Sandro Viola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Creata pagina con "'''Alessandro Bonaventura Viola''' (1931 – 2012), giornalista italiano. ==Citazioni== *{{NDR|Sulla guerra di liberazione bengalese}} Dopo la Guerra civile in Nigeria..."
 
Riga 2:
 
==Citazioni==
*Praticamente tutti i regimi africani non hanno, poiché mancano di strutture, una base popolare: il consenso politico riguarda solo le ''élites'' dirigenti e il distacco tra queste ''élites'' e le masse resta totale. Alla fragilità strutturale si aggiunge quasi ovunque la lacerazione del tribalismo, il sovrapporsi delle antiche rivalità di gruppo a quelle politiche. Questa fase sembra inevitabile in Paesi la cui fisionomia geografica, etnica e politica è casuale (usicta com'è dai calcoli contorti delle ex potenze coloniali) e nei quali gli adulti in grado di leggere e scrivere sono tuttora una piccola minoranza.<ref name="guinea12">Da [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,0135_01_1971_0027_0011_9733412/ ''Guinea, 12 anni di complotti''], ''La Stampa'', 2 febbraio 1971</ref>
 
*La Guinea paga col marasma di oggi il prezzo d'un'indipendenza che è stata assai più tormentata delle altre indipendenze africane. Il no di Sekou Touré alla Comunità franco-africana nel '58 (con tutti i vantaggi che ne sarebbero derivati per la Guinea) è l'inizio d'un cammino difficile, disseminato di errori, ma di cui è giusto tenere presenti le ragioni ideologiche. Queste ragioni erano l'indipendenza totale, l'opzione socialista, il rifiuto d'uno sviluppo economico integrato agli interessi occidentali.<ref name="guinea12"/>
*La delazione, la repressione, la tortura sono i fondamenti del regime di Conakry. Basta che un guineano scriva una lettera all'estero, indirizzata a un nome europeo, perché venga chimato alla polizia, interrogato e magari messo in prigione. Figurarsi che cosa può accadere a chi sia sospettato d'opposizione al regime.<ref name="guinea12"/>
*{{NDR|Sulla [[guerra di liberazione bengalese]]}} Dopo la [[Guerra civile in Nigeria|Nigeria]], il Pakistan. La seconda guerra civile scoppiata all'interno del Commonwealth si presenta già, in queste prime ore, non meno terribile e sanguinosa.<ref name="guerrapakistan">Da [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0136_01_1971_0071_0015_24665414/ ''Perché la guerra in Pakistan''], ''La Stampa'', 28 marzo 1971</ref>
*Le radici del conflitto sono tipiche del mondo uscito dalla decolonizzazione: confini arbitrari improvvisati dall'ex potenza coloniale, gravissime crisi economiche, mancanza di vere strutture politiche e sociali. Nel caso specifico del Pakistan c'era poi il problema dei rapporti tra i due tronconi in cui il Paese è diviso e che distano 1700 chilometri l'uno dall'altro.<ref name="guerrapakistan"/>