Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Hieronymus Bosch, arte come profezia}} La [[profezia]] consiste nella sua conoscenza dei più profondi valori, in cui si specchiano e si ritrovano i [[secolo|secoli]]; come oggi il mondo della [[tecnica]] con i suoi particolari. Infatti, da queste tavole si possono presagire le forme delle bombe degli aerei e le forme dei sottomarini e in una di esse, mi pare nel giardino delle libidini si trova anche il pauroso pendolo di [[Edgar Allan Poe|E. A. Poe]], uno dei grandi simboli del ritmico mondo della [[morte]]. [[Hieronymus Bosch|Bosch]] è il veggente di un ''aeon'', come Poe lo è di un ''saeculum'' (da ''Nota di diario del 4 gennaio 1944, Parigi'', pp. 376-377)
*{{NDR|Riprese filmate delle operazioni belliche a Stalingrado}} Qui non si tratta di monumenti, come si lasciano alla posterità o si innalzano alla divinità, sia pure anche soltanto in forma di una croce, rozzamente legata con vimini, ma di documenti di mortali e per i mortali, e per nient'altro che mortali. Assai atroce, davvero; è l'eterno ritorno nella sua forma più grigia; sempre di nuovo scorre, nello spazio ghiacciato in monotona ripetizione questo morire; demonicamente congiurato, senza sublimazione, senza riflesso, senza consolazione. (da ''Nota di diario del 1 giugno 1944'', Parigi, p. 428)
*Nel grande studio, davanti al [[Ninfee (serie di Monet)|ciclo di ninfee]] bianche al quale [[Claude Monet|Monet]] cominciò a lavorare, giunto ormai al suo settantacinquesimo anno. Qui si può mirabilmente osservare il ritmo creatore di cristallizzazione e soluzione, con potenti avvicinamenti al nulla azzurro, alla azzurra viscosità di [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]]. Su una delle grandi tavole è realizzato, al margine del puro tessuto della luce, come un nodo di raggi materiali, un fascio di ninfee azzurre. Un altro quadro rappresenta soltanto un cielo con nubi: queste si rispecchiano nell'acqua in una maniera che dà le vertigini. L'occhio intuisce la temerarietà, e anche la grandiosa conquista ottica della sublime soluzione, e i suoi affanni tatra correnti di luce fluente. L'ultimo quadro è stato lacerato a colpi di coltello. (da ''Nota di diario del 16 luglio 1944, Parigi'', p. 438)
*La varietà e i suoi sistemi: come, per esempio, quella degli [[insetto|insetti]], di cui ho acquistato esperienza. Il fascino sta nell'ottica che si sprofonda attraverso le infinite sfaccettature della natura naturata nell'abisso della ''natura naturans''. I raggi sono quelli del prisma rovesciato: rilucono dapprima nello splendore dell'iride, ritornando poi a un colore solo. Nell'ambito variopinto predomina la sorpresa; nel [[bianco]], invece, una gioiosa e presaga inquietudine. Lo spirito si sprofonda nella volta del tesoro, dove si trova il grande ''sigillum'', il prototipo di ogni conio. (da ''Nota di diario del 24 agosto 1944, St. Dié'', p. 450)
*{{NDR|Il processo ai partecipanti all'attentato contro Hitler del 20 luglio 1944}} Egli {{NDR|Delius}} ha raccontato particolari atroci sulla passione sofferta dai nostri amici e conoscenti prima della loro esecuzione. Gli epiteti usati dal presidente del tribunale popolare nei riguardi di [[Friedrich-Werner Graf von der Schulenburg | Schulenburg]] e degli altri accusati con lui sono stati o «canaglia Schulenburg» o «criminale Schulenburg». Una volta, quando questo tipo patibolare, per distrazione, gli si era rivolto con un «conte Schulenburg» egli lo ha corretto con un inchino: «Canaglia Schulenburg, prego». Un gesto, che me lo ha fatto ricordare vivamente. (da ''Nota di diario del 5 novembre 1944, Kirchhorst'', p. 464)