Pietro Vierchowod: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Gianluca Vialli]].}} Oltre ad essere un grande giocatore è un caro ragazzo. È il classico collante da spogliatoio. [...] Soffriva quando le cose giravano storte, non ci sta mai a perdere, è un vincente insomma. Ammirevole nel mascherare ciò che gli ribolle dentro. E così non turba il morale dei compagni di squadra.<ref>Dall'intervista di Angelo Caroli, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,32/articleid,0646_01_1996_0151_0034_8797570/ Vierchowod: giovani, fatemi largo]'', ''La Stampa'', 3 giugno 1996, p. 32.</ref>
*{{NDR|Su [[Ronaldo]].}} [...] forseForse è il solo giocatore che, sfidandomi in più occasioni quand'ero al massimo della condizione, avrebbe potuto beffarmi. Io, da giovane, ero troppo rapido per chiunque. Anche per i [[Gabriel Batistuta|Batistuta]], gli [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]], i [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] di oggi. Ma Ronaldo ha veramente un altro passo.<ref>Dall'intervista di Stefano Petrucci, ''Vierchowod: E adesso mi dedico a Balbo'', ''Corriere della Sera'', 15 gennaio 1998, p. 47.</ref>
*{{NDR|Su [[Giampaolo Montesano]].}} Era imprendibile, scattava da una parte all'altra senza che io riuscissi a fermarlo. Uno come Montesano lo incontri una sola volta in una carriera intera. [...] Per la sua categoria, facendo le giuste proporzioni, Montesano è stato il giocatore più forte che abbia affrontato e guardi che io [[Diego Armando Maradona|Maradona]] l'ho marcato più di una volta. Ma uno come Montesano non l'ho più incontrato.<ref>Citato in Massimo Norrito, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/10/04/maradona-pele-montesano.html Maradona, Pelè o Montesano?]'', ''la Repubblica'', 4 ottobre 2003.</ref>
*Sono [[Juventus Football Club|juventino]] da piccolo, quando alla radio sentivo "Grande parata di [[Roberto Anzolin|Anzolin]]", il mio primo idolo.<ref name="Cerruti">Dall'intervista di Alberto Cerruti, ''«Marcai Ronaldo a 41 anni: a 60 datemi Cristiano»'', ''La Gazzetta dello Sport'', 6 aprile 2019, p. 21.</ref>
*{{NDR|«L'attaccante più forte?»}} [[Marco van Basten|Van Basten]]: per eleganza, tecnica, e anche cattiveria. Però, quando lo marcavo io, non ha mai fatto un [[gol]] su azione.<ref name="Cerruti"/>
 
{{Intestazione2|''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2005/marzo/05/Vierchowod_riti_Liedholm_ga_10_0503059988.shtml Vierchowod e i riti di Liedholm]''|Intervista di Germano Bovolenta, ''La Gazzetta dello Sport'', 5 marzo 2005}}
*{{NDR|Su Diego Armando Maradona.}} Che numeri. Una volta gli ero addosso, incollato. L'avevo, come si dice adesso, ingabbiato. Si è girato con una piroetta, un tunnel ed è volato via. Io allora sono scattato e l'ho raggiunto e chiuso in angolo e lui si è messo ridere: "Hanno ragione a dire che sei [[Hulk]]: ti manca solo il colore verde".
*{{NDR|Su Marco van Basten.}} Alcuni anni fa, l'ho visto [...] e mi ha chiesto: "Ma tu giochi ancora?" Era triste, è stato imbarazzante. Lui si era ritirato a 29 anni, io ne avevo 40 ed ero ancora in pista. È stata una perdita immensa. Noi del calcio, tutti noi, non sappiamo cosa abbiamo perso con l'addio di Marco. Giocatore unico, forse come i nostri duelli. Erano duri e spigolosi, ma leali. Ci siamo battuti e picchiati, non si è mai tirato indietro. Non era cattivo [...] ma il gomito lo alzava anche lui.
*[[Nils Liedholm|Liedholm]] era molto [[Superstizione|superstizioso]]. Sulle maglie, ad esempio. Non potevamo prenderle, doveva consegnarle lui. Una volta, l'ho strappata dal mucchio, tanto sapevo il numero. Mi ha guardato malissimo: "Se succede qualcosa la colpa è tua. Non farlo più, capito?" Un'altra volta mi metto, per sbaglio, il suo cappotto: nelle tasche c'era di tutto. Ma proprio di tutto: sale, ciondoli, amuleti, boccettine, cornetti. Uomo fine e ironico ma credeva a queste cose.