Nadia Murad: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 25:
*L'istruzione gioca un ruolo essenziale nel coltivare società civili che credono nella tolleranza e nella pace. Pertanto, dobbiamo investire nei nostri figli perché ai bambini, come una tabula rasa, possano essere insegnate la tolleranza e la convivenza anziché l'odio e il settarismo.
*Sono orgogliosa degli yazidi, della loro forza e pazienza. La nostra comunità è stata molte volte bersagliata e la sua esistenza è stata minacciata, eppure continuiamo a lottare per il nostro diritto di esistere. La comunità yazida incarna la pace e la tolleranza e deve essere considerata un esempio per il mondo.
 
==''L'ultima ragazza''==
===[[Incipit]]===
A inizio estate del 2014, mentre mi preparavo per l'ultimo anno di liceo, due contadini scomparvero dai loro campi alle porte di Kocho, il piccolo villaggio yazida nel Nord dell'Iraq dove sono nata e dove, fino a poco tempo fa, credevo che avrei vissuto per il resto della vita. L'attimo prima i due uomini stavano risposando all'ombra dei loro grezzi teloni fatti a mano, e quello dopo erano prigionieri dentro una stanzetta in un villaggio vicino, abitato in gran parte da arabi sunniti. Insieme ai contadini, i rapitori avevano portato via anche una gallina e qualche pulcino, e la cosa ci lasciò confusi. «Forse avevano solo fame» ci dicevamo, ma questo non bastava certo a calmarci.
 
===Citazioni===
*Oggi nel mondo, gli yazidi sono soltanto un milione. Da quando sono nata - e sicuramente da molto tempo prima che nascessi - la nostra religione è ciò che ci definisce e ci tiene uniti come comunità. D'altro canto, ci ha resi anche oggetto di persecuzioni da parte di gruppi più vasti, dagli ottomani ai baathisti di Saddam, che ci hanno attaccati o hanno tentato di costringerci a giurare loro fedeltà. Hanno umiliato la nostra religione sostenendo che venerassimo il diavolo o che fossimo sporchi, e pretendendo che rinunciassimo alla nostra fede. Noi yazidi siamo sopravvissuti a innumerevoli serie di attacchi volti ad annientarci, ucciderci o costringerci alla conversione, o semplicemente a cacciarci dalle nostre terre e derubarci di tutto. Prima del 2014 queste forze esterne avevano tentato di distruggerci settantatré volte. Chiamavamo tali attacchi contro di noi con il termine ottomano ''firman'' prima di imparare la parola «genocidio». (pp. 10-11)
 
==Bibliografia==
*Nadia Murad, ''L'ultima ragazza'', traduzione di Manuela Faimali, Mondadori, 2017, ISBN 978-88-04-68179-3
 
==Altri progetti==