Epicuro: differenze tra le versioni

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==Frammenti==
*[[Sessualità|Amplesso venereo]] non giovò mai, è già molto se non nuoce. (1920, p. 166)
*Se vuoi far ricco Pitocle, non accrescerne gli averi, ma sfrondane i [[desiderio|desideri]]. (1920, p. 173)
*Facciamo gran conto della frugalità, non perchè sempre si debba stare a regime semplice e parco, ma per essere senza preoccupazioni rispetto a queste cose. (1920, p. 173)
*Fuggi, o felice, a vele spiegate, ogni genere di [[cultura]]. (1920, p. 174)
*Tutto trabocca il mio corpo di dolcezza, quando vivo a [[pane]] e acqua, e sputo sui piaceri di vita sontuosa, non per loro medesimi, ma per gl'incomodi che vi si accompagnano. (1920, p. 175)
*Di piacere al volgo non mi proposi mai; perchè quello che a lui piace io non so; quello che io so, il volgo è ben lungi dall'approvare. (1920, p. 176)
*Fra sì grandi beni, non diede a me ed a Metrodoro alcun fastidio che l'illustre Grecia, non solo non ci abbia conosciuti, ma quasi neppure abbia sentito parlar di noi. (1920, p. 177)
*Vuoi ti sia concessa vera [[libertà]]? Servi alla [[filosofia]]. (1920, p. 177)
*Se vivi secondo natura non sarai mai [[Povertà e ricchezza|povero]], se secondo le opinioni volgari non sarai ricco mai. (1920, p. 177)
*Se ti trovi in angustie, t'accade perchè oblioso della natura: infatti tu stesso a te medesimo imponi infiniti timori e desideri. (1920, p. 178)
*Meglio per te giacere impavido sovr'umile giaciglio di foglie, che vivere inquieto, padrone d'aureo letto e di mensa sontuosa. (1920, p. 178)
*A te, non a molti, dico questo: perchè l'uno all'altro siamo abbastanza vasto teatro. (1920, p. 178)
*Allora specialmente ritirati in te medesimo, quando sei costretto a stare fra la [[massa|turba]]. (1920, p. 178)
*Dobbiamo prediligere una bell'anima, e sempre porcela dinanzi agli occhi, per vivere come se ci contemplasse, e fare ogni cosa come se ne fosse spettatrice. (1920, p. 178)
*Dolce cosa, memoria di caro [[morte|defunto]]. (1920, p. 179)
*Non evitare di far piccoli [[favore|favori]], perchè sembrerà che il medesimo faresti anche per i grandi. (1920, p. 179)
*Se il [[dio]] dovesse esaudire i voti umani, più tosto morrebbe ogn'uomo, poichè assiduamente fra loro si augurano molti mali. (1920, p. 182)
*È meglio sopportare questi particolari [[dolore|dolori]], per godere maggiori [[gioie]].<br>Giova astenerci da questi particolari piaceri, per non soffrire più gravi dolori. (1920, p. 183)
*Cui poco non basta, nulla basta. (1920, p. 185)
*[[Frugalità]] è massima [[ricchezza]]. (1920, p. 185)
*[[Timore]] di vita frugale induce molti a vita piena di timore. (1920, p. 185)
*Selvaggia attività accumula ricchezze, ma si crea misera vita. (1920, p. 185)
*Chi meno desidera il [[domani]], al domani s'avvia con più [[gioia]]. (1920, p. 186)
*Le [[leggi]] sono promulgate per i saggi, non perchè non facciano [[ingiustizia]], ma perchè non sia loro fatta. (1920, p. 188)
*Chi incute timore non può non temere. (1920, p. 188)