Guerra civile in Etiopia: differenze tra le versioni

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*Con l'aiuto di Mosca, [[Menghistu Hailè Mariàm|Menghistu]] costruì il più potente esercito africano a sud del Sahara. Contava quattrocentomila soldati, possedeva razzi e armi chimiche. Contro di loro combattevano i partigiani dei monti settentrionali (Eritrea, Tigré) e del sud (Oromo) che, appunto nell'estate del '91, respinsero gli eserciti governativi fino ad Addis Abeba. Questi partigiani erano ragazzi scalzi, spesso bambini, laceri, affamati e male armati. Al loro arrivo gli europei cominciarono ad abbandonare la capitale, prevedendo una spaventosa carneficina. Accadde invece qualcosa di completamente diverso, qualcosa che potrebbe fornire la trama di un film insolito, intitolato ''Il crollo del grande esercito''. Alla notizia che il suo capo si era dato alla fuga, quel potente esercito armato fino ai denti si sfaldò nel giro di poche ore. ([[Ryszard Kapuściński]])
*Hailè Selassiè ha sicuramente commesso molti errori durante il suo lunghissimo regno, prima fra tutti quello di essere stato sempre in bilico tra riforma e conservazione, senza mai operare una scelta risolutiva. Ma la rivoluzione che lo ha travolto nel nome della libertà e del progresso, si è rivelata cento volte più infausta del suo regime; ha causato all'Etiopia danni irreparabili; l'ha sprofondata in quella guerra civile che Hailè Selassiè aveva sempre cercato di scongiurare; ha accelerato, anziché bloccare, il processo di disintegrazione del paese. ([[Angelo Del Boca]])
*Nell'incertezza e nella confusione che tuttora circondano gli avvenimenti d'Etiopia un solo dato di fatto risulta indiscutibile: che il ritmo della lotta politica continua ad essere scandito da sussulti violenti e da stragi efferate. ([[Ferdinando Vegas]])
*Tra il 1974 e il 1991 l'Etiopia conobbe il suo periodo più infausto, tanto da far impallidire le sanguinose scorrerie di Gragne, detto il Mancino, e la stessa brutale aggressione dell'Italia fascista. Il colpo di Stato, operato dai militari del [[Derg]], che avrebbe dovuto far crollare l'antico impero di Hailè Selassié, giudicato troppo lento nel realizzare le necessarie riforme, in realtà non generava affatto libertà e democrazia, ma soltanto un nuovo ordine contrassegnato dalle peggiori brutalità e da una guerra civile che avrebbe spento intere generazioni. ([[Angelo Del Boca]])