavazzano]] per ''[[Topolino (libretto)|Topolino]]'', mi rappresenta come nessun altro.
 
==Note==