Michele Anselmi: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su ''[[Swingers]]''}} Scritto e interpretato da Jon Favreau, all'insegna di un tenero autobiografismo, il film può essere apprezzato anche da chi non conosce i locali prediletti della cosiddetta "cocktail generation" losangelina. Le canzoni di Sinatra e Dean Martin fanno da amabile contrappunto rétro alle disavventure sentimentali di Mike, un comico newyorkese sbarcato a Hollywood per dimenticare la ragazza che lo mollò su due piedi. Partendo da un'osservazione acuta della realtà che li circonda, Liman e Favreau colgono tic, mode e fissazioni di quella società scalcinata che gravita attorno al mondo dello spettacolo. [...] Girato a basso costo, utilizzando una cinepresa superleggera, Swingers rovista nell'ambiente degli attori squattrinati con l'aria di "rubare" dalla vita battute e sketch. Ma dietro la naturalezza esibita dagli interpreti c'è un copione rifinito fino all'ultima virgola.<ref>Da ''l'Unità'', 21 agosto 1997; citato in [http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/swingers/35083/ ''Swingers''], ''Cinematografo.it''.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Tutti pazzi per Mary]]''}} Avrete capito che ce n'è per tutti: per gli omosessuali, i disabili, gli animalisti. Magari qualcuno si offenderà e spedirà qualche querela. Ma farebbe male. Se è vero che anche a ''Paperissima'' – complice l'ex ministro Antonio Guidi – si può fare una gag su un handicappato senza per questo offendere la sfortunata categoria.<ref>Da ''l'Unità'', 16 ottobre 1998; citato in [http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/tutti-pazzi-per-mary/35492/ ''Tutti pazzi per Mary''], ''Cinematografo.it''.</ref>
*Hai voglia a sbizzarrirti sul tema della [[suocera|suocere]]. Basta fare un giretto su [[Wikiquote]], le citazioni caustiche abbondano: da «Non ho parlato con mia suocera per diciotto mesi: non volevo interromperla» ([[Ken Dodd]]) a «Sono appena tornato da un viaggio di piacere. Ho accompagnato mia suocera all'aeroporto» ([[Milton Berle]]). Evidentemente il genere tira.<ref>Da ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=270418 Il regista di Moretti fa un film per Canale 5]'', '''''il Giornale''''', 20 giugno 2008.</ref>
*{{NDR|Su ''[[L'uomo che verrà]]''}} Volendo risalire a dei modelli estetici si potrebbe citare il cinema di Ermanno Olmi o Mario Brenta. Ma in realtà Diritti persegue una sua propria poetica nel restituire, utilizzando attori professionisti e gente presa sul posto, la dura vita di quelle contrade rurali, le arcaiche dinamiche familiari, la fatica del lavorare la terra. I mezzadria, il passaggio delle stagioni. [...] Colpisce, vedendo il film severo e toccante, al quale però non giova l'eccesso di musica, una certa pietas cristiana, che probabilmente deriva dal libro ''Le querce di Monte Sole'' scritto da monsignor Luciano Gherardi e scelto come spunto. ''L'uomo che verrà'' evocato dal titolo è certo il fratellino di Martina, ma anche, si direbbe, un novello Gesù bambino da sottrarre ai nuovi Erode. Un segno di speranza sui destini dell'umanità.<ref>Da ''Il Riformista'', 22 ottobre 2009; citato in [http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/l-uomo-che-verr-/52028/ ''L'uomo che verrà''], ''Cinematografo.it''.</ref>