Giuseppe Meazza: differenze tra le versioni

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*Ho visto anche [[Pelé]], all'eleganza di Meazza non è arrivato. Una volta, all'Arena, gli vidi fare uno stop in rovesciata a due metri da terra: atterrò col pallone incollato, saltò l'avversario ipnotizzato e andò a infilare il portiere con quei suoi passaggi in porta millimetrici e beffardi. ([[Luigi Veronelli]])
*Grandi giocatori esistevano già al mondo, magari più tosti e continui di lui, però non pareva a noi che si potesse andar oltre le sue invenzioni improvvise, gli scatti geniali, i dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, le fughe solitarie verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario. ([[Gianni Brera]])
*"Meazza faceva così" riprende il Giacomo: "si fermava davanti al portiere, lo invitava a uscire, come il torero col drappo rosso in pugno: Aca toro!. Il portiere usciva dai pali, il Peppino lo aggirava e metteva il pallone in rete. Un giorno lo ha fatto per ben tre volte col portiere della Roma, [[w:Bruno Ballanti|Ballante]]: tre gol. La quarta volta il guardiano è rimasto inchiodato sulla linea di porta. Il Peppino allora ha fatto qualche passo avanti e ha messo in rete senza problemi. Ballante ha festeggiato col gesto dell'ombrello: Tiè!. Meazza gli ha fatto notare: Guarda che il pallone è entrato. Lo so – ha risposto il numero uno –. Però stavolta non mi hai fregato. Non sono uscito! Capisci, Ambrogio? Il Peppino faceva diventare matti i portieri". ([[Luigi Garlando]])
*Mi ha insegnato a comportarmi da calciatore. Una volta rimproverai un mio compagno. Mi disse, in dialetto lombardo: "Uè pastina, io ho vinto due mondiali e non ho mai ripreso nessuno. Che sia l'ultima volta." ([[Sandro Mazzola]])