Gotta: differenze tra le versioni

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*O prigionia, sii molto benvenuta! Tu sei forse per me la giusta via alla liberazione; grazie a te, sto meglio io di un malato di gotta che preferisce languir nel dolore piuttosto che cercar la guarigione ricorrendo a quel medico infallibile, la Morte. ([[William Shakespeare]])
*Quando la gotta fa visita a uno dei miei piedi, devo stare per forza seduto. Non riesco a mettermi nemmeno un calzino e non posso appoggiare sullo stesso piede neppure un foglio di carta sottile. Alla fine tutto quello che posso fare è guardarlo, imprecare contro di esso e battere i pugni sulla superficie dura più vicina in attesa che gli antinfiammatori che mi ha prescritto il medico facciano effetto. ([[Frank Bruni]])
*Truovasi d'alcuni, che bevendo{{sic|beendo}} latte d'asina si sono liberati dalle gotte de' piedi e delle mani. ([[Plinio il Vecchio]])
*Un uomo che, a causa di un violento attacco di gotta negli arti, si trova libero da un peso nella testa o da una mancanza di appetito nello stomaco, desidera di esser alleggerito anche dal dolore ai piedi e alle mani (giacché, dovunque c'è dolore, c'è desiderio di liberarsi); tuttavia poiché sa che la rimozione del dolore può trasportare l'umore nocivo ad una parte più vitale, la sua volontà non si determina ad un'azione che può servire ad allontanare questo dolore. ([[John Locke]])