Arthur Schopenhauer: differenze tra le versioni

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*L'uomo è per sua natura incline a refuggire dal dolore, e pertanto si sposta verso situazioni più serene.<ref>Da ''L'arte di essere felice'', Adelphi.</ref>
*La base su cui poggiamo tutta la nostra conoscenza e il nostro apprendimento è l'inesplicabile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 188. ISBN 9788858014165</ref>
*La [[memoria]] è un essere capriccioso e bizzarro, paragonabile a una giovane ragazza: ora rifiuta in modo del tutto inaspettato ciò che ha dato cento volte, e poi, quando non ci si pensa più, ce lo porta da sé.<ref>Arthur Schopenhauer, ''Pensieri riguardanti l'intelletto in generale e sotto ogni rapporto'', 37, in ''Parerga e paralipomena'', vol II, Adelphi, p. 73 (in nota). ISBN 88-459-1422-4</ref>
*La soddisfazione dell'istinto [[sesso|sessuale]] è in sé assolutamente riprovevole, in quanto è la più forte affermazione della vita. Ciò vale sia nel [[matrimonio]] che al di fuori di esso. Ma il secondo caso è doppiamente riprovevole, in quanto è al tempo stesso negazione dell'altrui volontà: alla ragazza infatti ne deriverà direttamente o indirettamente sventura; e l'uomo dunque soddisfa la sua voglia a spese della felicità di altri.<ref>Da ''Manoscritti'', 1815.</ref>
*Le [[Upaniṣad]] sono state la consolazione della mia vita, e saranno la consolazione della mia morte.<ref>Citato in ''La saggezza indiana'', a cura di [[Gabriele Mandel]], Rusconi, 1999.</ref>