Michail Afanas'evič Bulgakov: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+incipit
Riga 4:
 
==Citazioni di Michail Afanas'evič Bulgakov==
*{{NDR|All'amico Popov}} Ed ecco, alla fine del mio lavoro letterario sono stato costretto a fare una riduzione. Che brillante finale, non ti pare? ''Anime morte'' non può essere ridotto in forma scenica. Prendilo come assioma enunciato da un uomo che conosce bene il romanzo. Mi hanno detto che esistono centosessanta versioni sceniche. Può essere, ma in ogni caso è un'impresa impossibile. (citato<ref>Citato in introduzione a ''Il maestro e margherita'' a cura di Fausto Malcovati, traduzione di Vera Drisdo, Einaudi Scuola, 1999).</ref>
*Io sono uno scrittore mistico. Mi servo di tinte cupe e mistiche per rappresentare le innumerevoli mostruosità della nostra vita quotidiana, il veleno di cui è intrisa la mia lingua, la trasfigurazione di alcune terribili caratteristiche del mio popolo.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/cultura/maestro-bulgakov-veggente-che-raccont-russia-dello-zar-putin-966215.html Il "Maestro" Bulgakov un veggente che raccontò la Russia dello zar Putin]'', ''il Giornale.it'', 11 novembre 2013.</ref>
 
Riga 33:
''Non parlare mai con sconosciuti''
 
Nell'ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaŝie due cittadini. Il primo – sulla quarantina, con un completo grigio estivo – era di bassa statura, scuro di capelli, ben nutrito, calvo; teneva in mano una dignitosa lobbietta, e il suo volto, rasato con cura, era adorno di un paio di occhiali smisurati con una montatura nera di corno. Il secondo – un giovanotto dalle spalle larghe, coi capelli rossicci a ciuffi disordinati e un berretto a quadri buttato sulla nuca – indossava una camicia scozzese, pantaloni bianchi spiegazzati e un paio di mocassini neri.<br>Il primo altri non era che Michail Aleksandrovič Berlioz, direttore di una rivista letteraria e presidente di una delle più importanti associazioni letterarie di Mosca, chiamata con l'abbreviazione MASSOLIT<ref>Sigla di «Letteratura di massa».</ref>; il suo giovane accompagnatore era il poeta Ivan Nikolaevič Ponyrëv, che scriveva sotto lo pseudonimo Bezdomnyj<ref>Senza casa</ref>.<br>
{{NDR|Michail Bulgakov, ''Il maestro e Margherita'', traduzione di Vera Dridso, Gli Struzzi Einaudi, 1970.}}
 
====Maria Serena Prina====
Riga 80:
*Le pagine del romanzo sono interamente percorse da un tragico dilemma: come è possibile conservare un passato così ricco e fecondo, e vivere il presente che lo rinnega? ([[Fausto Malcovati]])
 
==[[Incipit]] dedi ''Lealcune uova fatali''opere==
===''La vita del signor de Molière''===
Una levatrice, che aveva appreso l'arte nella Divina casa della maternità di Parigi, dall'insegnamento della sua maestra, la famosa Louise Bourgeois, aiutò la gentildonna Poquelin, nata Cressé, a mettere al mondo il 13 gennaio 1622 il suo maschio primogenito, nato prematuramente.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
===''Le uova fatali''===
La sera del 16 aprile 1928 Vladìmir Ipàt'evìc Pérsikov, professore di zoologia della IV Università statale e direttore dell'Istituto di Zoologia di Mosca, entrò nel suo studio, nell'Istituto di via Herzen. Accese la sfera opaca sospesa in alto e si guardò intorno.<br>
Come l'inizio della spaventosa catastrofe va fatto risalire appunto a quella disgraziata sera, così proprio il professor Pérsikov deve esserne considerato la causa primaria.